21 di Robert Luketic è un film ingiustamente sottovalutato.
Ispirato a fatti reali, 21 racconta le vicende di Ben, brillante
studente del MIT, e del Team Blackjack, un gruppo di studenti in grado di
mettere in ginocchio il consolidato sistema di gioco dei casinò di Las Vegas e
vincere cifre impressionanti.
Ben è in lizza per l’assegnazione di una borsa di studio che
gli permetterebbe di frequentare il corso di medicina ad Harvard ma il
presidente della commissione esaminatrice gli dice che quello che manca al suo
straordinario curriculum è un’esperienza di vita in grado di scioccare gli
altri. Così Ben racconta la sua storia. E che storia!
FICTION
Quando era uno studente all'ultimo anno del MIT, Ben (Jim
Sturgess) entra nella classe del professor Mickey Rosa (Kevin Spacey) e viene
immediatamente sottoposto al problema di Monty Hall che, più o meno fa così:
Partecipi a un gioco a premi in cui puoi scegliere fra tre porte: dietro
una di esse c'è un'automobile, dietro le altre 2 capre. Scegli una porta, per
esempio la numero 1, e il conduttore del gioco, che sa cosa si nasconde dietro
ciascuna porta, ne apre un'altra, diciamo la 3, rivelando una capra. Quindi ti
domanda: "Vorresti scegliere la numero 2?" Ti conviene cambiare la
tua scelta originale?
Ben risolve il test in modo brillante e così viene coinvolto
in un progetto segreto insieme ad altri studenti e al prof: l’obiettivo è
applicare un sistema matematico di conteggio delle carte per battere il banco
del blackjack del casinò di Las Vegas e vincere una fortuna.
Non è giocare d’azzardo – ci tiene a sottolineare il
professor Rosa – è matematica.
Il sistema è perfetto, la squadra affiatata e i soldi
arrivano.
Purtroppo l’arcigno Cole Wlliams (Lawrence Fishburne) che gestisce
una società specializzata in sicurezza e che sta attraversando un periodo di
magra visto che molti suoi clienti preferiscono passare a metodi più
tecnologici per scoprire i furbetti seduti ai tavoli, ha un conto in sospeso con Mickey e troverà le
motivazioni giuste per interrompere il filotto vincente.
NON FICTION
21 si basa sulla storia del MIT Blackjack Team che in un
decennio tra gli anni ’80 e i ’90 mise in ginocchio parecchi casinò di Las Vegas
vincendo una quantità spropositata di soldi. La storia dei ragazzi del MIT è
stata raccontata dallo scrittore Ben Mezrich in un articolo dal titolo Hacking
Las Vegas (potete leggerlo qui) e successivamente nel romanzo Blackjack Team (titolo
originale Bringing Down The House).
Il blackjack è un gioco d’azzardo dove chi partecipa gioca
contro il banco, le carte hanno un determinato valore numerico e l’obiettivo
del gioco è realizzare un punteggio più alto del banco e il più vicino
possibile ma non superiore a 21 cioè la combinazione tra un asso e una figura (blackjack,
appunto).
Sin dalle prime apparizioni del gioco nei casinò americani i
contatori, ossia persone dotate di una memoria e di una capacità di calcolo
formidabili, sono stati combattuti con ogni mezzo da parte dello staff, ma di
fatto il conteggio delle carte è perfettamente legale dal 2012. Tuttavia ogni
casinò ha il suo cerbero che controlla la situazione e nel caso scopra un
contatore, be’, non finisce per niente bene.
PERCHE’ 21 E’ UN GRAN FILM?
Per due motivi, a mio avviso.
Il primo è strettamente personale. Io faccio il tutor di
matematica e spesso i ragazzi mi chiedono a cosa serva studiare alcuni
argomenti particolarmente complessi come, in questo caso, la teoria della
probabilità. Ecco, nel caso specifico di un gioco o di una sfida di intelligenza
o anche di una decisione complessa come scegliere se investire o no dei soldi
in un progetto, conoscere qualche rudimento di matematica e di probabilità
potrebbe fare la differenza.
21 racconta proprio questo aspetto. Il protagonista ha un
curriculum che ci vogliono 10 minuti per leggerlo tutto ma ha bisogno di quel
quid in più che solo un’esperienza come quella raccontata nel film può dargli.
Nella vita, non si sa mai cosa ti capita.
Il secondo motivo è che è un film figo.
Dai, chi è che non
sognerebbe di entrare in un casinò e sbancarlo usando un metodo cervellotico?
Chi non si sentirebbe il re del mondo a possedere un’intelletto fuori dal
comune. Qui non stiamo parlando di una menata autoreferenziale e pompata come
Ocean’s Eleven o come la spocchia di James Bond in Casino Royale; qui parliamo
di alcuni studenti che usano la loro genialità per spillare soldi a chi, per
lavoro, li spilla a sua volta a poveri disperati con la testa piena di sogni
fittizi.
P.S.
Ricordate il problema di Monty Hall di prima? Ebbene, la
maggioranza delle persone si becca la capra decidendo di non cambiare la porta
scelta.
Buona vita a tutti
Ce l'ho in dvd. E pensa, non me ne volere, è uno dei rari casi in cui la matematica mi è sembrata figa. Il resto delle volte penso sia inutile, ahah!
RispondiEliminaComunque, non possono incazzarsi, i padroni dei casinò, se la gente vince non barando.
Tu cambieresti con la porta numero 2?
Moz-
Cambierei si, per un ragionamento matematico molto poco figo che ti risparmio!!
RispondiEliminaIo no, perché non credo a quel teorema XD
EliminaMoz-
AHAHAH. La teoria della probabilità non è una religione, credere non c'entra nulla.
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