Una giornata del passato: ricordi d’autunno



Raccontare una stagione


Raccolgo l’invito dell’amico MikiMoz del blog Moz O’Clock (QUI il suo post) e ripercorro le strade della memoria tornando ai miei autunni nelle varie fasi della mia vita. Purtroppo mi sono reso conto abbastanza presto che quelle strade sono sbarrate da tante, troppe cose, per cui ci vuole un po’ per trovare quello che cerco.

A differenza del post originale di MikiMoz non posso produrre molte foto perché alcuni album sono conservati nei reliquiari di famiglia a casa dei miei ma faccio quello che posso.

Asilo



Io andavo all'asilo dalle suore e la cosa che ricordo con più nitidezza è una giostra a forma di mappamondo composta da tubolari di ferro su cui ci arrampicavamo come scimmie salvo poi scivolare e ammaccarci in tutte le parti del corpo. La giostra era dentro un cortile circondato da vite americana che produceva dei piccoli acini d’uva molto odorosi ma che macchiavano i vestiti in modo permanente e se ci scivolavi sopra era la fine.

Scuola elementare


Si rientrava a scuola dopo settimane di giochi e spassi all'insegna della spensieratezza. Poi arrivavano le numerazioni, le pagine da riempire di letterine e gli odiosi problemi di matematica. Ah, c’erano anche il maestro che ci faceva cantare Bella Ciao tutti i lunedì mattina e i pomeriggi passati a scorrazzare per il quartiere in bici con gli amichetti.

Scuola Media

Nel passaggio elementari/medie sono lievitato


Non ho ricordi così esaltanti del periodo delle medie, anzi credo che la maggior parte dei ricordi brutti risalgono proprio ai pomeriggi uggiosi dei giorni in cui facevo il tempo prolungato e uscivo da scuola alle 16:30. Io troppo sensibile, l’ambiente troppo stimolante e troppe persone moleste. Però è in questo periodo che è nata la mia passione per gli scacchi, a dire il vero adesso un po’ tralasciata.

Liceo Scientifico

Il periodo dei capelli al vento


Rivedere i compagni (anche quelli antipatici) dopo tre mesi era sempre piacevole e poi si organizzavano i primi pomeriggi di studio insieme (facevo già il tutor ma ancora non lo sapevo) in cui si cercava in ogni modo di sfangare l’interrogazione di latino classico. Questo è il periodo in cui l’insegnante di filosofia ci faceva un cazziatone coi fiocchi perché secondo lei eravamo ancora presi dalle vacanze e studiavamo male. Iniziavano anche gli allenamenti di calcio e i weekend a seguire Tutto il calcio minuto per minuto in radio (si, non avevo la possibilità di guardare le partite su Tele+), le gare di formula uno e a leggere sdraiato sul letto aspettando di uscire la sera con gli amici.

Università

Meno capelli e più barba


Il settembre universitario porta con sé quegli esami che ti sono rimasti sul groppone e che affronti con pochissima voglia arrivando alla fine del mese abbastanza sfatto, poi ad inizio ottobre si torna nelle aule per il nuovo ciclo di lezioni. Però si torna anche a cenare con gli amici, ad andare al cinema insieme e a organizzare le serate universitarie.

Adesso

Download 100%: zero capelli, tutta barba


Oggi settembre è un mese che mi lascia un po’ perplesso e insoddisfatto. Si rientra al lavoro dopo le vacanze (anche se io rientro sempre intorno al 20 agosto) e ci si mette a organizzare il nuovo anno scolastico con gli incastri degli orari nel valtzer tra orari provvisori ed orari definitivi. Si torna alla routine lavorativa e ai weekend di svago e cazzeggio magari rivedendo qualche amico che in estate si è frequentato poco.

 

A me l’autunno piace molto. Nè troppo caldo, nè troppo freddo: posso andare in giro con la mia amata giacca di pelle con sotto la sola t-shirt (tipo Fonzie ma molto meno iconico) e finalmente buttare nell'armadio le odiate infradito estive. Se dovessi descrivere l’autunno con una canzone sarebbe Smells Like Teen Spirit soprattutto quando dice here we are now, entertain us perché per me l’autunno è il momento dell’anno in cui sento che possono arrivare novità che aspetto da tempo. Se dovessi descriverlo con un romanzo sarebbe Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov perché è onirico, realisticamente magico e molto profondo e mi immagino il signor Woland che passeggia tra i viali di Mosca mentre gli alberi perdono le foglie colorando di arancione e marrone i marciapiede. Se dovessi descriverlo con un film sarebbe Ricomincio da capo di Harold Ramis con Bill Murray perché in questo periodo ho la sensazione che ci siano delle cose che si ripetono tutti i giorni e più cerco di concentrarmi su quali possano essere più tutto sfugge al controllo.

Ringrazio MikiMoz per l’imbeccata e rinnovo il suo invito: per voi cos'è l’autunno? Raccontatevi, se volete, nei commenti o sui vostri blog.

E per ora è tutto gente, buona vita

Commenti

  1. Grande, grazie per aver partecipato!
    Ammazza, altroché: hai trovato un sacco di foto del tuo passato!
    Comunque, è strano vedere come in certi periodi di passaggio non siamo mai troppo noi stessi, infatti ora siamo figura fatte e finite, concrete. Anche nell'aspetto.
    Tempo prolungato e giorni uggiosi sono davvero un mix micidiale, suppongo.
    Vedi, lo studiare assieme, fare già il tutor... secondo me nel nostro passato ci sono sempre i semi di quel che siamo oggi. E che saremo domani :)

    Moz-

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    1. È stato un piacere.
      Sono d’accordo con quello che dici: lavoriamo su noi stessi anche senza rendercene conto e alla fine siamo la somma di quello che abbiamo fatto e di quello che abbiamo deciso di non fare.
      Magari oggi mi viene difficile riconoscermi in un io del passato ma....

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  2. Anche io ai tempi delle superiori seguivo le partite a Tutto il calcio minuto per minuto..un rito bellissimo! Specie perché a volte faceva da colonna sonora ai compiti.
    Ma..in che ruolo giocavi a calcio?

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    1. Ho giocato al centrocampo a calcio a 11, poi in attacco o esterno a calcio a 5. Quella trasmissione radiofonica era la colonna sonora per le versioni di latino

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  3. Belli 'sti ricordi. E noto che con i capelli e la barba hai avuto più o meno la mia stessa evoluzione :D Anche se per il momento con la barba mi batti! :D

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