SKAM Italia: i ragazzi si raccontano


Ci sono prodotti che a volte non prendo nemmeno in considerazione finché non mi sbattono addosso attivando i miei sensori della curiosità. E questo spesso succede (a causa) grazie ai blog che seguo quotidianamente. In questo caso devo dei ringraziamenti agli amici dei blog MozO’ Clock e Pensieri Cannibali che mi hanno convinto a guardare la serie SKAM Italia.


Io credo che quando si vuole raccontare il mondo dei giovani la strategia migliore sia osservarli nel loro ambiente naturale quotidiano, sforzarsi di capire quali dinamiche regolano le loro giornate e come ogni loro micromondo si rapporta con il mondo esterno che noi adulti diciamo di conoscere così bene. Se è vero che inferno e  paradiso non esistono allora è anche vero che ognuno se li porta dentro ovunque vada e quando sei un adolescente in preda a squilibri ormonali gli inferni possono essere profondi almeno quanto sono elevati i paradisi.

Di solito quello che succede è che sono gli adulti a raccontare il mondo dei giovani ammiccando di continuo dall'alto delle loro torri d’avorio inattaccabili costruite su esperienza e saccenteria (in molti casi) e la vera sorpresa di SKAM Italia è che non c’è niente di tutto questo.

Ci sono ragazzi alle prese con situazioni quotidiane come intrighi amorosi, rapporti con coetanei, difficoltà a inquadrarsi in una famiglia disfunzionale, tormenti emotivi e decisioni fondamentali da prendere. E poi c’è il mondo degli adulti distante anni luce dal loro e popolato da genitori assenti, prepotenti, invadenti o semplicemente distratti. E, in questo senso, la cosa che più mi ha colpito in positivo della serie è che il registro narrativo è sempre lo stesso, equidistante dai due mondi.

SKAM Italia racconta la vita di un gruppo di ragazze e ragazzi alle prese con gli ultimi anni delle scuole superiori. Del gruppo fanno parte diversi componenti rappresentativi (per quanto possibile) della popolazione giovanile di questi anni. Le protagoniste femminili principali sono Eva, Eleonora, Federica, Silvia e Sana. I ragazzi sono Giovanni, Martino, Elia e Luchino. Ovviamente ci sono anche tantissimi altri personaggi che ruotano intorno a questi nuclei fissi.


E’ chiaro che con tanti personaggi coinvolti l’evoluzione non sia uniforme per tutti quindi alcuni dei protagonisti si imporranno nella storyline principale mentre altri scivoleranno a margine per parecchie puntate. E’ lo scotto che si paga quando ci sono tanti protagonisti: gestirli tutti al meglio non è assolutamente facile.


La quattro stagioni di SKAM Italia pubblicate finora affrontano altrettante situazioni complicate in cui sono coinvolti uno o più protagonisti e mostrano come a volte gli adolescenti abbiano un modo splendido di rapportarsi con realtà che per gli adulti rappresenterebbero un problema di accettazione e convivenza come i costumi etnici di un’altra cultura, l’omosessualità e i problemi relazionali.

SKAM Italia è un prodotto fresco e senza troppe pretese. Mi ha colpito la narrazione essenziale e profonda, basata sul linguaggio (verbale e non) e sui tempi dei ragazzi. Una sorpresa.

Per ora è tutto, buona vita.


Commenti

  1. Sì, colpisce perché sembra proprio qualcosa di onesto, lontano dalle vicende viste in altre serie simili, dove si esagerava sempre molto.
    Qui si percepisce la quotidianità della vita.

    Moz-

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    1. Si, è vero. Ogni puntata è piena di momenti all'apparenza insignificanti ma che nel loro essere tali raccontano quello che succede nella vita di un adolescente. Il che a volta è un susseguirsi di momenti anche noiosi.

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