Tiger King e quel 10% di curiosità



Come un romanzo di Grisham



Non mi piace seguire le mode. 

Il mio cervello matematico sa che la moda è solo la tendenza statistica che ha un mero valore indicativo ma nessun altro significativo valore intrinseco. Per cui, se tutti parlano di una serie TV che stanno vedendo io ne prendo le distanze anche se a suggerirmi la visione sono persone del cui parere mi fido.

Ci sono stati giorni in cui i miei canali social erano bombardati da Tiger King, nuovissima docu-serie di Netflix che stava facendo registrare ascolti record. Come conseguenza di ciò mi sono guardato bene dal seguirla aspettando tempi migliori. Tempi in cui mi andasse di recuperarla.

Poi, qualche sera fa in piena crisi da apatia da quarantena ho cliccato distrattamente sul suggerimento proposto da Netflix e ho visto la prima puntata di questo show con un atteggiamento mentale a metà tra l’infastidito e il curioso. 

Tipo 90% infastidito e 10% curioso. 

Se pensate che a questo punto io dica che le percentuali poi si sono modificate allora vi state sbagliando. Rimango sempre più infastidito che incuriosito ma quel 10% ha un peso maggiore della parte restante per cui sono rimasto attaccato a Tiger King.

Si, ma di che diavolo parla? 


Tiger King è una docu-serie vale a dire un documentario che tratta fatti reali con una scrittura tipo serie TV. Una serie TV atipica che a me somiglia a un romanzo a puntate in cui ogni tassello del puzzle viene aggiunto con maestria al momento opportuno: sembra uno dei migliori thriller di John Grisham.

Il tema centrale è quello dell’allevamento e dello sfruttamento a scopo di lucro dei grandi felini negli USA. Come in ogni esperienza umana che si rispetti ci sono due schieramenti: da un lato gli allevatori di tigri, leoni, giaguari, puma, pantere e linci e dall'altro animalisti e sostenitori dei diritti degli animali impegnati in una vera e propria guerra senza esclusioni di colpi. E quando dico senza esclusione di colpi immaginatevi il peggio che la natura umana possa offrire.

Chi sono i personaggi di questa storia?

Joe Exotic


E’ il direttore del G.W. Zoo di Wynnewood in Oklahoma. Fissato con il felini di grossa taglia e con le armi, ha dedicato la sua struttura al fratello morto in un incidente e lì accoglie come lavoratori ex carcerati e sbandati di ogni tipo. Fuori di testa e da ogni schema, ha cercato di entrare in politica per 2 volte candidandosi come governatore dell’Oklahoma e come presidente degli Stati Uniti D’America (fallendo entrambe le volte, ovviamente). Nel settembre del 2008 viene arrestato e, a gennaio del 2020, condannato con l’accusa di aver progettato l’omicidio della sua più grande nemica Carole Baskin oltre a decine di violazioni di svariate leggi sulla gestione degli animali a rischio estinzione.

Baghavan “Doc” Antle


E’ allevatore di grandi felini, fondatore e direttore della riserva T.I.G.E.R.S., la più ricca e famosa negli USA. Carismatico, con un grande fiuto per gli affari e dotato di grande spiritualità, Doc è una celebrità nel suo campo tanto da aver collaborato con Hollywood nei film di Ace Ventura, Dr. Doolittle e Il libro della giungla. La sua riserva è gestita come una grande famiglia ma assomiglia piuttosto a una setta mistica in cui Doc è leader politico, religioso e . . . sessuale.

Carole Baskin


E’ un’attivista per i diritti dei grandi felini e fondatrice di Big Cat Rescue, una struttura che si occupa di dare aiuto a tigri, leoni e altri grandi felini che i loro possessori non riescono più a gestire. Acerrima nemica degli allevatori di felini e in particolare di Joe Exotic, sfrutta i social media per attaccare i rivali e screditarli agli occhi della gente ricevendo in cambio accuse varie e perfino minacce di morte. Carole è anche in qualche modo coinvolta nella scomparsa dell’ex marito da cui ha ereditato un’immensa fortuna che le ha permesso di creare la sua struttura.

Don Lewis


E’ un eccentrico personaggio dotato di una grandissima predisposizione per gli affari. Si dice sia ricchissimo ma anche un grande donnaiolo. Lascia moglie e figlie per sposare una giovanissima Carole Baskin e coltivare insieme la propria passione per gli animali esotici. Incurante delle convezioni sociali e della legge accumula centinaia di animali nelle sue strutture a volte andandoli a prendere di persona in Costa Rica. Scompare misteriosamente nell'agosto del 1997 ma non prima di aver intestato ogni sua proprietà a Carole nel caso lui fosse ... sparito misteriosamente. 



Jeff Lowe


Jeff Lowe è un mistero. Appare all'improvviso in questa vicenda come socio di Joe e del suo zoo, abbraccia la battaglia contro Carole ma di lui si sa pochissimo. Solo quello che si vedrà dalle immagini.



La storia del 10%

Se fino a questo punto vi siete fatti l’idea che
Tiger King parli di tigri, leoni e leopardi be’ mi spiace dirvi che avete fatto un errore. Tiger King parla di quanto possa essere abietta la natura umana. Si parla di fare soldi e liberarsi di qualsiasi ostacolo che possa impedire questo, gli animali sono trattati come un mezzo per raggiungere uno scopo sia da chi gestisce uno zoo e sia da chi lotta per i loro diritti. Qualsiasi personaggio appaia sullo schermo puzzerà di merda dopo pochi minuti poiché in questa storia i buoni non ci sono, ci sono solo cattivi, più cattivi e cattivissimi. 

Quello della tendenza all'odio è un tema molto attuale che trascende la bontà della causa per cui si combatte e non si capisce chi sia più irresponsabile e opportunista tra Joe e Carole, i due contendenti che cercheranno di distruggersi a vicenda. Roba che L’Imperatore Palpatine al confronto sembra un dilettante.

Quando la realtà supera la fantasia.

Negli otto episodi di cui si compone la prima stagione di Tiger King se ne vedono di tutti i colori, un uragano di odio e vendetta che causa devastazione e che allontana tutti dal motivo per cui la faida era cominciata.

Quel 10% di curiosità – morbosa anche – è stato di vedere fino a che punto quei due potessero spingersi per la smania di successo e il delirio di onnipotenza che hanno dimostrato.

Come andrà a finire?

E’ tutto gente, buona vita

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