Birds of Prey ...



...ma vi prego! 

Cosa fa di un film, un film?

Sicuramente una buona storia da raccontare, poi delle idee interessanti e avvincenti per raccontarla e per ultimo, ma non per importanza, un messaggio.

Se ce le hai tutte e tre hai fatto bingo. Esempi QUI e QUI. Se ne azzecchi due sue tre, va bene lo stesso e probabilmente potrebbe anche andarti di lusso se ne centri anche solo una. Ma se non hai nessuna delle tre forse è meglio impiegare il tempo per fare altro.

Lo so bene che criticare un cinecomic è quasi utopistico quando non diventa una sport da competizione, ma il fatto è che sono masochista e fin troppo fiducioso nel prossimo. Ogni volta che esce un nuovo cinecomic spero sempre che propongano qualcosa di nuovo, che abbiano trovato un modo interessante per raccontarti la stessa solfa e fartela anche piacere. E ogni volta mi ritrovo a chiedermi: perché ho deciso di vederlo?

Perché sono masochista, fiducioso e anche un po’ nostalgico. 



Io ho adorato e tutt'ora adoro la serie animata degli anni ’90 su Batman, quella che andava in onda su Italia 1 con la sigla spettacolare cantata da Cristina D’avena. Adoro quella versione dell’uomo pipistrello, i suoi nemici e su tutti Joker e Harley Quinn.

Quando ho saputo che Harley e Joker sarebbero stati inseriti nel progetto Suicide Squad sono stato contento e non aspettavo altro che vedere il film. E ci ho rimediato una delusione fantasmagorica perché quel film per me è senza storia, senza idee e senza un vero messaggio. 


Volete sapere qual è un altro film senza uno straccio di storia decente da raccontare, senza la più pallida idea di come raccontarla e senza un messaggio forte anzi, peggio, con un messaggio così cretino da essere imbarazzante per interposta persona (oggi di direbbe cringe)?

E’ Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn.

Idea: facciamo un film che tratti il tema del girl power attraverso un gruppo di donne che hanno avuto a che fare con uomini pessimi e che si riscattano sfruttando tutte le loro abilità (ovvero picchiare e uccidere, esattamente come gli uomini da cui vogliono prendere le distanze).

Storia: prendiamo un mix di storie a caso, anche dalla cronaca vera, in cui una donna subisce il sessismo, ci mettiamo dentro una storia di riscatto, una caterva di uomini che sembrano cavernicoli ossessionati solo dal sesso e dalla violenza e il tema della vendetta, quello non dobbiamo dimenticarlo.

Messaggio: gli uomini fanno schifo, tutti, e le donne sono super, tutte.

Cosa potrebbe andare male?

Non so, improvviso: che la storia è un collage di clichè cinematografici appiccicati con lo sputo, che l’idea è vecchia, brutta e sembra il pensiero di un regista/sceneggiatore scarso di vent’anni fa e che il messaggio è l’apoteosi dello stereotipo. 



Ma provo a dimenticarci per un attimo di tutto ciò, fletto i muscoli – citando Leo Ortolani – e sono nel vuoto.

Birds of Prey è un cinecomic quindi facciamo lo sforzo di dimenticare i lati tecnici e concentriamoci sull'intrattenimento più semplice.

Harley è stata lasciata da Joker quindi non ha più protezione e viene coinvolta in una brutta storia di mafia: c’è un diamante da recuperare e un aspirante boss che vuole ritagliarsi il suo spazio nel mondo della criminalità di Gotham e che è disposto a tutto pur di metterci le mani sopra. Quindi ci saranno scene action fantasmagoriche. 



Invece no. Manco le scene action riscattano questa monnezza di film: sappiamo che Harley è pericolosa nel corpo a corpo quindi se la affrontiamo ad uno ad uno è facile che ci metta KO, quindi nella scena clou che succede? Un gruppo di 20 sgherri incazzati come bestie affronta la nostra eroina. Come? Uno ad uno, ovviamente.

E il boss? Il boss si chiama Black Mask e... Boh. E’ pericoloso perché se ti prende, ti lega a testa in giù e ti stordisce di chiacchiere, poi ti taglia la pelle della faccia. Cioè lo fa fare all'unico suo scagnozzo. In realtà, però, può disporre di un esercito di mercenari che purtroppo per lui hanno la stessa intelligenza dei personaggi di un videogioco anni ’90. Anzi, no, i punk di Golden Axe attaccavano a due a due, almeno. 



Basta! Io mollo.

E’ tutt.. no! Prima dei saluti, se volete, vi consiglio un film in cui veramente c’è il riscatto della donna e si vede tutta la forza della protagonista. Vi dico il primo titolo che mi viene in mente: Erin Brocovich di Steven Soderbergh del 2001, film che valse l’Oscar come miglior attrice protagonista a Julia Roberts.

Ora è davvero tutto gente, buona vita.

Commenti

  1. Insomma, hanno fatto la frittata.
    So che almeno stilisticamente si sono sforzati un minimo di rendere il tutto un po' interessante: confermi?

    Moz-

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  2. Se per stile intendi scopiazzare il video di Umbrella di Rihanna inserendoci una scena di botte da orbi con tanto di ralenti molesti, si, ne ha molto di stile. Il problema è che non ha senso.

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