L’acchiappasogni e il finale di m...



Stesso Scempio Diversa Data

Jonesy, Beaver, Henry e Pete sono amici sin dai tempi dell’infanzia nella vecchia Derry. La loro è un’amicizia limpida fatta di avventure e condita da un linguaggio in codice tipico dei gruppi di amici di lunga data. Il perno del gruppo è però un’altro personaggio: Duddits.

A Duddits è legato uno degli avvenimenti fondamentali del consolidamento della loro amicizia che coincide proprio con il giorno in cui i quattro amici incontrano per la prima volta il piccolo Douglas “Duddits” Cavell. In questa circostanza il gruppo salva il piccolo ragazzino ( con evidenti problemi mentali ) da alcuni ragazzi più grandi che volevano bullizzarlo così il quartetto diventa un quintetto con Duddits che nel tempo riesce a condividere con i suoi nuovi amici le sue emozioni e parte dei suoi doni speciali.

I ragazzi sviluppano infatti un rapporto telepatico che permette loro di sentire la presenza reciproca anche a distanza e che, da adulti, gli causerà non pochi problemi di relazione.

Nella storia magistralmente orchestrata dalla penna di Stephen King e orrendamente deturpata (tra poco vi spiego perchè) dal regista e sceneggiatore Lawrence Kasdan, gli amici si riuniscono come ogni anno nella baita di montagna dove hanno intenzione di trascorrere qualche giorno ricordando i vecchi tempi, passeggiando tra i boschi innevati e prendendosi amabilmente in giro. Ma non questa volta. 



A questo giro, purtroppo per loro, il pianeta Terra è sull'orlo di una invasione aliena e la baita si trova proprio nel mezzo della zona di quarantena dove agisce un contingente specializzato dell’esercito americano per contenere la minaccia e garantire la segretezza delle operazioni. 
Il dono che condividono i quattro amici finisce per attirare l’interesse di un alieno bellicoso che vuole servirsi di loro per raggiungere il suo turpe obiettivo. 



Da quando ho avuto il piacere di cominciare a leggerlo, Stephen King si è sempre dimostrato come un autore abile a mettere in scena problemi attuali accostandoli a mo’ di metafora a eventi soprannaturali; inoltre quando i protagonisti delle storie sono amici come Jonesy e gli altri, l’abilità di King si esalta e le storie diventano quasi leggendarie. Pensiamo ad It o a Stand By Me, ad esempio.

Anche L’acchiappasogni o meglio, la sua versione letteraria, rispetta questo schema e diventa grandiosa quando riesce a raccontare come se fossero reali delle cose che accadono nella mente dei protagonisti. Jonesy, infatti, è l’unico che riesce a tener testa al fantomatico Mr.Grey e il duello tra i due si svolge all'interno della sua mente poiché è lì che l’alieno cerca le informazioni che gli servono per portare a termine il suo piano. L’intervento finale di Duddits serve a chiudere esaustivamente il cerchio narrativo iniziato nelle prime pagine. 



Ciò non succede assolutamente nel film dove gli sceneggiatori Goldman e Kasdan hanno voluto strafare, specie nel finale, abusando di effetti speciali che già nel resto del film erano abbastanza squallidi. 

Rendetevi conto !!

Quello che veramente mi ha deluso di questo film è che si poteva lasciare gran parte del narrato in forma di suggestione mentale e concentrarsi di più sulle reazioni umane dei personaggi invece di buttare tutto in splatter e caciara. 

E’ vero, sono scene presenti anche nel romanzo, ma si può anche reinterpretare in modo che quello che sul cartaceo risulta accettabile non diventi una schifezza quando viene trasposto sullo schermo. Ecco, quello che è successo è stato proprio questo: voler seguire il romanzo senza il coraggio o la voglia di adattarlo come avrebbe meritato. 

Secondo me L’acchiappasogni è il miglior esempio di come il cinema abbia trattato male i soggetti di Stephen King tra i quali si salvano in pochissimi, eccezion fatta per quel capolavoro assoluto che è Shining dove il coraggio di Kubrick ha addirittura migliorato la storia.

Mi spiace bocciare un film solo per il finale ma il finale de L’acchiappasogni fa veramente schifo.


E’ tutto gente, buona vita.

Commenti

  1. Eh, può succedere. Solo Kubrick ha potuto stravolgere King e far meglio. Oddio, anche Reiner.
    Insomma, King già di suo ama strafare, ma poi è bravo a mascherare con racconti e amicizie leggendari... una cosa che è difficile da rendere su schermo.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E tra l'altro King non ha mai perdonato Kubrick per questa cosa.

      Elimina

Posta un commento