Il nome della rosa #3: il troppo che non basta





Nella terza puntata de Il nome della rosa accadono tante cose, talmente tante che la trama non riesce né a contenerle tutte né a raccontarle per bene. 

Nelle puntate precedenti:




Comincia la disputa teologica tra domenicani e francescani, continuano gli omicidi, Adso riesce ad avere un rapporto sessuale con la ragazza occitana, la stessa ragazza viene poi rapita da Salvatore e comincia un processo per eresia nei confronti di Remigio.

Di tutto questo, ad essere sincero, quello che mi rimane è solo tanta confusione.

Permettetemi una metafora.

Dalle mie parti esiste un giocattolo storico che si chiama - nel nostro dialetto - truppettu

In realtà si tratta di una trottola a corda, nel senso che la trottola stessa ha delle scanalature nella parte conica inferiore che permettono di avvolgere una cordicella. 

Eccone un esempio



Per lanciarla ci sono diversi metodi ma il trucco sta nel riuscire a far svolgere la cordicella in modo omogeneo per imprimere alla trottola sufficiente spinta. Per ottenere questo risultato è necessario fare una buona ‘lazziata ovvero avvolgere per bene la cordicella intorno alla trottola e la cordicella stessa deve essere scelta in modo da massimizzare gli effetti sulla trottola sennò il risultato risulta deludente e foriero di sontuosi sfottò.

La trama della terza puntata de Il nome della rosa è una ‘lazziata venuta male. 

Troppa corda e u truppettu fa due giri e cade su un lato.



Se il tema centrale è la disputa teologica, interrotta prima dall’omicidio di un altro monaco e poi dal processo per eresia nei confronti di Remigio, non si capisce perché la scena la debba rubare il rapimento della ragazza occitana per mano di Salvatore con tanto di tentativo disperato di salvataggio di Adso. 

Non bastava la scena di sesso completamente fuori contesto nei toni e nelle dinamiche! Io non credo che nel medioevo potesse esserci così tanta passione durante l’atto sessuale, specie tra un ragazzo vergine e inesperto e una quasi selvaggia.

Questa terza puntata mi è sembrata un campionario di filler, riempitivi per allungare la trama e stiracchiarla fino all’inverosimile. E di abbellimenti, troppi per non risultare stucchevoli.

Ciò conferma la mia impressione sulla seconda puntata: le sottotrame la fanno da padrone ed è evidente che finiranno per strozzare la trama principale. 
Quindi stavolta - e lo dico con rammarico - non riesco a salvare la puntata.

Speriamo che lunedì prossimo si inverta la tendenza, ma per il momento non mi rimane che salutarvi e cominciare a incrociare le dita.


Buona vita, alla prossima

Commenti

  1. Ieri ho visto anche io.
    E sinceramente non ho capito il ruolo di Greta Scarano (Anna), le lettere, l'intreccio col delitto che avviene dopo.
    Il fraticello biondino che sembra Draco Malfoy, la scena di sesso.
    Ecco, la fotografia è sbagliata, i personaggi anche quando ben truccati (vedi Salvatore) sono tutti perfettini.
    Le atmosfere non sono quello che mi aspettavo, anche il linguaggio mi sembra una parlata da ragazzi di oggi che usano un registro antiquato. Come fosse tutto finto.

    Moz-

    RispondiElimina
  2. Risposte
    1. Mi dispiace essere così netto nel giudizio, ma così mi è parso. Un gheimottrònz in versione nome della rosa, ecco.

      Moz-

      Elimina
  3. A me quello che dispiace è che sento puzza di occasione persa...

    RispondiElimina

Posta un commento