Watchmen: più che un fumetto...




... la destrutturazione dell’archetipo del supereroe







Siamo a New York nel 1985 ma non nella nostra linea temporale bensì in una ucronia ovvero un universo alternativo in cui i fatti storici che conosciamo sono andati diversamente da come li abbiamo studiati. In questa realtà USA e URSS sono ancora in piena guerra fredda e, nello specifico, a un passo dallo scatenare una guerra nucleare. 



In questa realtà satura di paure e paranoie i supereroi mascherati sono ben diversi da quelli che abbiamo imparato a conoscere grazie agli albi patinati della Marvel o della DC Comics: si fanno chiamare avventurieri mascherati, sono per lo più violenti, arroganti e non tanto diversi dai criminali che combattono. Alcuni di loro vivono questa duplice vita come un’opportunità di fare carriera, quasi come un’attività redditizia che può essere lasciata in eredità ai figli. I Minutemen, prima, e i Watchmen loro successori, sono gruppi organizzati di avventurieri mascherati, giustizieri e vigilanti, in grado di tenere sotto scacco la criminalità organizzata ma non mancano anche i dissidi interni al gruppo per colpa dei personalismi e della condotta immorale di alcuni di loro. 

Da sinistra a destra: Nite Owl, Silk Spectre, Rorschach, Il Comico, Ozymandias


Tra questi, ce ne sono alcuni che partecipano attivamente alla vita politica americana, come Il Comico, ad esempio, che è andato a combattere in Vietnam; altri che hanno sfruttando la loro attività anticrimine per costruirsi un impero economico come Adrian Veidt alias Ozymandias e poi c’è il Dr. Manhattan. Costui è un omaccione dalla pelle blu in grado di destrutturare la materia e ricomporla a suo piacimento, praticamente immortale e indistruttibile, non invecchia mai e per questo sarebbe poco interessato alle vicende umane se non fosse per la relazione intima con Laurie Juspeczyk alias Silk Spectre. Perchè puoi anche essere un supereroe ma il vecchio detto del carro di buoi è sempre vero. Sta di fatto, comunque, che il Dr. Manhattan è il perfetto deterrente nucleare che gli USA possono sfruttare per mantenere l’equilibrio delle armi con l’URSS. 

Cosa può andare storto? 



Andate a recuperarvi il fumetto di Watchmen perché è una piccola perla dell’editoria di settore e riesce a grattare via quella patina di splendore che sembrano sempre avere i fumetti e le vicende dei supereroi.

L’autore Alan Moore è riuscito a fondere un tema fortemente fantascientifico, come la realtà ucronica, con le avventure dei vigilanti mascherati scavando a fondo intorno all’archetipo del supereroe fino a destrutturarlo del tutto. In Watchmen non ci sono genitori assassinati che scatenano nobili intenzioni, non ci sono ragni che mordendo conferiscono poteri sovrannaturali e non ci sono geni, miliardari filantropi. Al massimo ci sono miliardari, forse anche geniali ma sicuramente non filantropi.

E’ tutto sporco, violento e reale. Parliamo di personaggi che – salvo eccezioni – sono poco altro che violenti picchiatori, spesso anche perseguitati dalla polizia. I loro metodi non sono assolutamente all'interno dei confini della legge e i loro ideali – quando li hanno – vanno decisamente in direzione opposta rispetto alla difesa del bene comune.

L’avventuriero mascherato di Moore vive in una società condizionata dalla paura della guerra nucleare, dalla paranoia riguardo la diffusione del comunismo, dal pensiero fortemente cablato secondo la logica USA=Bene e URSS= Male. In questa società se qualche personaggio mostra qualche remora morale allora diventa un elemento di disturbo. 



Leggere Watchmen va oltre la semplice lettura di un fumetto. Mostra come l’archetipo del supereroe mascherato è riduttivo se si basa solo sul costrutto dei nobili ideali o della dannazione dell’anonimato, può assumere anche forti tinte oscure e controverse perché se anche dai la superforza o la supervelocità a una persona, quella sempre una persona umana rimane con tutte le sue idiosincrasie.

Ecco, magari Stan Lee & Soci si sono immaginati una realtà in cui gli eroi mascherati dovevano essere esempi positivi per il lettore, personaggi in grado di esprimere il massimo delle buone qualità dell’essere umano. Moore invece ha fatto il processo mentale inverso e ha reso i suoi avventurieri il parto di una società paranoica e atterrita dalle proprie scelte.

Bravissimo Moore.

E’ tutto gente, buona vita.

Commenti

  1. Vero, capolavoro che di fatto ha determinato la fine di un'epoca e l'inizio di un'altra, fumettisticamente parlando. Ha fatto da spartiacque per il fumetto supereroistico.

    Moz-

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    1. Per come la vedo io qualunque appassionato di fumettistica sugli eroi dovrebbe leggerlo prima di aprire la bocca.

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