Il poeta e il cannibale

Il fil rouge che lega William Blake ad Hannibal Lecter




C'è un filo rosso che lega William Blake, un poeta londinese vissuto a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, e Hannibal Lecter, un personaggio immaginario nato dalla penna dello scrittore Thomas Harris e reso celebre dalle interpretazioni sul grande e piccolo schermo rispettivamente di Anthony Hopkins e Mads Mikkelsen.





Blake e Lecter sono due personaggi che mi è capitato di incontrare spesso durante la mia vita, soprattutto per quanto riguarda la sfera degli interessi personali: ho sempre adorato la letteratura inglese (forse l'unica materia che ho studiato con piacere al liceo, ne parlo QUI), la lettura è il mio hobby preferito e l'attività che riempie gran parte del mio tempo libero e del tempo che dedico alla mia crescita personale; l'altra mia attività preferita è guardare film e serie TV. 


Ancient Of Days
L'altro giorno facendo un po' d'ordine nella mia libreria (quella di Roma, almeno) mi sono bloccato su un pensiero improvviso: tenevo in mano il romanzo Il silenzio degli innocenti con all'interno un segnalibro che riproduceva l'incisione Ancient of Days di Blake e ho colto un profondo collegamento tra il poeta e il cannibale.





Dove si incontrano i due

Ne Il delitto della terza luna che molti conoscono come Red Dragon o Frammenti di un omicidio, il detective Will Graham viene richiamato in servizio per dare la caccia al Lupo Mannaro, un serial killer che ha già massacrato due famiglie. L'agente viene aiutato dal dottor Hannibal Lecter che si trova in carcere proprio ad opera di Will Graham. Ne parlo QUI



Ad un certo punto della storia il Lupo Mannaro cita un Grande Drago Rosso che rappresenterebbe una sorta di sua seconda personalità che gli fa commettere gli omicidi e che raffigura come un celebre acquerello di William Blake intitolato Il Grande Drago Rosso e la Donna Vestita di Sole.







The Lamb vs The Tyger

In due tra le più celebri tra le sue opere, che si intitolano The Lamb e The Tyger, William Blake affronta i temi rispettivamente della purezza e della ferocia. 




In The Lamb l'autore si chiede se l'agnellino sia cosciente della mano che lo ha creato e se sia consapevole di vivere in una realtà idilliaca fatta di purezza e di innocenza. 
Viceversa, in The Tyger. la stessa mano (di Dio) ha creato l'agghiacciante simmetria della tigre, simbolo della ferocia che si può vedere nell'esperienza umana.



Le esperienze vissute nel suo triste passato hanno trasformato Lecter nel mostro antropofago che conosciamo, ma non si può non sottolineare la sua cultura come un'agghiacciante simmetria. Le vittime degli omicidi si possono anche vedere come agnellini sacrificali. E Clarice Starling? 

Il silenzio degli innocenti

Il titolo della traduzione italiana del romanzo di Thomas Harris - per quanto evocativo - ci porta un po' fuori strada in questo percorso mentale che stiamo facendo insieme. Allora prendiamo il titolo originale dell'opera: The silence of the lambs.




Questo titolo allude alla storia personale di Clarice e a un fatto che ha condizionato il suo passato rendendola l'agente federale che è diventata nel tempo del romanzo. Se l'agnellino è il simbolo della purezza e il suo belare disperato è un'ultimo grido di sofferenza prima della morte, il silenzio ha un significato ambivalente: è un silenzio di pace o un silenzio di morte?

Nella trilogia di romanzi in cui compaiono sia Clarice che Lecter quest'ultimo farà riferimento più volte a questo fatto, il che sembra quasi una tortura psicologica ma, col senno di poi, il dottore mirava a provocare un'illuminazione che colpisce Clarice poco prima dell'epilogo della vicenda.

Gli agnelli hanno smesso di urlare, Clarice?

Immaginazione 

William Blake è stato un forte sostenitore del potere dell'immaginazione. Egli considerava l'immaginazione non come uno stato mentale volontario ma come l'esperienza umana nella sua totalità e complessità. Una delle sue opere più conosciute recita così: 


Vedere un mondo in un granello di sabbia e un paradiso in un fiore selvatico, tenere l'infinito nel palmo della mano e l'eternità in un'ora

Il dottor Lecter non è estraneo al concetto di immaginazione visto che usa un metodo di memorizzazione noto come Il palazzo della memoria che consiste nell'esercitare al massimo la propria memoria a lungo termine creando delle gerarchie di pensiero per ricordare un grandissimo numero di concetti. In pratica si pensa a un palazzo e lo si ingrandisce di una stanza per ogni argomento nuovo che si vuole imparare. 




Il trucco sta nella profondità di pensiero e immaginazione: si pensa proprio a tutto, dalle decorazioni delle stanze alla forma dei corridoi, dai mobili alla disposizione delle finestre.

Pratica complicata e faticosa, ma interessante.

Be', che dire ancora? Se siete arrivati fino a qui vi ringrazio per la cortesia.

E' tutto gente, buona vita!

Commenti

  1. Io sono arrivato fino alla fine del tuo articolo😀 e ti aggiungo che parlando di Lecter si può dire benissimo che il palazzo della sua mente ha davvero tante stanze vuote ( cit.una canzone che parla di disabilità mentale).
    Comunque complimenti.
    Il delitto della terza luna è il mio primo libro..preso con il “ Club degli editori “ figurati.
    Al tempo prendevi tre libri al prezzo di uno ...
    Ricordo ancora la copertina “una schiena con tatuato il drago”.
    Allora non sapevo di aver letto un libro che avrebbe portato alla saga di Lecter.
    Anni dopo lessi il Silenzio degli innocenti e poi recuperai di nuovo Red dragone perché avevo perso quello comprato dal Club degli editori.
    Devo avere letto pure Hannibal.
    Ricordo di Hannibal che il film per certi versi è un po’ diverso dal libro.
    Quando te parli di trilogia di Harris ti riferisci a quei tre libri /film giusto?
    So che c’è il prequel di Red dragon ma non ho letto ne il libro ne visto il film.
    Frammenti di un omicidio visto in tv...
    Di William Blake mai letto niente ..devo recuperare.
    Complimenti per l’articolo.
    Spetta su una cosa non son d’accordo: le vittime di Lecter come agnellini sacrificali.
    Non riesco ad immaginarli così puri.
    Almeno da quello che ricordo son state vittime si ma prima erano a loro modo dei “carnefici”.
    Ma forse mi sbaglio io...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Max, grazie per i complimenti.
      Quando parlo della trilogia mi riferisco a Red Dragon, Hannibal e Il silenzio degli innocenti. Ci sarebbe anche un prequel ma non è che mi sia mai piaciuto così tanto.

      Riguardo agli agnellini di posso dire che nessuna delle vittime di Lecter è stata pura e forse qualcuna di esse ha pure meritato la finaccia che ha fatto però la simbologia dell'agnellino l'ho sfruttata per rappresentare la condizione di impotenza delle vittime di fronte al loro carnefice: tutti quelli che Lecter ha ucciso erano inermi di fronte a lui così come un agnellino lo è di fronte al macellaio.

      Elimina
  2. Non saprei che altro aggiungere al tuo interessante articolo, se non che avevo notato la questione del Drago del film e il celebre dipinto.
    Ti dirò: al liceo la letteratura inglese mi piaceva (sai che proprio questi quadri che hai inserito apparivano nel mio libro? Si chiamava Only Connetc...)
    Poi, studiata all'università, mi ha talmente rotto il cazzo che ora mi è indifferente XD
    Forse dovevo usare il sistema di Hannibal, per ricordare taaaante cose!

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io avevo Only Connect, credo...Hannibal docet!

      Elimina

Posta un commento