A Quiet Place: al terrore basta poco




Sssst!!


Non ci vuole molto a fare un bel film sci-horror. Basta socchiudere la porta che dà sul mondo del terrore e far trapelare solo una sottile lama di luce, qualche frammento di immagine che sia spaventoso al punto giusto e nessuna spiegazione, quella non serve se il film si regge in piedi sulle sensazioni che suscita nello spettatore.

Ansia e terrore


Queste sono le sensazioni che mi ha suscitato A Quiet Place ottimo film del 2018 diretto e interpretato da John Krasinski.

La Terra è stata invasa da crudeli e spietate creature che reagiscono ai suoni attaccando senza pietà. Non sappiamo perché, né da dove vengono, ma questo non ha nessuna importanza visto che il film non racconta di un’invasione ma piuttosto della capacità di adattamento e sopravvivenza della famiglia Abbott composta da Lee (Krasinksi), dalla moglie Eve (Emily Blunt) e dai tre figli – in ordine di età – Regan (che è sordomuta), Marcus e Beau.




Scalzi e facendo attenzione al minimo rumore che possa segnalare la loro posizione, gli Abbott si nascondono in una fattoria ben attrezzata dove cercano di sopravvivere alla terribile situazione e nonostante quest’ultima sia veramente sconcertante si sforzano di vivere una normalità di un certo tipo fatta di doveri domestici, vigilanza e ricerca di cibo. Non mancano gli screzi genitore-figlio specie quando Regan si indispettisce per essere stata esclusa da una ricognizione o quando una piccola disattenzione può provocare un fracasso che attirerebbe i famelici mostri che stanno là fuori.

Ad A Quiet Place non serve altro che questo. Tu sai già che succederà qualcosa che sconvolgerà questo già precario equilibrio. Già, ma cosa? Il film è un continuo gioco con la tua ansia costruito dai lunghissimi silenzi attutiti e dalla rinuncia pressocché totale alle comunicazione verbale. Gli Abbot, infatti, comunicano con la lingua dei segni americana e in pochissime circostanze parlando a voce bassissima.




Quindi, idea semplice, ottima gestione dell’ansia e un epilogo che se anche sia fin troppo all'americana (Ash Williams approved!!), in fin dei conti ci sta tutto.

Saremo anche bloccati a casa ma almeno possiamo parlare senza che un mostro famelico alto due metri irrompa in casa facendoci a pezzi.



E’ tutto gente, buona vita a tutti.





Commenti

  1. L’ho trovato abbastanza mediocre come film.
    Bella l’idea ma come poi viene sviluppata nello svolgersi del film mi ha lasciato un po’ perplesso.
    Una soluzione un po’ banalotta al problema ...
    Ma a te è piaciuto davvero così tanto.
    Alla fine è un film che non ti lascia niente
    Almeno a me , peccato.
    Ciao

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    1. Be' io non sono un amante dei film horror, preferisco di gran lunga i romanzi horror, se vogliamo restare su questo tema, però in questo film ho apprezzato tanto la semplicità. Di solito caricano queste storie di spiegoni infiniti che ammazzano la godibilità.
      Sai cosa? penso a The Thing di Carpenter. Semplice, diretto, neanche mi sono accorto che stavo guardando un horror fantascientifico.
      Con A quiet Place ho provato la stessa sensazione.
      Poi, ovviamente è solo la mia opinione eh...
      Tu come avresti sviluppato l'idea?

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  2. Guarda Mick su un blog di cinema ho trovato dentro la recensione un video che spiegava ironicamente un po’ il senso del film.
    E faceva capire quanto a quel blogger il film fosse piaciuto .
    Te lo linko :https://youtu.be/FaCysD28e8c

    Io mi son fatto una risata e nel mio commento ho solo aggiunto quello che ho scritto qui da te.
    Che il film alla fine mi ha lasciato ben poco.
    Ci sono tante assurdità ad esempio il parto nella vasca senza far rumore...la culla insonorizzata, la possibilità che se per caso ad uno gli scappa una scoreggia viene divorato dalle creature...assurdo appunto.
    Una bella idea di partenza che poi è andata un po’ scemando per tutto il film.
    Ah gli effetti speciali sono buoni , pure la fotografia ..il ragazzino ucciso , i sensi di colpa , tutto poteva sfociare in qualcosa di meglio...poi quel finale così banale.
    Mi spiace non posso farci niente.
    Se devo dargli un voto gli do un 6.
    Ma non chiedermi come avrei sviluppato l’idea ...ti posso solo dire che da spettatore mi limito a giudicare e criticare se un opera ti arriva o meno e capire il perché.
    Io te l’ho spiegato il mio perché...tutto qua.
    Parli di Ash alla fine della tua rece.
    Ecco la saga di Evil Dead comprese le prime tre stagioni della serie Tv Ash vs Evil Dead passate su Netflix mi sono piaciute un sacco.
    Su la fantascienza mischiata all’horror ti segnalerei The Signal oppure Alien e Predator ..alla fine è tutta una questione di gusti.
    Certo non mi limito a dire di un film solo se è bello o brutto!
    Ciao

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    1. Giusto quello che dici, ognuno dice la sua in base a quello che gli arriva. Si, la serie Ash vs Evil Dead è fantastica, l’ho citato perchè lo sto riguardando in questi giorni

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  3. Ma gli spettatori italiani comprendono il linguaggio americano dei segni? :o

    Moz-

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    1. Diciamo che le scene sono pensate per farti capire quello che dicono anche se non lo senti. Poi, per quello che mi riguarda io capivo immaginando cosa avrebbero detto se avessero potuto parlare, per il resto non conosco nemmeno quella italiana di lingua dei segni.

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  4. Ma il film è sottotitolato nelle parti "mute"...che avete visto la versione in lingua originale?
    Allora aspetto una recensione su Ash vs Evil Dead al più presto Mick! -:)
    Buona giornata

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    1. Ho visto la versione Netflix. In italiano e senza sottotitoli. Per Ash ho in mente qualcosa appena finirà il re-watch che include, ovviamente, La Casa.

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  5. Bene allora aspetto .
    A quiet place lo vidi scaricato da un sito e le parti gesticolate erano sottotitolate.
    Ciao

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