Perchè due paroline sugli Oscar 2016 tocca di dirle


Voglio essere sincero: avevo intenzione di seguire la cerimonia degli Oscar 2016 ma mi ha giocato un brutto scherzo il nuovissimo Paramount Channel del digitale terrestre. Mi si è prospettata un'accoppiata di film che avevo sempre voluto vedere ma non avevo mai trovato l'occasione giusta. E non ho saputo resistere. American Beauty e Good Will Hunting. E così, vabbè, la cerimonia l'hanno fatta ugualmente. E poi c'erano gli amici di Ieri, Oggi, Domani, Scrivere di Cinema e Il nostro cinema che mi tenevano aggiornati con la loro diretta Facebook.



Il mio preferito, Room, non ha vinto e mi dispiace, ma non ha vinto nemmeno l'ovvio Revenant e il sopravvalutatissimo The Martian che non smetteró mai di sminuire.

Alla fine Leonardo DiCaprio ce l'ha fatta a mettere le mani sulla statuetta. Per il film in cui lo meritava di meno, in cui recita più con le espressioni che con voce e intonazione e dal quale fin troppi hanno tirato fuori chissà quali significati reconditi quando invece la storia era semplice e lineare. Ma il succo è che Leo l'Oscar lo meritava a prescindere e allora va bene tutto.
Va bene anche che Alejandro Inarritu vinca l'Oscar per la regia nel primo tra i suoi lavori (parlo di Revenant) in cui la sua mano sapiente si vede meno.
Va bene che Mad Max faccia incetta di statuette nelle categorie che premiano l'attenzione alla credibilità dell'immagine, che le vittore annunciate, oltre a DiCaprio, di Brie Larson e Alicia Vikander si siano puntualmente materializzate e che l'Accademy abbia voluto premiare un film palesemente simile a una puntata dei Simpson nella categoria "miglior film d'animazione" (Inside Out). 
Ci sta pure che Ex Machina e Mad Max abbiano preso a pizze in faccia nientemeno che Star Wars 7 che se ne torna a casa con le pive nel sacco.

Sono sorpreso, invece, dalla vittoria di Spotlight. Il film non l'ho ancora visto ma ho letto in giro pareri discordanti che mi hanno fatto incuriosire ancora di più: tra chi parla di piccolo capolavoro e chi, senza mezzi termini, lo stronca, non rimane altro che darci un'occhiata per farsi un'idea.

Mi fa piacere che il maestro Morricone si sia portato a casa la statuetta per la colonna sonora di The Hateful Eight. Nonostante le provocazioni di Tarantino l'Accademy ha regalato l'ennesimo momento di gioia a un'artista dalla carriera stratosferica. Il vanto italiano nella lunga notte degli Oscar.

Amen. Pace.




Commenti

  1. Anche io tifavo per Room, che però non aveva possibilità di vittoria...

    Finalmente comunque hai recuperato quel capolavorone di American Beauty!

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  2. Grazie per la citazione!
    Io avevo previsto e sono davvero contento per la vittoria di "Spotlight", un film dalla struttura perfetta, dal cast eccezionale e dal tema davvero importante. L'impostazione classica dà grande equilibrio a tutta l'opera, e ormai se ne vedono poche così!
    Per il resto, sono alla stessa maniera molto soddisfatto per gli attori premiati, i premi tecnici a "Mad Max: Fury Road" e per l'Oscar anche a"Inside Out"!

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