Tanto si picchiano tra loro: non va bene!




Giustificare la violenza è un errore


La violenza è violenza e non c’è modo di trovare una spiegazione che possa servire per giustificarla. L’accettazione potrebbe essere una buona strada ma anche quella è piena di buche e di curve tortuose.

Penso sappiate tutti quello che è successo negli scorsi giorni in zona Circo Massimo a Roma: fascisti contro fascisti e in mezzo le forze dell’ordine in un turbine di violenza che restituisce un’immagine preoccupante della società italiana, a un paio di giorni da quella festa della Repubblica che ogni anno divide sempre di più per colpa di personaggi dalla dubbia moralità ma dall'immane potere comunicativo. 

Quelli che parlano alla pancia delle masse le quali poi continuano l’opera continuando a parlare con orifizi diversi da quello che la natura ci ha dato per eseguire il suddetto compito. 




Il nemico del mio nemico non è mio amico e io non mi sento vicino a nessuna delle fazioni che l’altro giorno hanno dato quel triste spettacolo. Derubricare il tutto con un comodo tanto si picchiano tra loro è una pericolosa manifestazione di distacco dalla realtà oltre che di disinteresse verso quello che ognuno di noi può fare e dire per rendere il posto in cui viviamo più accogliente.

Se l’idea del tanto si ammazzano tra loro non ha funzionato con mafiosi e camorristi come si può pensare che funzioni con questa orda di invasati che in ragione del loro essere e della loro natura devono per forza odiare qualcuno? 



A me, questo venire (sempre più) alla luce del sole di certi gruppi di estrema destra decisamente violenti e chiusi al dialogo, questa voglia di rivendicare un’esistenza in nome dell’odio sta cominciando a preoccupare abbastanza e non capisco come là dove si puote non si prendano decisioni in merito. Magari anche solo facendo rispettare quelle leggi sull'apologia di fascismo che erano state pensate proprio per impedire che tutto ciò accadesse. Basta anche solo applicare i protocolli dei vari Decreti Sicurezza introdotti sempre da quegli esperti di ventriloquismo.

Nel nostro ruolo di cittadini ci viene chiesto di rispettare le leggi, di assolvere ai nostri doveri per avere diritti; ci è stato chiesto di sacrificare due mesi di esistenza, magari anche di guadagni lavorativi per un bene più alto; ci viene chiesto di rispettare le regole di prossimità anche se quelli intorno a noi non lo fanno. E va bene tutto, io rispetto tutto.

Ma non mi chiedete di accettare silenziosamente quello che sta succedendo. Non mi chiedete di accettare il fatto di incontrare per strada questo tipo di situazioni, di fare finta di niente, di considerare il tutto un periodo passeggero.

Perché a forza di girare la testa dall'altra parte ti viene il torcicollo.



E’ tutto gente, buona vita.

E se potete non girate la testa dall'altra parte perché in alcune circostanze affinché i maligni prendano il sopravvento è sufficiente che i buoni non facciano nulla.

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