Mr. Nobody, una domanda lunga 141 minuti




Si dice che ciascuno di noi sia il risultato delle proprie scelte: tanto di quelle positive quanto di quelle negative. 

Che dire allora delle scelte non fatte, dei momenti in cui abbiamo deciso di non scegliere?

Non scegliere è una scelta e in quanto tale comporta delle responsabilità.

Ma se sapessimo dove ci porterà ciascuna delle possibilità tra cui possiamo scegliere allora sarebbe più facile scegliere? Oppure sarebbe ancora più difficile?

Quello che all'apparenza sembra un film di fantascienza – Mr. Nobody – è in realtà un lungo quesito filosofico sull'importanza della scelta, sulla percezione del tempo e sull'incidenza delle azioni.

Mr. Nobody è un film molto complicato da analizzare perché affonda direttamente nel nostro subconscio con delle domande che ci porremo e che ci trascineranno in un labirinto di ragionamenti spesso senza uscita.


Nemo Nobody ha 117 anni ed è l’ultimo uomo mortale sulla Terra dopo che l’ingegneria genetica ha reso la razza umana immortale. Essendo una mosca bianca egli si trova protagonista involontario di un reality show che ha come momento clou quello di mostrare in diretta mondiale l’ultimo decesso della storia dell’umanità. 

Intervistato da un giornalista, il signor Nobody percorre a ritroso i momenti più importanti della sua esistenza lasciando ai ricordi di fluire liberamente senza le costrizioni di una rigida struttura cronologica e senza le pastoie delle veridicità.
Il risultato sarà un racconto in cui verrà scelta ogni possibilità tra quelle proposte, un passato in cui si intrecciano e si confondono più linee temporali fino a rendere impossibile la distinzione tra reale e immaginato poiché queste ultime sono solo categorie mentali mentre il tempo – considerato come dimensione che si sviluppa in una sola direzione – solo un’illusione.


Il Nemo bambino sceglierà simultaneamente di stare con la madre e con il padre e in ognuno di queste due linee temporali egli sceglierà sempre tutte le alternative contemporaneamente.
Il Nemo adolescente sceglierà contemporaneamente ciascuna delle tre ragazze di cui si innamorerà e ne ricaverà tre vite diverse vissute nello stesso universo temporale.
Il Nemo adulto erediterà le conseguenze di tutte le scelte fatte dai suoi alter ego temporali e vivrà più linee temporali, più vite fino all'epilogo di ognuna di esse.

Il regista e sceneggiatore Jaco Van Dormael crea qualcosa di meravigliosamente geniale. Destruttura un vissuto esattamente come Picasso destrutturava le angolazioni visive nei suoi dipinti e ti ripropone tutto contemporaneamente facendosi beffe del tempo così come lo conosciamo. 

Mr. Nobody è un lavorone di sceneggiatura, regia e montaggio.

Come se non fosse abbastanza, Van Dormael riesce a infilarci anche l’applicazione di una delle teorie più affascinanti della fisica moderna: quella teoria del caos secondo la quale se una farfalla sbatte le ali a Pechino, dall'altra parte del mondo si crea un uragano.
In una delle linee temporali Nemo perde i contatti con l’amata Anna perché un operaio di Tokio aveva deciso di mangiare un uovo bollito.


La colonna sonora di Mr. Nobody è composta dal fratello del regista ed ha un taglio intimista e minimalista, entra in scena senza che quasi te ne rendi conto ma se ci fai caso ti accorgi che sta li a sottolineare ogni passaggio. In aggiunta ci sono dei pezzi fantastici come Where is my mind dei Pixies.

Dulcis in fundo, il casting.

Credo che ad oggi io non abbia visto un solo film brutto con Jared Leto ad eccezion fatta del pessimo Suicide Squad (anche se non era il protagonista) e ancora una volta Jared ha lasciato il segno.

Alla fine, Mr. Nobody non risponde a nessuna delle domande che pone in essere, lascia questa incombenza a te.

Bel colpo.

buone scelte e buona vita a tutti

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