Un grande viaggio.
All'incirca a metà novembre, precisamente QUI, ammettevo di
aver visto tutti i film della saga di Harry Potter e di averli apprezzati in
modo particolare; nello stesso post dicevo che a breve avrei rivolto la mia
attenzione anche ai romanzi della serie: ebbene non avrei dovuto aspettare
molto perché il 18 Novembre 2019 è iniziata la mia avventura letteraria insieme ad
Harry Potter, avventura che si è conclusa il 9 Gennaio 2020, dopo più di 4500
pagine.
Data la velocità e la voracità con cui ho divorato i sette
romanzi della saga mi sembra superfluo aggiungere che mi sono piaciuti
moltissimo e, relativamente ad alcuni passaggi, anche più dei film che comunque
continuo a considerare di ottima fattura.
Una cosa che mi sembra inutile produrre a questo punto è una
recensione, per cui vorrei concentrare questo post sull'insegnamento più profondo
e illuminante che ho percepito tra le pagine della saga di J.K. Rowling: le
differenze esistono solo nella mente.
Nel mondo inventato dalla Rowling ci sono i maghi, che
detengono il potere della magia, possono imparare ad usarlo ed esercitarlo, e
poi ci sono i babbani, gli esseri umani che non hanno poteri magici. Se
mettiamo nella stessa realtà individui in grado di esercitare un potere
notevole ed altri che, invece, non possono farlo, non risulta difficile
comprendere come i primi vogliano e possano facilmente comandare sui secondi
assoggettandoli ai loro capricci. Per questo esiste un Ministero della magia
che regola i rapporti tra maghi e babbani.
Ma anche all'interno della comunità magica ci sono delle
divisioni particolarmente profonde: purosangue, mezzosangue e nati babbani (sanguemarcio).
Ovvero coloro che discendono da grandi casate in cui tutti i rappresentanti
hanno sangue di mago; coloro che hanno alcuni esponenti babbani in famiglia e
infine coloro che sono maghi ma nati da babbani.
E c’è anche una suddivisione all'interno della scuola di
Hogwarts tra le casate di Grifondoro, Tassofrasso, Corvonero e Serpeverde. Qui
le differenze sono ancora più peculiari: oltre al colore e al simbolo dello
stendardo della casata c’è una suddivisione delle particolari caratteristiche
personali. I Grifondoro sono coraggiosi, fieri e audaci, i Serpeverde sono
ambiziosi, intraprendenti e astuti, i Corvonero intelligenti e saggi, i
Tassofrasso leali e tenaci. Il tutto gestito in modo che ciascuna di queste
caratteristiche sembra nettamente incompatibile con le altre; in altre parole
come se una persona non possa essere allo stesso tempo coraggiosa e
intraprendente o astuta e saggia.
Ovviamente ciò porta a competizione, all'interno della
scuola, pregiudizi, nella società magica e razzismo (anche se la Rowling si
guarda bene dall'usare questo termine) nel mondo.
Questo passaggio in Harry Potter e i Doni della Morte spiega
bene cosa bolle in pentola
“E cosa diresti, Royal, a quegli ascoltatori che obiettano
che in tempi così pericolosi dovrebbe valere il motto prima i maghi”?
“Direi che da prima i maghi a prima i purosangue, e infine e
prima i Mangiamorte il passo è breve. Siamo tuttti esseri umani, no? Ogni vita
umana ha lo stesso valore e merita di essere salvata”
A questo punto ho una leggera sensazione di deja vù...
Riprendendo le fila del discorso e andando al sodo: la cosa
più profonda e illuminante che si può imparare leggendo Harry Potter è che tutte
le differenze tra le persone che notiamo coi sensi sono solo categorie del
pensiero che vengono create nella mente e che fin troppo spesso trovano
riscontro nella realtà, ma solo se siamo noi a volerlo. E’ proprio Silente che,
congedandosi da Harry, mette sul piatto uno dei commenti più profondi della
saga: Certo che è tutto nella tua testa, Harry, ma perchè questo non dovrebbe
renderlo reale?
Silente si riferisce proprio alla capacità della mente di
plasmare la realtà: un potere che possiedono tutti gli essere viventi dotati di
intelligenza, indipendentemente da qualsiasi attributo psicologico o fisico
possiedano.
Quando Voldemort, che nei romanzi diventa presto il simbolo
dell’intolleranza e della prevaricazione, minaccia apertamente i suoi oppositori
in quanto restii a piegarsi al suo volere e al suo modo di pensare, i ragazzi
delle varie casate di Hogwarts si schierano l’uno accanto all’altro senza
distinzioni cromatiche o di abilità, insieme a elfi domestici, centauri e altre
creature magiche.
A volerlo cogliere - ritengo – questo insegnamento è più
potente di qualsiasi incantesimo.
E’ tutto gente, buona vita!
Bisogna guardare dentro noi per capire veramente e azzerare le differenze.
RispondiEliminaChe non esistono se non solo dentro la nostra mente.
Comunque sei stato veramente bravo a finire la saga in due mesi.
Casa mia c’è il Calice di fuoco che gira da quest’estate ..preso in biblioteca , riportato e ripreso due giorni fa...vediamo se riesce a finirlo.
Io mi accontento dei film.
Ciao
Diciamo che mi ha preso particolarmente bene. La storia è costruita in un modo sagace che diventa meno scontato libro dopo libro. Buona fortuna per la tua impresa
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