DARK [ stagione 3]: Tutto torna, alla fine?



In una parola, befremdlich!

Se non avete letto i post relativi alla due stagioni precedenti questo è il momento di farlo



COME AL SOLITO: se non avete visto la serie e/o la stagione 3 proseguite a leggere finché il colore del testo rimane nero. Non leggete la parte in rosso dopo l’avviso.

Correlazioni quantistiche, paradossi temporali, realtà simultanee e chi più ne ha più ne metta: nella terza e ultima stagione di DARK ci hanno buttato dentro veramente di tutto per quanto riguarda il campionario delle spiegazioni (possibili) che compongono la teoria quantistica della materia. Anche il simpaticissimo gatto di Schrodinger.



Semplificando al massimo per evitare spiegoni noiosissimi e cervellotici, la teoria quantistica si basa su un concetto fondamentale: quello che può avvenire nel mondo macroscopico (quello in cui viviamo noi) non può avvenire allo stesso modo nel mondo microscopico (dentro gli atomi, più o meno); il mondo macroscopico è gestito da leggi determinate mentre quello microscopico, invece, è regolato da leggi probabilistiche.

In pratica, la nostra realtà parla con il modo indicativo mentre quella all'interno degli atomi al condizionale.

In questo senso i creatori di DARK non si sono inventati proprio nulla, basta aprire un libro di fisica o chiedere a un professore per saperne qualcosa. Oppure potete chiedere a me che di lavoro faccio il tutor di matematica e fisica e vi spiego tutto in mondo semplice!

Bando alle ciance, fine del momento spam.



In DARK c’è questo dualismo che pervade tutto, una visione binaria che regola tutta la materia esistente a cui solo il tempo riesce a sfuggire, muovendosi tra gli opposti in modi che stentiamo a comprendere. Questo dualismo è il tema portante specialmente nella terza stagione.
Si contrappongono le forze della luce e dell’oscurità per impedire o favorire l’apocalisse, ci sono due mondi in cui l’uno ribalta le cose che accadono nell'altro, se in uno c’è vita, nell'altro c’è morte e viceversa. Ci sono anche due grandi architetti, Adam in un mondo e Eva nell'altro, che orchestrano gli eventi, annodando i fili di un piano che porterà al loro obbiettivo cioè il nodo (temporale) che ha dato il via al loop degli eventi. E poi ci sono le pedine che l’uno e l’altro mettono in campo nel posto giusto e nel tempo giusto, per fare quello che è necessario fare e che è stato previsto in anticipo. Adam lo vuole distruggere, Eva lo vuole preservare.
Il nodo, a questo punto, lo avrà il vostro cervello, ma la situazione è molto più complicata di così.

Commenti finali spoiler free

Alla fine della fiera, DARK si è rivelata essere una serie interessante che mescola bene le teorie quantistiche con le suggestioni fantascientifiche e con quel tocco di thriller che non spiace affatto. L’idea dietro la trama principale è molto complicata e si evolve per colpi di scena e rivelazioni che se anche non sono proprio inaspettate comunque creano quell'effetto straniante che ti costringe a volerne sapere di più. In tedesco esiste una parola per questa sensazione che prova lo spettatore che poi non è molto diversa da quella che provano i vari personaggi di DARK: la parola è befremdlich.

Se nella prima stagione ci si era concentrati più sul mistero e sulle parentele tra i vari personaggi, principali e non,  e nella seconda a prendersi la scena erano stati i viaggi nel tempo con l’arrivo di Adam e del suo piano per distruggere il nodo, nella terza stagione entra in scena Eva con il suo piano di preservare il nodo ma è solo quando si arriva alle ultime due puntate che i tasselli del puzzle cominciano a mettersi ciascuno al suo posto. Non tutti combaciano perfettamente ma il risultato finale comunque è apprezzabile.

Bellissima la colonna sonora di tutte e tre le stagioni. Ben Frost ha realizzato un lavoro egregio scegliendo sempre il brano di sottofondo perfetto per le emozioni in gioco. Molto azzeccata la scelta del brano Goodbye di Apparat usato come sigla, brano che si può ascoltare anche come commento musicale in una puntata di Breaking Bad.

Ci sono anche cose che non mi sono piaciute ma per argomentarle devo rivelare parti della trama quindi le ho inserite sotto, nella zona spoiler.

Per il momento, con chi non ha ancora visto la serie ci salutiamo qui.



La terza stagione di DARK mi è sembrata in contrasto con le prime due in un punto fondamentale.
Ho imparato ad apprezzare questa serie perché la trama si prendeva il giusto tempo per svilupparsi in tutte le sue parti e poco a poco  tutte le dinamiche avevano senso se considerate nel loro insieme. Nella terza stagione ho invece notato la voglia di accelerare bruscamente le cose. Come conseguenza alcuni personaggi hanno avuto un ciclo narrativo interrotto all'improvviso e molte cose sulle quali mi aspettavo delle spiegazioni invece si sono ridotte a un: succede così perché bisogna mantenere attivo il loop.

Alcuni esempi:

  • I bambini rapiti e gli esperimenti con la macchina del tempo. Queste cose avvengono per tenere in piedi il loop, non c’è alcuna spiegazione del perché facessero delle prove o che risultati volessero raggiungere ma l’unica cosa che si percepisce è che tutto serve allo scopo di generare il loop.
  • Il tipo sfregiato che viaggia con il suo alter ego bambino e l’altro alter ego anziano, ovvero il figlio di Jonas e Martha, è messo in scena in maniera perfetta finché non si scopre la sua identità. Da quel punto in poi viene abbandonato a se stesso. Ha esaurito il suo ruolo nel loop. 
  • La storia di Ullirch Nielsen, ricoverato tra i malati di mente nel 1953 e della moglie Catharina che vuole liberarlo, ha senso solo per piazzare sulla spiaggia il ciondolo che poi ritroveranno Jonas e Martha nel 2019. 


Mi aspettavo uno sviluppo un po’ più impattante e gestito meglio, magari con un nesso logico che non sia sempre e solo quello di giustificare sto maledetto loop che sembra una condanna tributaria.

Specie se poi la grande rivelazione finale la sviluppi in una puntata e mezza con una fretta incredibile fregandotene altamente del loop.



In realtà capisco che l’unico modo per trovare un epilogo coerente al tutto poteva essere solo quello di inserire una variabile esterna che il loop non avrebbe potuto implementare e la scelta del Deus Ex Machina che ha creato i due mondi segue questa logica. E’ il modo che non mi ha convinto.

Mi ripeto: per una serie che ha sempre raccontato coi tempi giusti gli aspetti più controversi della trama, un finale con venti minuti di spiegone in cui Claudia erudisce Adam e noi tutti su quello che sta succedendo mi sembra veramente ridicola come soluzione. Non si sarebbe potuto trovare un modo che raccontasse per immagini tutto cio’?

Forse mi aspettavo troppo. Sono rimasto un po’ befremdlich.



Per finire: Netflix ha dedicato un sito ufficiale a DARK in cui si può andare a ricostruire tutta la storia secondo i personaggi, gli oggetti o i fatti. Un sito molto interessante per chiarirsi un po’ le idee.

E per ora è tutto gente, buona vita

Commenti

  1. Sono davvero tante le cose messe in scena in Dark, ed è passato un po' di tempo da quando ho visto le prime 2 stagioni, quindi potrei sbagliarmi nel ricordare delle cose: ma riguardo gli esperimenti con i bambini, non dovrebbero essere stati quelli di Noah che provava e riprovava per ritrovare sua figlia? Inoltre, sul figlio di Martha e Jonas, e sulla storia di Ullrich e Catharina, tutto ciò che si poteva aggiungere si sfalda, o meglio perde senso nel momento in cui veniamo a conoscere la verità. Da quel momento, quei due "mondi", se vogliamo essere cinici e diretti, non hanno più alcun senso. E infatti sappiamo bene la fine che faranno... anche perché se ciò non fosse accaduto, tutto sarebbe tornato nel loop, e ancora, e ancora...
    Di errori ce ne sono stati, ovvio, ma credo che una Serie TV come questa, così complessa, ben recitata, e incredibilmente coerente a dispetto di ciò che ha messo in scena, sia qualcosa di veramente clamoroso in un momento come questo, in cui regnano Serie mediocri e fatte in fotocopia.

    PS. Sai che non mi ricordavo di "Goodbye" in Breaking Bad? Sono andato a rivedere adesso... e, cavolo, in che scena mitica è stata piazzata! Anzi, in che "prescena" di una scena mitica! :D

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    1. Per i brani musicali ho una memoria particolare e poi quella scena in particolare è la somma della grandezza di Breaking Bad.

      Su DARK condivido il tuo parere sull'essere un prodotto eccezionale in questo preciso momento storico per il mondo delle serie TV.

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