La casa di carta 4: che peccato!




Quello che temevo



Gli schemi ripetitivi e la ricerca del colpo di scena a tutti i costi sono i grandi mali che affliggono la Quarta Parte de La casa di carta: quanto di avvincente visto nelle prime due parti, e in modo sbiadito nella terza, viene diluito in tanta azione e in troppi colpi di scena in quest’ultima parte appena pubblicata su Netflix.

Da dove veniamo

Terza Parte. La banda del Professore ha portato a compimento la grande rapina alla Zecca di Stato e i suoi componenti, sparpagliati in giro per il mondo, si stanno godendo il malloppo nella consapevolezza di aver fatto fare una pessima figura alla polizia spagnola.

Il colpo di scena

Visto che La casa di carta parla di rapine serve un pretesto per organizzarne un’altra così mescolando linee narrative del presente e del passato dei personaggi ecco che abbiamo un secondo piano geniale ,ideato dal Professore con l’aiuto di una vecchia conoscenza e un nuovo componente della banda.
Il pretesto per tornare in azione lo si trova facilmente ed ecco che la banda, arricchita di nuovi elementi, si ritrova di nuovo dentro una struttura governativa spagnola con l’intenzione di rubare un sacco di soldi e, stavolta, anche di combattere una specie di guerra contro la polizia e le istituzioni spagnole. 



Dove siamo

Quarta Parte. Le cose non si stavano mettendo troppo bene per la banda vista l’aggressività della polizia ma anche a causa di dissidi interni tra i componenti della banda.

E’ qui che qualcosa si rompe in modo definitivo.

Già nella Terza Parte la tecnica del colpo di scena aveva atrofizzato la narrazione ma in questa Quarta Parte non c’è altro che un susseguirsi di colpi di scena che coprono voragini nella scrittura della storia: errori, o decisioni se volete, che distruggono il ritmo stesso della storia. 



Ne avevo già parlato in un post precedente QUI ma lo ribadisco. Lo schema narrativo che coinvolge il Professore e il piano è ripetitivo in modo disturbante e si basa su due momenti consecutivi che sono sempre gli stessi: quello in cui il Professore si trova in difficoltà e quello in cui supera questa difficoltà perché l’aveva prevista.

Ma se l’aveva prevista come fa a essere una difficoltà? Sarà una complicazione, questo si, ma che senso può avere farti vedere un personaggio in crisi quando due episodi dopo ritorna lucido a seguire il piano previsto?

Serve a tirare la storia per le lunghe quando non ci sono nuove idee e la Quarta Parte de La casa di carta è un costante tornare su questo schema per ogni nodo della trama. 



Altro elemento che ho trovato fastidioso sono stati i flashback che hanno appesantito tantissimo la mia visione. Troppi e distribuiti nei momenti sbagliati, spezzano la tensione delle scene, propongono delle divagazioni che spesso c’entrano pochissimo con la scena in cui sono stati inserite e quando sono distribuiti in un ordine cronologico sballato le cose diventano ancora più assurde.

A un certo punto mi sono chiesto: che c’entra questo flashback con la scena che stavo guardando? Cosa aggiunge alla comprensione della scena?

Nulla, serviva prendere tempo e allora se non possono metterci un colpo di scena ci mettono un bel flashback.

E poi ci sono i due momenti che mi hanno proprio fatto innervosire. Per parlarne, però, dovrò fare spoiler quindi se non avete ancora visto la Quarta Parte de La casa di carta saltate tutto il prossimo paragrafo (che metterò con un font colorato) e andate alla fine del post per le considerazioni finali.



Incazzatura numero 1: Cesar Gandia

La nemesi interna di Tokyo & Co. è il capo della sicurezza della struttura, Gandia che, ammanettato a una balaustra, insieme al traditore Palermo viene istruito da quest’ultimo su come liberarsi dalle manette lussandosi l’articolazione del pollice e sul perchè debba vendicarsi dei rapinatori. Pochi minuti dopo ci dicono che Gandia è un militare addestratissimo esperto nell’uso delle armi e di ogni tecnica fisica possa arrecare danno a un altro essere umano. E’ un soldato preparato che per anni ha lavorato dietro le linee nemiche in condizioni di grande stress fisico e mentale.

Io non sono un esperto del settore ma credo che un tizio con questo particolare tipo di addestramento dovrebbe già sapere come liberarsi delle manette e poichè è stato ridicolizzato dalla banda dovrebbe già avere sufficienti motivazioni per scatenare il caos senza che un criminale da quattro soldi gli dica cosa fare.



Incazzatura numero 2: il telefonino

A un certo punto tra gli ostaggi circola un telefonino con il quale Arturo (ficcato a forza nella storia già dalla Terza Parte) chiama il comando mobile della polizia per fare l’eroe. Questo telefonino dopo un paio di scene scompare dai radar senza che nessuno ci spieghi il motivo.

Un telefonino in mano a degli ostaggi durante una rapina vi sembra forse un dettaglio da poter trascurare in questo modo?






In conclusione con questa Quarta Parte La casa di carta è diventata quello che temevo più di tutto: fan service.

Il pubblico vuole vedere rapinatori alle prese con piani geniali e tanta azione? Bene, diamogli tutto questo anche se la logica se ne va a quel paese e se quello che racconti non riesce a realizzare quella condizione di sospensione della realtà che è fondamentale per apprezzare questa tipologia di prodotto.

In altre parole, se le cazzate che combini mi fanno ricordare che sto vendendo un prodotto di finzione, hai sicuramente toppato.

Allora mi tengo strette le prime due parte de La casa di carta.

E’ tutto gente, buona vita.

Commenti

  1. Ahaha, ovvio che se è un soldato superaddestrato, sa bene come liberarsi... penso sia forse la prima cosa che impari XD
    In ogni caso, non seguo, quindi non ho compreso tutto al 100% tranne la tua delusione: e ci sta, quando si ricorre a costanti colpi di scena, significa che non hai altro per tenere viva l'attenzione...

    Moz-

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    Risposte
    1. Da oggi il mio parere sarà: La casa di carta? Guarda solo le prime due parti!!

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  2. Giustappunto parlavamo di facebook di sospensione dell'incredulità...ecco, La casa di carta 4 me l'ha trucidata di brutto...cazzate a ripetizione a rovinare miseramente le prime due accettabili serie, mentre la terza ci stava avvisando del crollo.. 🤣🤣

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