INTRIGHI DEL POTERE ALL’OMBRA DEL BIG BEN
RECENSIONE VELOCE
Dopo la gestione Thatcher il Partito Conservatore britannico sceglie come premier Henry Collingridge, un bravo politico, ma con una tempra insufficiente a reggere la pressione dell’ambiente. Nonostante l’aiuto dei pezzi grossi del partito il primo ministro comincia a perdere sempre più popolarità e quando il suo programma incerto cozza con le ambizioni di Francis Urquhart la sopravvivenza del governo è segnata.
RECENSIONE APPROFONDITA
All’ombra del Big Ben, tra i palazzi del potere politico britannico si muovono le belve feroci, hic sunt leones dicevano i romani, e i più pericolosi sono quegli animali che rimangono immobili anche quando intorno a loro i predatori si accalcano e cominciano a strappare la carne a brani. Ma poi, in un unico terribile e irripetibile affondo, le belve attaccano conquistando la preda.
Francis Urquhart, in arte FU, è proprio uno di questi. Un animale politico che vede nell’esercizio del potere l’afrodisiaco più potente in natura. Figura quasi marginale dello staff del primo ministro britannico, FU si tiene i nemici più vicino degli amici e nella sua smisurata ambizione raccoglie dati, informazioni, notizie fino a conoscere anche la più piccola debolezza delle persone che gli stanno intorno, quanto degli alleati politici quanto degli avversari.
Urquhart è un patrizio solitario ma ha abbastanza acume da riuscire a mettere le mani in pasta un po’ dappertutto: uno così te lo devi tenere stretto e non ti ci devi scornare perché la macchina che riesce a mettere in modo può stritolarti e farti a polpettine. Sia sul piano politico che su quello personale.
Come un consumato giocatore di scacchi Urquhart preparerà una per una le posizioni di tutti i pezzi sulla scacchiera e una volta completato lo schema darà il via a una partita dal finale già ampiamente previsto in cui una spirale distruttiva farà piazza pulita di ogni avversario esistente tra lui e Downing Street.
Solo una persona riuscirà a fiutare la scia di sangue lasciata da FU: una giovane e coraggiosa giornalista che si metterà sulle tracce del deus ex machina che sta manovrando dalle retrovie il destino politico di un’intera generazione.
House Of Cards è un thriller politico dal ritmo serrato e dallo stile asciutto e tagliente come un rasoio con un protagonista che è l’insieme del miglior politico mai esistito e contemporaneamente della persona più spregevole esistente sulla faccia della Terra.
Dobbs ha scritto un romanzo (in realtà una serie di romanzi) spietato sui retroscena della politica e anche se in qualche passaggio ha esagerato con i tecnicismi il risultato finale è uno spaccato di come possono andare le cose in quell’ambiente dove le informazioni e le ambizioni sono tutto.
E per ora è tutto gente, buona vita
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