Split e l'insostenibile delirio di M.Night Shyamalan

Come nemmeno un grande attore può salvare un film così così.


Prendi un'idea per un film figo e trattala male. Tanto male che stavolta non ci perdo neanche tempo a sottolineare quanto di buono c'è in Split, film del 2006 del regista M.Night Shyamalan.

Ero abituato all'eclettismo delle stronzate che ogni tanto Shyamalan aveva il coraggio di chiamare film ma arrivare a distruggere un'idea, la sua stessa idea, è da pazzi furiosi.

Kevin è un povero cristo affetto da una cosa bruttissima che si chiama disturbo dissociativo dell'identità e che lo porta ad essere una specie di condominio vivente in cui convivono ben 23 personalità diverse. Ciascuna ha il proprio comportamento e le proprie nevrosi ed è nata in seguito ad un forte shock emotivo durante la vita del ragazzo.

Fin qui tutto bene. Da qui in poi Split sarebbe potuto essere una figata pazzesca, invece...




Nel condominio che non vorrei c'è Dennis.

Salve, io mi chiamo Dennis e sono un duro. Abbottono la camicia fino all'ultimo bottone come un hipster e rapisco le ragazze per farle ballare nude davanti a me.

Nel condominio che non vorrei c'è Patricia

Salve cari, io sono Patricia. Mi piace parlare a vanvera ed esprimere concetti incoerenti e rappresento la quota rosa delle 23 personalità del povero Kevin.

Nel condominio che non vorrei c'è Hedwig.

Ciao, io fono Hedwig. Mi piace Kanie Weft, conofco tutte le fue moffe di ballo e ho una pura fottuta di Dennif e di Patricia ma li tradifco lo fteffo fenza motivo.


Il momento cult di Split dovrebbe essere rappresentato dall'apparizione della ventiquattresima identità che i tre amici qui sopra chiamano La bestia.

A questo punto occorre fare un chiarimento: le varie personalità che convivono in Kevin possono manifestarsi solo una alla volta in base a una dinamica che uno di loro prova a spiegare farfugliando metafore a caso con il risultato che non si capisce perché la personalità originale di Kevin o quella di Barry, una sorta di guardiano del gruppetto, non si possano manifestare mai per fermarli.

Si sa solo che questi tre sopra aspettano con ansia l'avvento della bestia e che per compiacerla hanno dovuto rapire tre ragazze "pure" da sacrificare come pasto.

Il perché non è dato sapersi. 

In realtà non è che poi sia così importante spiegare tutto, ci sono film in cui molto viene lasciato all'interpretazione dello spettatore e sono quelli che mi piacciono di più. Però se non vuoi spiegare allora non cominciare a farlo per lasciare poi il lavoro a metà e non paventare nemmeno la possibilità di farlo prima della fine perché tutto questo distrae dalla storia e se il finale poi si rivela una ciofeca - come quello di Split - la sensazione è quella di essere stati presi per i fondelli da un regista che sta cominciando ad essere artisticamente presuntuoso.

A proposito di film senza spiegazioni fatti benissimo...



Prima di chiudere vorrei dire due parole su James McAvoy

Mi ha sorpreso come in questo film l'unica cosa che riesco a salvare sia l'interpretazione di McAvoy, il suo mutare espressione in pochi secondi in modo da trasformarsi quasi fisicamente sotto gli occhi del malcapitato che ha deciso di vedere questo Split.

E dai, almeno una cosa buona l'ho trovata. La mia missione è compiuta.


Buona vita a tutti

Commenti

  1. Salvo anche io unicamente l'interpretazione dell'attore.
    Ma Split resta il film più brutto, per me, degli ultimi anni.
    Inconcludente, trash, illogico.

    Moz-

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  2. Ce ne sono di peggiori, ma è brutto e insensato.

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