Under the skin di Michael Faber: è davvero fantascienza?




Under the Skin (in Italia, Sotto la pelle) è un romanzo dello scrittore olandese Michael Faber pubblicato nel 2000 e trasposto al cinema nel 2013 dal regista Jonathan Glazer nell'omonimo film con protagonista Scarlett Johansson.

Dire che Under the skin è un romanzo di fantascienza è molto riduttivo.
Perché è decisamente molto di più.




Una caratteristica che adoro della fantascienza è quella di fornire un contesto narrativo nel quale poi poter sviluppare una trama che non deve per forza essere inerente ai temi fantascientifici. In altre parole, la fantascienza è un pretesto per poter introdurre e veicolare un messaggio che altrimenti sarebbe difficile da trattare se non del tutto indigesto. E Faber nel suo romanzo fa proprio questo.



La protagonista, Isserley, è un’aliena che è stata fatta assomigliare a una ragazza grazie a dolorosi interventi chirurgici. La sua specie – l’autore non spiega mai la provenienza – è fatta da esseri che assomigliano a grossi cani o volpi.
Isserley attraversa le strade della Scozia con la sua macchina un po’ malandata caricando gli autostoppisti maschi che le sembrano muscolosi e in salute. Poi li tramortisce e li porta in una fattoria dove i suoi aiutanti li imprigionano, li mutilano, li fanno ingrassare e li macellano per produrre pregiati tagli di carne per conto dell’azienda per cui lavorano.
Grazie a questo artificio narrativo Faber introduce il tema degli allevamenti intensivi. Isserley e i suoi aiutanti lavorano per la Vess, l’azienda che rifornisce di carne il loro pianeta e che sostiene una campagna di disinformazione nei confronti degli abitanti convincendoli che gli esseri umani sono poco più che vegetali che camminano su due gambe, che non sono in grado di parlare e che non provino emozioni. In questo punto la storia verte pesantemente sulle condizioni degli “animali” e sul trattamento che viene riservato loro. Sarà una visita inaspettata a instillare nella mente di Isserley la possibilità che forse in questo meccanismo produttivo ci possa essere qualcosa di non troppo etico.


Le parole del visitatore faranno luce su un altro tema su cui si regge il romanzo: il rapporto umano/non umano. Curiosamente Isserley e i suoi si definiscono esseri umani mentre concepiscono gli uomini che vivono sulla Terra come esseri viventi subumani. A più riprese Isserley si troverà sconcertata di fronte ad alcuni comportamenti dei subumani – che lei chiama vodsel – che non riuscirà in alcun modo a spiegarsi secondo la sua razionalità.

Isserley è un personaggio molto ben scritto con il quale da un certo punto del romanzo in poi si entra in empatia fino a capirne i comportamenti. E’ l’unica donna del gruppo e per questo viene quasi derisa dai suoi aiutanti; ha subito delle pesanti operazioni chirurgiche che l’hanno resa più simile a una vodsel e di questo lei non si da pace mentre gli altri suoi simili la guardano ora con curiosità e ora con disprezzo. Vorrebbe essere un umano senza cuore che caccia vodsel dalla mattina alla sera con bieco cinismo e in modo meccanico, ma è stanca di tutto e vuole cambiare vita.

Io, alla fine facevo il tifo per lei.

In definitiva, Sotto la pelle è un bellissimo romanzo che racchiude in sé numerosissimi spunti di riflessione. Senza avere la presunzione di poter offrire una soluzione esauriente ai problemi che mette sul piatto, Faber invita il lettore a trarre le sue conclusioni dopo averlo informato sull'argomento. Non so se mi abbia condizionato la mia scelta alimentare (sono vegetariano) o se le informazioni che avevo già acquisito sui problemi molteplici degli allevamenti intensivi mi abbia in un certo senso guidato, ma ritengo Sotto la pelle uno dei romanzi più ben congegnati tra quelli che ho letto nel 2019.

Due parole sul film. Non proprio due ma pochissime, giuro.
Trama del romanzo: Isserley è un’aliena dalle sembianze di una bella ragazza che…..da questo punto in poi basta tornare alla parte iniziale del post.
Trama del film: Un’aliena che ha le sembianze di Scarlett Johansson adesca ragazzi in giro per le strade della Scozia, se li porta a casa e li fa sprofondare nel pavimento mentre lei fa uno striptease. Dei tizi vestiti da motociclisti la aiutano. Ad un certo punto decide di andarsene e cambiare vita però viene bruciata viva.
Vi sembra che le due trame possano in qualche modo coincidere o essere complementari? Per me no!

Il film è fedele al romanzo nel titolo e in due particolari (i rapimenti degli autostoppisti e la natura aliena della protagonista) per il resto è un polpettone noiosissimo con immagini senza alcun senso, scene ripetute per far scorrere il tempo, dialoghi radi e insulsi. Ah, in qualche scena si vede Scarlett nuda.
Fine.

Buona vita a tutti

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