Altered Carbon di Richard Morgan: quello che la serie non è


L'adattamento di un romanzo come Altered Carbon di Richard Morgan avrebbe messo in difficoltà parecchie personalità nel campo della sceneggiatura e della regia e visto come sono andate le cose forse sarebbe stato meglio affidare il lavoro alla premiata ditta Wakowski/Tykwer (per conferma andatevi a vedere lo splendido Cloud Atlas del 2012).

Non tutto è però da buttare e se gli amanti dell'action sci-fi troveranno grandi spunti nell'omonima serie TV, per gli adoratori della fantascienza scritta (come chi scrive) questa serie TV rappresenta la spiegazione della regola di Kurosawa: l'essenza del cinema è mostrare alla gente quello che vuole vedere.

Qua si parla di romanzi e di piccolo schermo ma il concetto rimane uguale.





Povera morte, avversario inerme per le possenti tecnologie del carbonio alterato…


Nel XXV secolo l’umanità ha conquistato l’universo, ha stretto alleanze con alcune razze aliene e ha combattuto guerre con altre razze ma, la conquista tecnologica che ha modificato le fondamenta dell’esistenza stessa e che ha creato una nuova razza di divinità è la digitalizzazione della coscienza.

La coscienza umana può essere registrata su un dispositivo chiamato pila corticale che può essere trasferita da corpo a corpo; il corpo umano può essere programmato e potenziato grazie a delle tecnologie innovative per adattarlo allo scopo per cui viene richiesto. Qualora il corpo si deteriori in modo grave si può richiederne uno nuovo se si hanno abbastanza soldi. Se si commette un crimine si viene immagazzinati: viene stratta la pila corticale e viene conservata in un database fino alla fine del periodo di condanna. Nei casi gravi c’è la cancellazione: la pila corticale viene distrutta. Solo in quest’ultimo caso si cessa di esistere.



Contenuto e contenitore


In una estremizzazione del concetto filosofico-religioso di contenuto e contenitore, l’anima diventa un software biologico registrato su un supporto trasferibile mentre il corpo recede allo stato di mero contenitore fisico che può essere modellato e potenziato a piacimento.

I Mat, una classe di facoltosi individui, si ergono a nuove divinità del carbonio alterato. Posseggono i capitali per avere infinite custodie e le strutture per potenziarle. Praticamente non muoiono mai e in secoli e secoli di vita hanno subito una modificazione così profonda della coscienza che li ha resi molto distanti dalla natura umana di partenza.

Sono quelli che un tempo immaginavamo dei, mistici agenti del destino, inevitabili come la morte, povera vecchia contadina china sulla sua falce, non è più.


Ma il Mat Laurens Bancroft muore. 

O meglio, non è chiaro se la sua custodia sia stata distrutta da un estraneo o sia stato egli stesso a cercare di togliersi la vita. Toccherà a Takeshi Kovacs fare luce sul mistero.

Kovacs è uno spedi, un combattete dei corpi speciali dell’esercito che ha ricevuto un condizionamento mentale per il combattimento. Dopo secoli di immagazzinamento, viene custodito nel corpo di un ex poliziotto odiato da tutta la città per indagare sulla presunta morte di un disprezzatissimo Mat e dovrà affrontare così i suoi vecchi nemici ma anche i nuovi nemici procuratigli dalla sua custodia.

E’ un lupo che odo
A ululare la solitaria comunione
Con le stelle non pilotate,
o soltato la presunzione e il servilismo
dell’abbaiare di un cane?
Quanti millenni sono occorsi,
a distorcere e torturare
l’orgoglio dall’uno
per forgiare uno strumento
per gli altri?

Altered Carbon è un romanzo intelligentemente metaforico.


La metafora che sta alla base della storia prende in prestito la dottrina della reincarnazione orientale e la reinventa in un contesto fantascientifico moderno.

 L’anima, digitalizzata all'interno della pila corticale, rivive nelle varie custodie ma ricorda cosa gli è successo nelle precedenti vite, quindi si porta dietro il bagaglio di esperienze. Ma non tutto è rose e fiori poiché la ricustodia non è garantita e non si potrà mai sapere se si verrà inseriti nel corpo di una donna o di un uomo. 

Se non si è un Mat, ovviamente.

I Mat rappresentano l’ostentazione estrema e la mancanza di etica. Continuano a rivivere in custodie più giovani, le fanno modificare geneticamente, calpestano i diritti delle persone a cui sottraggono le custodie stesse e finiscono per essere degli dei tra gli uomini. Ma dei indifferenti alla natura umana perché ormai ne sono stati estraniati per loro stesso volere. 

Un’altra caratteristica dei Mat la svela lo stesso Bancroft in un monologo in cui si spiega quanto l’esistenza ultracentenaria renda inconciliabili la saggezza e le abitudini più turpi: oltre ad ostentare la propria ricchezza e ad essere indifferenti al resto dell’umanità, i Mat sono annoiati e abituati ai rapporti con i familiari, ne sono oppressi come se la mancanza di una fine (la morte) renda quel rapporto banale e il sentimento connesso inutile.

Il valore della fine


Altro aspetto che vorrei sottolineare è quello dell’adattamento. Secoli di evoluzione ci hanno resi sempre più adatti rispetto all'ambiente in cui viviamo e l’impegno costante nel migliorare noi stessi può essere una spinta per cambiare la società. Ma nella nostra realtà si ha a disposizione una vita sola quindi il tempo a disposizione è relativamente limitato: cosa succederebbe se avessimo a disposizione infinite vite?

Probabilmente quel cambiamento non avrebbe più valore e finiremmo per non vedere neanche più i margini di miglioramento scambiando per saggezza una condizione che non è più umana di quanto non sia la concezione di vita stessa che può avere un’intelligenza artificiale.

Infine volevo parlare dell’aspetto religioso.

In Altered Carbon i cristiani rifiutano la ricustodia considerandola immorale. Nell'intelligente puzzle che è il romanzo di Richard Morgan i cristiani rappresentano la vocina interiore che ti spinge a chiederti: è veramente oro tutto ciò che luccica?

Si al romanzo, Ni alla serie


Manco a dirlo, la serie TV omonima rispetto al romanzo non ha centrato nessuno di questi punti basandosi soprattutto sulla narrazione delle parti più spiccatamente action e sugli effetti speciali. In più sono stati creati dei legami tra i vari protagonisti che non capisco in che modo possano considerarsi validi nell'adattamento del romanzo.

Altered Carbon è una buona serie TV ma il romanzo è di gran lunga ben altra cosa.

Buona fantascienza e buona vita a tutti

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