C’era una volta a Hollywood: 3 chiavi di lettura




Oltre le critiche maniacali sull’ultima fatica di Quentin Tarantino




mania =  tendenza esclusiva e smodata, spesso collettiva, oggettivamente inspiegabile (da Internet)



C’era una volta a ... Hollywood, il nono film di Quentin Tarantino, è arrivato nelle sale italiane più o meno una settimana fa: molti lo hanno visto e moltissimi ne parlano.

Su questo film hanno detto: fa schifo, non mi ha convinto, non si capisce, non è il classico film di Tarantino, bello ma lento, geniale, è un capolavoro
Il ventaglio ce lo abbiamo tutto e quando abbiamo così tanti pareri le cose non possono essere che due:

1 - i pareri personali della gente non contano nulla
2 - Tarantino ha fatto un film importante 

Eh, si. Quando ho informazioni così tanto discordanti tra loro è una follia basare la mia opinione su di esse. Nel bene e nel male esse non contano assolutamente nulla. Inoltre, quando un contenuto divide così tanto vuol dire che ci troviamo di fronte a qualcosa che sarebbe interessante approfondire.

La massa, però, preferisce difendere C’era una volta a ...  Hollywood oppure distruggerlo come se la consacrazione o la distruzione figurata del film andassero poi a incidere pesantemente sulla vita di ciascuno di noi. Francamente considero questi comportamenti collettivi oggettivamente inspiegabili e smodati: sono niente altro che manie.


Se proviamo ad andare oltre la difesa ad oltranza di Tarantino e del suo film e oltre la critica maniacale e compulsiva allora potremo scoprire che questo film rappresenta esattamente quello che il regista pensa del cinema ed anche la summa di tutto il suo lavoro. 
Mettete quindi per un attimo in stand-by quello che pensate di C’era una volta a ... Hollywood e svisceriamone le tre chiavi di lettura.

1) Citazioni

Tarantino è famoso per gli omaggi e le citazioni che inserisce nei suoi lavori. In C’era una volta a ... Hollywood si è superato riuscendo a citare film realmente esistiti come Missione compiuta stop. Bacioni Matt Helm (in originale The Wrecking Crew) e La grande fuga. Ma le citazioni iniziano già dal titolo stesso del film: avete mai sentito parlare di C’era una volta in America o C’era una volta il west?

No? Be’, ma allora di che cavolo stiamo parlando…

1.1) Autocitazioni

Durante il film non è difficile notare riferimenti al Tarantinoverse (la definizione non è mia ma del sito Auralcrave) disseminate ovunque. Praticamente C’era una volta a ... Hollywood è un film ambientato non nella Hollywood degli anni 60 ma nella Hollywood dello stesso periodo nell’universo parallelo che Tarantino ha creato e modellato durante tutta la sua carriera.

2) Personaggi

La particolare scrittura dei personaggi è uno dei tratti caratteristici del lavoro tarantiniano e la loro presenza in una determinata scena piuttosto che in un’altra non è mai casuale. In questo film Tarantino gioca con personaggi inventati impegnati in situazioni immaginarie ma anche in situazioni reali. Se i protagonisti Rick e Cliff sono personaggi fittizi utili a rappresentare simbolicamente una generazione, non lo sono Steve McQueen e Bruce Lee (qui interpretati rispettivamente da Damian Lewis e Mike Moh) e neanche l’inquietante Manson Family.

3) MacGuffin

Può esistere un film di Tarantino senza un MacGuffin? No!

E allora eccocelo servito su un piatto d’argento: al personaggio di Cliff occorre un’aura tenebrosa e cosa ci può essere di più evocativo di un suo presunto omicidio. Non è importante che il fatto sia avvenuto oppure no, l’importante è che il dubbio che si crea vada a definire la profondità del personaggio Cliff.

A proposito: lo sapete che cos’è un MacGuffin, no?


Dunque, queste sono le tre chiavi di lettura che ho voluto sviscerare su C’era una volta a… Hollywood, ce ne sarebbero molte altre, come dice il buon VictorLaszlo88 nella sua recensione (link al video a fine post) si potrebbe scrivere un saggio di mille pagine su questo film, ma non mi sembrava il caso di fare tutto il lavoro al posto vostro.

Guardate il film con gli occhi, interpretatelo con le vostre funzioni cognitive e andate oltre il pensiero generalista del carrozzone mediatico che vi obbliga a far parte per forza di uno schieramento. 

C’era una volta a … Hollywood potrà farvi schifo o potrà farvi innamorare ma è essenziale che siate voi a decidere l’una o l’altra ipotesi.


Buona vita a tutti

Commenti

  1. Bella rece, diversa dalle altre.
    Hai ragione: l'opera ha sicuramente queste tre chiavi di lettura.
    Tarantino cita, inventa, autocita, plasma.
    Ma comunque, che piaccia o meno, c'è qualcosa di particolare nel suo cinema: porta in sala la gente, è una moda, è come un classico Disney, come Star Wars.

    Moz-

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. La bravura di Tarantino, per me, è nel saper mescolare citazioni e invenzioni in un film che anche senza una trama "canonica" comunque regge benissimo. Molti fan di Tarantino che conosco lo stanno criticando aspramente perché la successione dei fatti non è lineare e io rispondo: allora Pulp Fiction? Quello vi piace, vero? Coerenza..

      Grazie per i complimenti, d'altra parte il post non voleva neanche essere una recensione...

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  2. Conosci la differenza tra recitare sul palco e recitare in un film? Recitare è come camminare su una corda tesa. Sul palco, la corda è alta e tesa. Se si cade, si cade per davvero. Nei https://igds.stream film, la corda è sul pavimento.

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