The Experiment: quando il remake apre nuovi confini di narrazione



Nel 1971 fu condotto un esperimento, passato alla storia come l’esperimento carcerario di Stanford, per conto dell'istituto di psicologia dell’omonima università californiana. 

Un gruppo di persone fu chiuso dentro una struttura isolata dal mondo esterno e diviso in due sottogruppi: le guardie, che dovevano far rispettare la disciplina, e i prigionieri che invece avevano il compito di mettere i primi in difficoltà.

Il focus dell’esperimento era riuscire a spiegare come in determinate circostanze e sotto tensione ciascun essere umano possa mostrare un atteggiamento che il professor Philip Zimbardo ha definito Effetto Lucifero in un suo interessantissimo saggio dedicato ai fatti di Stanford.

Inutile sottolineare il perché di questo nome così evocativo o raccontare che in pochi giorni il livello di violenza costrinse gli psicologi di Stanford a bloccare l’esperimento.





Comportamenti dissociativi, scatti d'ira, atteggiamenti vessatori ed episodi di violenza indiscriminata convinsero il dottor Zimbardo che la sua teoria era corretta e mostrarono al mondo quanto sono profondi gli abissi dell'animo umano e quanto possono essere pericolosi i mostri che vi si annidano.
Se ne parla qui



Nel 2001 un onestissimo film tedesco ispirato all'esperimento di Stanford ha trascinato nel mondo del cinema questa storia. Il film è godibile, preciso ed è caratterizzato da quella sottile linea di narrazione cupa e fatalista tipica del cinema dell’est Europa.
Nel 2010 è arrivato The Experiment, remake del film del 2001 che, secondo me, riesce ad aprire nuovi orizzonti di narrazione ed interpretazione per quanto riguarda l’argomento trattato: la natura umana.

Siamo davvero convinti di esserci evoluti affrancando la nostra natura dalla mera guida degli istinti primordiali?

The Experiment risponde a questa domanda e permettetemi di dirvi che la risposta non vi piacerà.

Travis (Adrien Brody) lavora come inserviente in una casa di riposo, ha un comportamento sempre molto pacifico e coltiva il sogno di girare il mondo. Quando conosce Bay decide di seguirla di lì a breve in un viaggio in India. Avendo perso il lavoro, Travis decide di partecipare a un esperimento condotto da una società che offre una sostanziosa ricompensa in denaro.

Degli sconosciuti vengono condotti in una struttura isolata e divisi in due gruppi. Il gruppo delle guardie deve far rispettare la disciplina ma senza ricorrere alla violenza (cosa che causerebbe l'interruzione immediata dell'esperimento) mentre ai prigionieri non vengono date istruzioni precise.



Durante questo esperimento ad alcuni di voi saranno negati i principali diritti umani -  dice il dottor Archaleta, il referente scientifico della società - prima di dividere i 26 volontari in due gruppi: tra le 18 guardie finiranno il mite e taciturno Michael Barris (Forrest Whitaker) e lo schizzato Helweg (Travis Fimmel) mentre tra i detenuti avremo Travis e il misterioso Nix (Clifton Collins Jr).

A questo punto le guardie spiegano le regole della prigione ai detenuti e impongono loro di chiamarsi attraverso il numero della loro casacca e non più per nome. In un clima di giocoso imbarazzo l'esperimento ha così inizio.



Le cose però saranno destinate a cambiare in peggio nel giro di poche ore poiché i detenuti si immedesimeranno nel loro ruolo ma pretenderanno alcune concessioni che le guardie non saranno inclini a soddisfare e ciò creerà un clima teso in cui il divieto di usare violenza verrà aggirato in modi molto fantasiosi. Il tutto sotto l'occhio vigile e freddo delle telecamere.

Il regista Paul Scheuring coadiuvato dallo scrittore tedesco Mario Giordano (autore del romanzo Black Box, ispirato ai fatti di Stanford) ci trascina in una storia inquietante in cui ci chiederemo fino a che punto si può spingere l'animo umano prima di perdere il controllo. 

Un vecchio detto dice che se guardi dentro l'abisso allora anche l'abisso guarda dentro di te.



Se hai il potere di imporre il tuo volere a un'altra persona senza che questa possa ribellarsi in alcun modo, dove sta il limite tra ciò che è lecito fare e cosa invece non lo è? Se vieni vessato da un individuo solo perché il suo ruolo gli permette di farlo e ti vengono negati dei diritti che sono ritenuti fondamentali, quanto resisterai prima di ridiscendere la scala evolutiva fino al gradino occupato dalle bestie dominate dal solo istinto?

Interrogativi profondi e cruciali portati alla luce da questo remake che aggiunge a quanto raccontato dal primo film una narrazione più veloce che mette in risalto temi quali il cambiamento di personalità, l'accettazione della propria condizione e la lotta per la sopravvivenza.

Filmografia essenziale

The Experiment - Cercasi cavie umane, film del 2001 diretto da Oliver Hirshbiegel con Tarek Fahd

The Experiment, film del 2010 diretto da Paul Scheuring con Adrien Brody, Forrest Whitacker e Maggie Grace

Effetto Lucifero (The Stanford Prison Experiment), film del 2015 diretto da Kyle Patrick Alvarez con Billy Crudup


Buona vita a tutti




Commenti

  1. Mi interessa Effetto Lucifero perché i primi due li conosco!
    Mario Giordano mi ha fatto ridere... perché ho pensato a un'altra persona.

    Moz-

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  2. Quando ho cercato informazioni sul film e ho letto Mario Giordano ho pensato a una vocina sottile sottile e mi sono detto: non puó essere!

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