Curon, la serie horror italiana




Buone impressioni


 A pochi chilometri dal confine tra Italia e Austria, nella provincia di Bolzano, sorge il paese di Curon Venosta che ospita poco più di duemila anime e si presenta in un modo più che pittoresco: simbolo del posto è, infatti, un campanile che emerge dalle acque del lago di Resia, risalente al XIV secolo che rappresenta il legame tra il moderno Curon che sorge alle pendici dei monti limitrofi con il paese ancestrale che fu sommerso nel 1949. Boschi, un placido lago e poca presenza umana nei dintorni. Una diceria dice che ogni tanto, in inverno, si sentono ancora i rintocchi delle campane del vecchio campanile; campane che sono state rimosse da decenni.


Embé, non è il luogo perfetto per ambientarci una bella storia horror? Certo, ci hanno pensato Ezio Abate, Ivano Fachin, Giovanni Galassi e Tommaso Matano con la serie Curon appena sbarcata sulla piattaforma Netflix.

Curon è una serie a carattere horror - sovrannaturale che sfrutta il colpo d’occhio del paesino in cui è ambientata e propone una storia che procede su due fronti: il primo è quello dell’elemento fantastico che viene svelato poco a poco mentre l’altro fronte è rappresentato dalla componente umana e dalle sue idiosincrasie.

Perno della trama è Anna (Valeria Bilello) che a causa di una situazione controversa con il marito decide di lasciare Milano e tornare a vivere col padre a Curon, portandosi dietro i due gemelli diciassettenni Daria e Mauro. Daria è una ragazza tosta che si è assunta il compito di fare da guardia del corpo al fratello Mauro che ha un problema di udito e un carattere remissivo. L’inserimento a Curon è complicatissimo già a partire dal soggiorno nel fatiscente albergo di famiglia in cui li accoglie il nonno, ma a peggiorare la situazione c’è il fatto che i ragazzi appartengono a una famiglia che pare abbia portato non pochi problemi alla comunità del posto.

In questo contesto certamente non idilliaco le cose vanno ancora peggio quando, in seguito alla misteriosa sparizione di Anna, Mauro comincia a indagare mettendo a dura prova la reticenza del nonno e mentre noi siamo impegnati a rimuginare su quale sia il segreto che si cela dietro il comportamento ostile degli abitanti di Curon, ecco che la telecamera inquadra qualcosa che esce dalle acque del lago.


E qui mi fermo...

Ammetto che superato lo shock per l’audio in italiano che raramente sono solito sentire in questo tipo di serie Tv, la storia mi ha preso parecchio. Non siamo certo di fronte a un capolavoro di genere ma il prodotto c’è e se la seconda stagione riesce ad amplificare quanto di positivo si è visto nella prima ci potrebbero essere i presupposti per fare bene.

Ah, da oggi tutti e sette gli episodi della prima stagione di Curon sono su Netflix.

Per ora è tutto gente, buona vita


Commenti

  1. Già lo hai finito?
    Io appena iniziato...
    Che dire: impossibile non pensare un po' a Twin Peaks e Dark come atmosfere.
    Qualche sciocchezzina e qualche forzatura c'è (i figli... iscritti in una scuola superiore a caso? manco fosse una scuola elementare/media... cioè, se uno faceva mettiamo caso il Classico e l'altro il Tecnico, come fanno? XD) si guarda al modello americano, diciamo.
    Girata bene con molta eleganza, superiore a gran parte delle serie italiane.

    Moz-

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    1. Si, sono stato un fulmine stavolta. Si, le atmosfere sono quelle e il richiamo è chiarissimo. Le forzature ci sono eccome ma diluite in una bella atmosfera. Dai, Mollo non è Lynch ma il prodotto c'è.

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  2. Ammetto di essere partito un po' prevenuto nei confronti di questa Serie. Ma alla fine ha preso anche me, e l'ho vista quasi tutta d'un fiato. Concordo inoltre con Miki che è di sicuro un prodotto superiore a molte altre serie italiane.

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    1. Diciamo pure che l'essere prevenuti è un sistema di difesa quando si parla di serie italiane...

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