Ancora qui?
Secondo alcune voci che ho raccolto sul web, pare che il
film sia stato girato in appena ventitre giorni data la particolare bravura
degli attori, le idee molto chiare del regista Jordan Peele e una sceneggiatura
semplice ma non banale. A detto dello stesso Peele, Scappa – Get Out pagherebbe
un debito di riconoscenza nei confronti de Il silenzio degli innocenti di Jonathan
Demme relativamente ad alcune scene specifiche e alle emozioni che tirano in
ballo.
Chris è un giovane fotografo di New York che accetta di
conoscere la famiglia della fidanzata Rose passandoci insieme un weekend nella
loro enorme villa fuori città. Unico cruccio per il ragazzo è il pensiero che
la facoltosa famiglia di Rose possa non accettare pienamente il loro rapporto
perché lui è afroamericano e loro bianchi. Però, sin da subito le cose sembrano
mettersi per il meglio poiché gli Armitage si dimostrano essere molto
simpatici, forse giusto un po’ troppo espansivi.
Che ci sia qualcosa che non va si capisce però piano piano e Chris è il primo ad accorgersene. Mezze frasi, occhiate significative, discorsi sconclusionati e fuori luogo e, durante una festa, un fatto che lo turba parecchio.
Che ci sia qualcosa che non va si capisce però piano piano e Chris è il primo ad accorgersene. Mezze frasi, occhiate significative, discorsi sconclusionati e fuori luogo e, durante una festa, un fatto che lo turba parecchio.
Quella che sembra essere una storia di integrazione razziale
svolta velocemente in qualcosa di molto più terrificante. Qualcosa che forse i
più smaliziati osservatori potranno notare se raccoglieranno gli indizi
disseminati nella prima parte e questo, a mio parere, è il solo difetto che ho
trovato al film: la tendenza ad ammiccare verso lo spettatore per ricordargli
di non stare tranquillo. Ma è un difetto dimenticabilissimo perché quando il
film inizia a picchiare sul serio non c’è veramente modo di evitare gli
schiaffi. E che schiaffi.
Peele ha trovato un giusto equilibrio tra una storia
semplice e lineare e una tematica terribile che affonda le radici in una delle più
profonde tra le paure umane. In Scappa – Get Out è vincente il gioco dei
contrasti tra quello che ti aspetti e quello che succede, tra quello che dicono
le labbra e quello che trasmettono gli occhi e tra ciò che la mente riesce ad
accettare e ciò che invece rigetta con paura.
Altro punto di forza del film è il cast. Daniel Kaluuya (Chris)
interpreta benissimo le due fasi che vive il suo personaggio, cosa che fa
ancora meglio Allison Williams (Rose Armitage). Bradley Whitford (Dean Armitage)
invece trasmette perfettamente quella finta comprensione condita da modi
untuosi che infastidiscono forse più delle assurdita razziste che potrebbe dire
un imbecille qualsiasi. Ed infine Catherine Keener (Missy Armitage) che riesce
con il solo sguardo a mettere in difficoltà le tue capacità di analisi e a
farti chiedere a più riprese cosa diavolo avrà voluto dire con il discorso che
ha appena finito di pronunciare. In questo senso anche i doppiatori che hanno
curato la versione italiana hanno fatto un lavoro egregio.
Scappa- Get Out è un thriller molto interessante in grado di
sospendere bene l’incredulità e di mantenere un ritmo serrato che ti martella e
ti fa chiedere: ma che cacchio sta succedendo? Il finale poi è un’evoluzione
inaspettata che mi ha sorpreso.
Dateci un’occhiata e non ve ne pentirete.
Per ora è tutto gente, buona vita.
Uno dei pochi film moderni che ho visto e apprezzato.
RispondiEliminaL'horror è un genere oramai morto, abbiamo già visto di tutto. Questo film non è un horror ovviamente, è un thriller a tinte horror, ed è veramente un film intelligente. Non condivido le critiche al finale. Bravissimo il protagonista (peccato che sia diventato un meme, non se lo meritava ahah).
Si, quello che dici sull'horror lo condivido pianamente. Oggi l'horror si è ridotto a sfruttare quasi solo jumpscare e effetti sonori. Get Out invece riesce a farti montare la paura, l'angoscia, l'ansia piano piano e anche se puoi prevedere che qualcosa andrà storto, sarà sempre uno schiaffone quando il film cambia registro. Gran film. Ce ne vorrebbero di più di questo tipo.
EliminaAnche a me questo film è piaciuto parecchio, anche nel finale. Non posso dire lo stesso del film successivo del regista, "Noi". Ma a quanto pare dovrò riguardarmelo, perché mi sembra di essere tra i pochi a cui non è piaciuto. Forse non l'ho capito.
RispondiEliminaDi “Noi” parleró dopo le vacanze. Altra bomba.
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