Guns N’Roses: Use Your Illusion II



Quello con la copertina blu

 Se nel 1999 entravi nell'unico negozio di dischi che c’era nel paesino dove sono cresciuto e chiedevi l’album Use Your Illusion dei Guns N'Roses, il proprietario ti chiedeva subito: vuoi quello con la copertina rossa o quello con la copertina blu?
In quegli anni era complicatissimo tenersi aggiornati sul mondo della musica perché internet non era quello che è oggi e le riviste musicali arrivano un giorno si e un giorno mai. Era impossibile informarsi con continuità sulle tue band preferite a patto di non passare interi pomeriggi con la TV sintonizzata su MTv mentre ripassavi per l’interrogazione di latino o il test di fisica.

Fortunatamente ne sapevo abbastanza per rispondere con un deciso: quello con la copertina blu.

Anni dopo, leggendo diversi libri e riviste avrei imparato che Use Your Illusion I e II sono stati album molto particolari nella storia dei Guns N’Roses perché coincidevano con l’ultimo periodo di pace artistica tra i vari componenti del gruppo le cui ambizioni personali ormai stavano portando il progetto all'inevitabile disgregazione. Difficile tenere nello stesso gruppo una personalità ingombrante come Axl Rose insieme a musicisti che da soli avrebbero potuto sostenere il 90% del peso artistico di una band come Slash o Izzy Stradlin.
Troppi galli per un solo cortile sono troppi e già il progetto Yardbirds (vedi nota a fine post) in passato aveva restituito risultati inequivocabili.

Quindi, reunion recenti a parte, possiamo considerare il doppio album Use Your Illusion come l’atto conclusivo di un progetto che ha portato i Guns N’Roses dagli scantinati di Los Angeles al tetto del mondo musicale con oltre 100 milioni di dischi venduti durante gli anni d’oro del glam rock e dello sleaze metal. A me però etichettare i Guns non è mai piaciuto: li ascolto sempre con piacere perché fanno parte della mia formazione musicale e mi ricordano periodo molto intensi della mia vita.


Use Your Illusion II contiene i due brani che preferisco nell'intera produzione della band che sono Estranged e 14 Years.

Travisando completamente il senso del brano, mi convinsi fin dai primi ascolti che 14 Years parlasse dell’avere 14 anni e gestire i rapporti di amicizia con i coetanei e quelli con gli adulti in relazione al modo in cui ti trattano. Toppai nella comprensione, ma non del tutto. Effettivamente il brano racconta di un’amicizia, quella tra Axl e Izzy che andava avanti da 14 anni in mezzo alle più svariate peripezie e critiche feroci nell'ambito del mondo musicale. Leggenda vuole che il brano sia stato composto mettendo insieme due brani ai quali stavano lavorando Rose e Stradlin all'insaputa l’uno dell’altro.
Stilisticamente 14 Years rappresenta il motivo per cui mi sono sempre piaciuti i Guns N’Roses: schitarrate potenti, batteria ritmatissima e quella nota agrodolce del pianoforte in sottofondo.



Se su 14 Years presi un abbaglio sul significato ciò non successe per Estranged.

Estranged mi ha attirato per il ritmo e la struttura del brano. Adoro i pezzi che cambiano ritmo all'improvviso procedendo in progressione e questo lavoro dei Guns è l’esatta rappresentazione di questo: assoli di voce, di chitarra e di pianoforte in un brano che cambia diverse volte ritmo. Non c’è niente di meglio che un brano di questo tipo se vuoi raccontare emozioni forti come amore e solitudine, e come sono interconnesse.

Si ma che ne potevo sapere a 14 anni di amore e di solitudine? Be’ magari non li riconoscevo e non li chiamavo con quel nome ma le emozioni che sentivo, scoprì anni dopo, si chiamano proprio in quel modo.



Adesso farei un torto monumentale a Use Your Illusion II e ai Guns N’ Roses se non citassi anche altri brani sontuosi che fanno parte di questo album come, ad esempio, Don’t Cry, Pretty Tied Up, Civil War e Yesterdays ma se anche l’intero album occupa un pezzo nel mio cuore, per me 14 Years e Estranged sono il massimo.


E, restando in tema di brani che vanno in progressione, forse un giorno vi parlerò del mio brano preferito in assoluto, che parla di un modo particolare per accedere al paradiso e il cui testo pare sia stato dettato dal diavolo in persona a un giovanissimo musicista britannico nel 1971. Avete capito di quale brano sto parlando?

Gli Yardbirds sono stati uno dei primi gruppi rock nati in Gran Bretagna e annoverò tra le sue fila nientemeno che Eric Clapton, Jimmy Page e Jeff Beck, tre dei più grandi chitarristi di tutti i tempi. Attivo con continuità dal '62 al '68, il gruppo si sciolse per divergenze tecniche  e pochi mesi dopo Page - che aveva i diritti di immagine - lo rinominò New Yardbirds e poi ... Led Zeppelin. Ma questa è un'altra storia.
Oggi il gruppo Yardbirds esiste ancora grazie al membro fondatore Chris Dreja che dal 1992 porta avanti il progetto.

Altri album di cui ho già parlato


Per ora è tutto gente, buona vita

Commenti

  1. La traccia 4 del disco no, è la canzone dettata dal diavolo? 😁. Disco della mia gioventù, complice mia sorella. La mia preferita è don't cry..

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    1. Esatto. Vabbè che tutto quell'album è una bomba e pare sia stato al centro di una delle creepypasta più suggestive del mondo della musica.
      Anche Don't Cry spacca.

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  2. Ho un best dei Guns
    Quello rosso che aveva de meglio di quello blu?
    November rain?
    You could be mine mi fa ricordare per forza Terminator 2
    Non ricordavo la storia di Dylan e knocking on...comunque quella canzone l’ho scoperta grazie ai Guns e devo dire che molte cover ( hai mai sentito quella di Avril Lavigne?) non solo quella dei Guns sono nettamente migliori dell’originale , per me.

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    1. A me Dylan è stato sempre abbastanza antipatico. Manco a farlo apposta preferisco la versione dei Guns di Knoking on Heaven's Door e quella di di Jimi Hendrix di All along the watchtower.
      Avril me la risparmio volentieri...

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  3. Ho sempre pensato i Guns siano durati pure troppo rispetto ai "galli" presenti nel pollaio :D
    Comunque... grandissimo album.

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    1. Praticamente ciascuno di loro poteva essere leader di una band altrettanto famosa. Forse il famoso dirigibile di piombo famoso tra gli aneddoti del mondo rock erano proprio i Guns...

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