Troy e l’Iliade: ho fatto chiarezza



No, non parleremo di Troy, il film del 2004 con Brad Pitt, Sean Bean ed Eric Bana ma di Troy: fall of a city, una miniserie creata e trasmessa da Netflix nel 2018 che ha fatto tanto parlare di sé, soprattutto in negativo, e che ho deciso di vedere insieme a mio padre durante le vacanze natalizie appena trascorse.



Dopo averla vista ho capito che necessitavo di un ripasso dell’Iliade e di fare un po’ di chiarezza sui miti greci.

L’Iliade di Omero è da molti (erroneamente) considerata come il poema epico che racconta della guerra di Troia invece, in realtà, si concentra sui 51 giorni dell’ira di Achille, periodo in cui l’eroe acheo ha determinato con le sue azioni i destini di due popoli. Già, ma in che modo?


Secondo il mito la città di Troia si trova in prossimità dello stretto dei Dardanelli, uno snodo commerciale importantissimo per i commerci con l’Oriente e, di conseguenza, un obiettivo ambitissimo per i sovrani Achei.



I rapporti diplomatici tra Troia e le città greche peggiorano improvvisamente quando il principe troiano Alessandro (o Paride secondo alcune traduzioni) decide di rapire Elena di Sparta, la moglie di Menelao. Per vendicare l’offesa e mettere le mani sulla preziosa città, tutti i sovrani della Grecia si coalizzano contro Troia e dopo aver radunato un imponente esercito ne affidano la guida al re Agamennone di Micene.




All’impresa si aggregano Odisseo di Itaca, Aiace Telamonio di Salamina, Diomede di Argo e il mitico Achille di Ftia, il campione dell’esercito acheo, con i suoi Mirmidoni.

Non lui ...

... neanche lui ...

... ma lui!

Agamennone pensava di sbrigarsela con un solo violentissimo attacco ma l'esercito troiano guidato dal principe Ettore e da altri valorosi guerrieri vanifica il piano dei greci. E così comincia una guerra lunghissima durante la quale si alternano gli stratagemmi di Odisseo, gli interventi delle divinità greche, atti di eroismo, atti di codardia, insomma tutto quello che piaceva sentire al greco medio quando si sedeva ad ascoltare un aedo.

In sostanza la guerra di Troia si basava su questo scambio di battute

Achei: ridateci Elena ... e già che ci siete il controllo del commercio con l'Oriente e, se non vi dispiace, lasciateci radere al suolo la vostra città



Troiani: Troia è una città fiera in cui si rispetta il valore della libertà individuale anche se si tratta di quella gran ilio di Elena. E comunque no. Suca!

Data l'impossibilità del dialogo la guerra procede a oltranza fino ad arrivare al momento che ci racconta Omero, ovvero il momento dell'ira di Achille.

Antefatto: gli Achei dissacrano un tempio di Apollo e ne rapiscono le sacerdotesse, bellissime e vergini, facendone i loro trofei di guerra. Il Dio Apollo, offesissimo, scaglia una maledizione sul campo dei greci. Si viene a sapere che Apollo placherà la sua ira solo se Agammenone lascerà libera la sacerdotessa Criseide e così, visto che è un re saggio, il capo dei greci libererà la fanciulla ma poichè è anche stronzo vendicativo pretenderà in cambio un'altra ragazza: e chi se non la prescelta di Achille?

Il fatto 1/2: Achille la prende malissimo e non vuole più combattere per i greci i quali cominciano a perdere battaglie su battaglie e a pensare se forse non sarebbe il caso di mandare Elena affan.. lasciare Elena al suo destino e tornarsene a casa. Patroclo, cugino e amante segreto di Achille, in un impeto di orgoglio ruba le armi dell'eroe e guida i Mirmidoni in battaglia. Ovviamente ci lascia facilmente le penne contro Ettore.




Achille si incaz perde il senno e sfida Ettore a duello uccidendolo a sua volta per poi dissacrarne il corpo. Solo dopo una struggente supplica del Re Priamo consegnerà il corpo martoriato dell'eroe troiano e concederà 12 giorni di tregua per svolgere i funerali.

E di fatto finisce l'Iliade.

La Serie TV Troy: fall of a city invece prosegue fino alla distruzione della città di Troia ma sarebbe stato meglio fermarsi prima. Molto prima.

Cosa ho letto...

Avevo letto delle critiche molto taglienti circa la scelta delle scene, il casting e, più in generale, la gestione della storyline. Più in particolare si criticava la scelta dell'attore britannico di origini ghanesi David Ghiasy per il ruolo dell'eroe Achille e della monoespressiva Bella Dayne nel ruolo di Elena di Sparta. Anche Hakeem Kae-Kazim, l'attore che interpreta la divinità Zeus è stato oggetto di pesanti critiche.

... e cosa ne penso

L'iconografia è una cosa seria.
Se per secoli ci hanno proposto una determinata immagine è difficile ridiscuterla secondo i moderni canoni culturali e sociali. 

Nell'Iliade Elena non ci fa una bella figura, il poema è stato concepito in un'epoca storica in cui la donna aveva pochissima voce in capitolo per cui vedere la regina Ecuba rispondere a tono al consorte Priamo, o Andromaca flagellare Ettore o ancora Elena rivolgersi a re e regine con ben poca deferenza rimane difficilissimo da digerire.

Inoltre Achille era di Ftia, una regione della Grecia antica oggi corrispondente alla Ftiotide




Data la commistione di razze con le regioni dell'Asia Minore ci si potrebbe aspettare dall'eroe greco un incarnato olivastro più simile al colore di pelle degli abitanti della Turchia moderna che alle fattezze di un africano. Non basta la continua ricerca del politically correct per giustificare una disastrosa scelta di casting. E poi Ghiasy non riesce proprio a riempire la scena come ci si aspetterebbe da un eroe del calibro di Achille.

Infine la sceneggiatura. Omero ci ha raccontato i 51 giorni dell'ira di Achille, alcuni film per la TV o per il cinema ci hanno raccontato la guerra tra Greci e Troiani, le astuzie di Odisseo, il taglio politico della vicenda o quello storiografico ma sempre con coerenza.

Troy: fall of a city, non presenta nel nome o nella presentazione quello che poi è: una specie di Beautiful ambientato nell'universo omerico. La parte più interessante è sempre in secondo piano rispetto alla storia d'amore tra Elena e Alessandro ma anche quella viene raccontata male, più indirizzata verso una storia di puro sesso che altro. 
E che dialoghi, poi.

Uno su tutti. Alessandro al suo primo incarico ufficiale per conto del padre Priamo, a colloquio con Menelao ed Elena esordisce così:

Voi come vi siete conosciuti!!!



In conclusione Troy: fall of a city è un tonfo clamoroso. Più adatta a un pubblico americano che di classicità capisce ben poco che a chi con quei miti ci si confronta da quando ha imparato a leggere.

Voto 3/10

Buona vita a tutti


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