FARGO [STAGIONE 1]: UNA STORIA VERA

 


SERIE TV DI GRAN CLASSE


Che succede che metti l’avvertimento QUESTA E’ UNA STORIA VERA all’inizio di un film o, nel nostro caso, della prima puntata di una serie TV?

Che chi la guarda rimane incollato allo schermo a chiedersi come sia possibile che nella realtà possa accadere tutto ciò. Ecco, penso che solo chi abbia vissuto l’ultimo decennio su un’isola deserta possa avere dubbi sul fatto che quello che racconta la serie TV Fargo, nella sua prima stagione, possa essere vero: il mondo è pazzo, le persone che lo abitano lo sono anche di più e quindi la storia potrebbe tranquillamente essere veramente accaduta da qualche parte su questo pianeta e in qualche momento della storia dell’umanità.

E dico potrebbe perché l’aneddoto legato al film Fargo, e quindi anche alla serie Tv omonima tratta da esso, è che quell’avvertimento iniziale sia stato inserito apposta per farti chiedere: può essere vero?



Fargo è una serie TV prodotta da Joel ed Ethan Coen e ideata da Noah Hawley pensata per raccontare in ogni stagione una parte diversa della stessa storia, delle cause e delle conseguenze che hanno portato a determinate cose accadute a diverse persone in un disegno dell’universo che sembra casuale, ma che nell’essere casuale ha la sua incredibile bellezza.

Ok, adesso la smetto di essere criptico.

Nella minuscola cittadina di Bemidji, in Minnesota, vive il placido e mediocre Lester Nyygard (Martin Freeman) un agente assicurativo vessato dalla moglie, dal fratello e dai vecchi compagni di scuola. Un giorno, in modo casuale, incontra un oscuro personaggio, Lorne Malvo (Billy Bob Thornton), che si offre di semplificargli la vita in un modo...molto particolare. Inizia così un’odissea per il povero Lester che lo porterà a diventare un’agente del caos e a scatenare il caos nella piccola comunità cittadina. Solo la vice-capo Molly Solverson (Allison Tolman) si insospettirà e indagherà dietro l’apparente mitezza di Lester, ma sarà ostacolata dal capo Oswalt (Bob Odenkirk) e dalla sua ottusità.



La prima stagione di Fargo si erge tutta su una scrittura che al netto di qualche piccola sbavatura (e di uno strafalcione un po’ grave) è molto ispirata e serrata. Gli sceneggiatori giocano con il black humour made in casa Coen e flirtano spesso con riferimenti alla filmografia del duo di registi (Il Grande Lebowski su tutti). Il clima è sospeso tra l’inquietudine causata dalle azioni di Lorne Malvo, l’incredulità di fronte al comportamento sempre più assurdo di Lester e la sensatezza e razionalità cercate senza sosta da Molly Solverson.



Dal punto di vista della recitazione ci sono tre mostri dello schermo. Billy Bob Thornton è grandioso: il suo Lorne Malvo inquieta ma allo stesso tempo di attira. E’ un personaggio con poca profondità ma quello che fa lascia il segno e a volte ti lascia a bocca aperta. Martin Freeman conferma di essere perfetto nei ruoli in cui un personaggio inizialmente insignificante diventa sempre più centrale rispetto alla storia. Lester a me fa paura perché è l’irrazionalità in azione, rappresenta il pericolo in cui si incorre – come dice José Saramago in L’uomo Duplicatonello scatenare l’ira del mite. E poi c’è un monumentale Bob Odenkirk, l’avvocato fanfarone di Breaking Bad e poi l’eroe di Better Call Saul: il suo Bill Oswalt è il prototipo del poliziotto di provincia, l’agente che ti lascia andare col fanalino rotto dopo una ramanzina, ottuso e sentimentale, preoccupato maggiormente di ripristinare la tranquilla e placida atmosfera della cittadina piuttosto che vederci chiaro. Il mix con un sottoposto intelligente come Molly è esplosivo.



La prima stagione di Fargo è composta da una puntata inziale molto corposa da oltre un’ora, con cui fa il paio la puntata finale, e tra queste otto puntate da tre quarti d’ora. Per quanto mi riguarda il ritmo è molto avvincente e non mi sono mai distratto o annoiato: quello che ho visto mi ha convinto parecchio.

Unica piccola critica che voglio portare riguarda il carattere antologico della serie. Per mio gusto se so che la seconda stagione non è sequenziale rispetto alla prima sono portato a prendermi del tempo prima di iniziarla e così facendo spesso passa tanto tempo tra la visione di una stagione e quella successiva. Questa formula ha reso True Detective quel capolavoro del piccolo schermo che è, ma il miracolo può avvenire poche volte e così, non saprei se continuare la visione di Fargo subito o lasciar passare qualche settimana.

 

E per ora è tutto gente, buona vita. 

Commenti

  1. Sei riuscito ad acchiapparmi. Non sono mai stato un totale fan del lungometraggio, ma ho impressione che sul breve, questa serie possa respirare meglio... ti saprò dire!

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  2. Che personaggio Lorne Malvo! Ho visto 3 Stagioni su 4 di Fargo, e mi sono piaciute tutte. Ma questa per me è sicuramente la migliore (ho amato anche il film).

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