Due serie TV all'insegna del dubbio, del poteva essere una
bomba e che, invece, sono noiose, bruttine e addirittura pietose in alcuni passaggi.
Peccato, perché riponevo su di loro parecchie aspettative.
Sto parlando di Twelve Monkeys e Zoo.
Twelve Monkeys è l’adattamento in forma di serie TV di quel
piccolo gioiello di film che è L’esercito delle dodici scimmie (1995) di quel
pazzoide geniale che è Terry Gillliam. A sua volta il buon Terry si era
ispirato a un film sperimentale del 1962 muto e in bianco e nero dal titolo
La Jeteé, diretto da Chris Marker.
Siamo sul pianeta Terra in un futuro molto distante dall’era
attuale, il paesaggio post-apocalittico non fa presagire nulla di buono infatti
pare che un virus si sia diffuso per vari secoli sul pianeta e abbia
praticamente azzerato la popolazione mondiale. Un’equipe di scienziati usa dei
prigionieri per fare dei salti indietro nel tempo a scoprire le cause del
contagio per evitarlo.
James Cole, il protagonista, scoprirà chi si cela dietro il
fantomatico nome di Esercito delle 12 scimmie e in un andirivieni tra passato e
futuro lavorerà per impedire il contagio. Ci riuscirà? Se
avete visto il film
(bravi) lo sapete già; se non lo avete visto (molto male) vedetelo.
Zoo è l’adattamento seriale del romanzo di James Patterson.
Tutti gli animali del mondo sviluppano un odio viscerale nei
confronti dell’uomo e fanno di tutto per uccidere più persone possibili e
riappropriarsi del pianeta. Il tutto sembra essere stato causato da un gene
mutato all'improvviso per colpa di un prodotto chimico smaltito illegalmente; però poi si scopre che il gene è stato creato in laboratorio e più avanti si
scopre che era una controindicazione di un farmaco e ancora più avanti invece
scopriamo che dietro la creazione del gene c’è un particolare tipo di
interesse. Insomma, avrete capito che c’è una leggera indecisione sulla causa
del problema e, non avendo letto il romanzo non posso dire se sia
responsabilità dello scrittore o (come sospetto) di chi ha curato
l’adattamento.
Jackson Oz e Abe Kenyatta sono due zoologi che si accorgono
del problema e, aiutati da un gruppetto eterogeneo di specialisti si lanceranno
nella caccia alla soluzione mentre i governi di tutto il mondo vorrebbero
semplicemente uccidere tutti gli animali per poi ripopolare la fauna mondiale
grazie a dei geni non infettati conservati al sicuro.
Twelve Monkeys e Zoo sono due serie che avrebbero dovuto
viaggiare sul successo delle opere da cui sono state tratte e in questo il
lavoro più difficile toccava alla prima poiché eguagliare il successo della
versione di Gilliam non sarebbe stato per niente facile; Zoo invece avrebbe
dovuto avere vita più facile poiché il libro di Patterson non è stato tra i
bestseller (almeno in Europa) e quindi la pressione è stata sicuramente
minore.
Ma hanno fallito entrambe.
Sappiamo bene che mandare avanti una serie TV prevede
l’introduzione di alcune trame aggiuntive per riempire i tempi morti e costruire le
varie puntate: se però queste deviazioni dal percorso principale diventano
troppe e soprattutto se si investe più della metà del tempo del singolo
episodio per portarle avanti allora la cosa diventa fastidiosa. E questo è il
grosso problema di Twelve Monkeys. Troppe storielline nella storia, troppi
approfondimenti su fatti accaduti qua e la nel passato dei protagonisti. Intere
puntare in cui la storia principale rimane arenata.
Altro grosso problema di questa serie è l’attore
protagonista che, anche in lingua originale, non riesce ad avere il carisma
necessario. Cole è una specie di guerrigliero (nel film era un prigioniero) che
ad un certo punto decide di abbandonare la squadra di sterminio in cui milita
per problemi morali. Si aggrega con un gruppo di superstiti e attira loro addosso
il suo passato quindi decide di ricompensarli facendo avanti e indietro nel
tempo per salvare l’umanità. Ci si aspetterebbe un carattere indurito dal
vissuto e un’emotività repressa accompagnata da un atteggiamento poco socievole
(per chi ha visto il film si ricordi l’interpretazione di Bruce Willis) invece
qui abbiamo un ragazzetto con il taglio alla Kurt Cobain e lo sguardo da pesce
lesso. Casting da rivedere.
Termino con Twelve Monkeys con un commento sulla parte
fantascientifica dei viaggi nel tempo. Un disastro. Oggetti che attivano dei
varchi spazio temporali, teorie cervellotiche che danno il mal di testa e non
spiegano niente e una macchina del tempo usata come una metropolitana. Come se
non esistesse una letteratura riguardo all'argomento. Andate a studiare.
Ma d’altra parte Twelve Monkeys viene trasmessa negli Stati
Uniti dal canale SyFy: lo stesso che trasmette i film della Asylum.
Nomen Omen.
Zoo aveva il vantaggio di non subire le pressioni del
sistema ma, l’ha sprecato miseramente.
Esclusa la confusione sul momento chiave della trama di cui
parlavo prima, la serie è affossata da parecchie decisioni al limite del
ridicolo. Su tutte spicca la puntata ambientata al CERN di Ginevra dove si
raggiunge il picco dell’assurdo facendo sembrare un acceleratore di particelle
come una cabina della Telecom. Come non sottolineare poi le spiegazioni sui
procedimenti genetici per creare la cura.
Ora, io non sono un esperto di genetica ma, credo che creare
una cura per un gene mutato non sia semplice come farsi un toast al formaggio e
che il farlo sembrare tale alimenti solo la confusione riguardo alla storia. Un
plauso alla coerenza: indecisi sul problema e confusi sulla soluzione. Siamo in
buone mani.
La palese citazione a L’isola del Dr. Moreau di H.G. Wells
poteva essere quel di più che aggiunge valore a un prodotto mediocre ma non se
è fatta male e contestualizzata peggio.
In conclusione, vorrei che istituissero il reato per uso
improprio di green screen e CGI o in alternativa che ci fosse un comitato che
visionasse i lavori prima di proporli al grande pubblico perché capisco che far
vedere un leone che assale una persona non sia facile ma questa non è una scusa
per farlo male. I professionisti siete voi e, come cantavano i Nirvana, siamo
qui e adesso intratteneteci. Ma fatelo bene però.
Sono dispiaciuto e deluso. Mi aspettavo di più, molto di più.
easter egg del post: quante volte ho citato questo signore qui?
Buon binge watching e buona vita a tutti.
Ahhaa, insomma, non si salvano da nessuna parte.
RispondiEliminaBeh, il film L'esercito delle 12 scimmie è ovviamente nella mia videoteca.
Immaginavo che il telefilm allungasse un po' il brodo con trame e sottotrame per i vari protagonisti.
Zoo non lo conoscevo, diciamo che è anche un'idea buona, diciamo che magari la spiegazione sulle motivazioni cambia di volta in volta per fare dei plot twist, però... non credo sia il mio genere.
Moz-
Si salvano se spegni il cervello e le guardi. Però poi annoiano...
RispondiEliminaAllora proprio no...
EliminaMoz-