Screamers: urla dallo spazio

 

La cara vecchia fantascienza anni ‘90

Fantascienza vera con effetti speciali così così, ma con tutto il potere della narrazione di genere. Roba che oggi se la sognano.

Screamers di Christian Duguay con Peter Weller, Jennifer Rubin e Roy Dupois

In un futuro lontano l’umanità ha risolto il problema energetico grazie alla scoperta di un minerale su un pianeta a pochi anni luce dalla Terra. Purtroppo gli interessi politici ed economici hanno creato due fazioni impegnate in una guerra fratricida che dura da un ventennio. Una delle due fazioni sta per prevalere grazie all'invenzione di alcuni robot in grado di gestirsi, ripararsi e persino progettarsi da soli. I soldati li chiamano screamers visto che prima di attaccare emettono un urlo agghiacciante. L’unico modo per difendersi è avere al polso un bracciale in grado di emettere un segnale che confonde i loro sensori.

Protagonista di Screamers è l’ufficiale Hendricksson (Peter Weller) impegnato in una difficilissima missione di pace con la fazione avversa e braccato dagli screamers. Abbandonato il  bunker che ha occupato insieme al piccolo drappello di uomini che sono rimasti del suo plotone, Hendricksson scoprirà alcune verità in grado di sconvolgere il suo sistema di valori, prima fra tutte l’attuale situazione politica tra le due fazioni ma anche una terribile certezza: anche gli screamers sono in grado di attuare delle tecniche di guerra.


Basato su un racconto di Philip. K. Dick, Screamers è un contenitore di paure umane. La paura per la scarsità di risorse sul pianeta Terra, nei confronti dell’evoluzione tecnologica della guerra e soprattutto riguardo al mito della creatura che sfugge al controllo del proprio controllore fino a diventarne una nemesi. Esattamente come il Dottor Frankenstein perde ogni controllo sulla Creatura, la quale finisce per braccarlo per vendicarsi di essere stata abbandonata, gli screamers del film sono creature meccaniche progettate per uccidere e per rendere superfluo l’intervento umano, non pensano ma sono perfettamente e spietatamente in grado di portare a termine il loro compito: uccidere ogni forma vivente che attivi i loro sensori. E sanno auto-migliorarsi per riuscire al meglio.

Il film è molto fedele al racconto di Dick e questo è il suo più grande difetto. La sceneggiatura segue molto da vicino la trama del racconto, però purtroppo se ne discosta nel finale a favore di un epilogo che più macchinoso di così non si può. Certo, il finale del racconto è tutt'altro che rassicurante– difficilmente negli scritti di Dick c’è un finale positivo – ma è potentissimo mentre invece quello del film perde di senso nel momento in cui cerca una specie di lieto fine. Per me non c’era bisogno di complicare le cose in questo modo.

Tuttavia, Screamers è un titolo adatto al settore fantascienza di qualsiasi collezione cinematografica. Restando in tema di ispirazioni a là Dick, non sfigura accanto a opere meglio strutturate come Blade Runner o A Scanner Darkly ed è meglio concepito e gestito di film come Minority Report, Atto di forza e Paycheck.

Insomma, se non l’avete visto e vi piace la fantascienza Screamers è un film da recuperare.

Per ora è tutto gente, buona vita.


Commenti

  1. Ho vaghi ricordi SPOILER del film...e della differenza del finale con il romanzo...
    Il romanzo ha un finale più SPOILER amaro e anche più incisivo (gli screamers che si fanno guerra, metafora dell'uomo), mentre il film ha il classico lieto fine con finale però aperto, giusto?

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  2. Io vidi prima il film, e poi lessi il racconto. Inutile dirti che rivalutai drasticamente l'opera di cinematografica :D
    Cosa che poi, in definitiva, è accaduta anche con tutti gli altri film che hai citato nel finale...

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    1. I temi di Dick sono complicati da gestire nell'ottica di voler fare un film per tutti. C'è politica, critica della società e una forte vena di pessimismo: argomenti che il cinema di fantascienza essendo pensato per un grande numero di persone non vuole affrontare.
      Ecco perché, alla fine, gran parte dei film tratti da grandi opere di fantascienza finiscono per fare cilecca. Vedi Dune, Io sono leggenda (quello con Will Smith), Io Robot e quelli citati nel post.

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    2. Hai perfettamente ragione. E a proposito di Dune: sto aspettando quello di Villeneuve con una certa ansia... :D

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    3. Vediamo. Mi fido di Villeneuve ma temo che spinga troppo sull'estetica

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