Antrum: il film maledetto che non devi vedere


 

Perché fa schifo!

 

Cos’hanno in comune The Blair Witch Project, Il Quarto Tipo, Paranormal Activity?

Sono film basati sulla tecnica del mockumentary ovvero del documentario fasullo, un modo di costruire un film che riesce a sospendere l’incredulità dello spettatore in modo eccezionale a patto di saper dosare bene le cose. Se fai le cose per bene il risultato è ottimo, ma se pasticci, quello che ottieni è una schifezza che invece di spaventare o inquietare – come un horror dovrebbe fare – finisce per divertire e, nel nostro caso, anche infastidire.

Se cercate in rete informazioni sul film Antrum e avete pazienza di spulciare pagine su pagine web e di vedere un bel po’ di video sull'argomento ne vedrete delle belle. Se siete qui invece di andare a cercare vi omaggio di un riassunto di tutto quello che dovete sapere PRIMA di vedere Antrum.

Antrum è un film maledetto nel senso che chiunque lo veda poi rimane vittima di circostanze terribili che possono anche coincidere con la morte. Alla prima visione ufficiale del film la sala in cui era proiettato prese fuoco causando diverse vittime e tanti feriti. La storia vuole che il film sia stato girato negli anni ’70 e dopo questo incidente alla prima se ne persero le tracce fino a una ventina d’anni fa quando tornò disponibile in rete e oggi lo si può vedere nel catalogo di Amazon Prime Video.

L’Antrum che possiamo vedere oggi, però, è diverso da quello originale per due particolari essenziali: il primo è che per venti minuti dall'inizio si è costretti a vedere interviste e testimonianze di chi era presente a quella maledetta proiezione, chi ha visto il film e racconta cosa gli è successo; il secondo è rappresentato da immagini che appaiono per un paio di secondi (pentacoli, un idolo diabolico e altre amenità simili) durante tutta la parte rimanente del film.

Perché dico che fa schifo?

La prima parte di Antrum è perfetta. Ascolti le testimonianze, vedi i volti terrorizzati delle persone che ricordano le scene del film, ti convinci che puoi credere a una storia del genere, che ci vuoi credere perché questo horror solletica la tua angoscia e la paura comincia a montare. Prima del film appare anche un avviso che rimane a schermo per mezzo minuto che ti avvia dei pericoli che corri guardandolo. E pensi: cavolo: che figata! La magia sta riuscendo.

Inizia il film maledetto. Un ragazzino piange la morte del cane a cui era affezionato e la sorella, mossa a compassione, lo coinvolge in un gioco di dubbio gusto basato su un libro di evocazioni che lei stessa ha disegnato e con il quale vuole mettere in atto un rito demoniaco per andare a trovare il cane all'inferno. Bene, ci sono dei ragazzini che giocano con poteri occulti, qualcosa andrà storto e assisteremo al delirio horror.



Effettivamente qualcosa va storto, ma non quello che mi aspettavo.

Dal momento in cui i ragazzi escono di casa per andare a celebrare il rito nel bosco circostante si nota un problema piuttosto interessante che incrina la sospensione dell’incredulità. Il film è girato in 16:9 (è un film degli anni ’70! Com'è possibile?) e per rendere “datata” la pellicola sono stati inseriti degli effetti visivi durante il montaggio. Effetti che sono palesemente moderni, uno di essi lo uso anche io nell’app InShot con cui monto i video sul mio smartphone. Eccone un esempio.



L’incredulità comincia a risentire della forza di gravità.

Dopo un po’ risulta che quello che sto guardando è troppo perfetto tecnicamente. Il sonoro, la fotografia e le posizioni della videocamera sono molto cinematografiche, al limite dell’esercizio di stile. Sembra che Antrum sia stato girato da uno studente di una scuola di cinema. Ci sono poche sbavature e tutto è freddo, tecnico e molto poco coinvolgente sul piano della paura.



L’incredulità è precipitata al suolo e si è frantumata in mille pezzi.

Da questo punto in poi non sono più riuscito a prendere sul serio il film. Viste le premesse nei primi venti minuti mi aspettavo molto di più e invece ho visto un film semplice e che poteva anche funzionare ma infarcito di effetti visivi per retrodatarlo a tutti i costi. Immagino che l’espediente che il regista abbia pensato per far montare la paura sia stato solo quello di inserire immagini esoteriche qua e là che appaiono all'improvviso e in modo assolutamente fastidioso perché non riescono nemmeno ad essere percepiti come jump-scare.

In ogni caso, ho visto Antrum parecchie settimane fa e sono qui a testimoniare che non solo nessuna maledizione ha bussato alla mia porta ma che questo film mi ha anche fatto innervosire per come è stato buttato via dopo una campagna di marketing che poteva veramente portare a un cult: un film vecchio che fa male a chi lo guarda, un film dove ragazzini innocenti risvegliano per gioco poteri occulti. Le premesse per un buon prodotto c’erano tutte. Peccato averlo gestito in modo così scolastico.

E per ora è tutto gente, buona vita

Commenti

  1. Ahhha !!Che enorme menata di film!
    Ma dico io come fai a crederci ....già dall'inizio!
    Poi lo scoiattolo demone in stop-motion ahahah!!!

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    1. Ecco fatto! Hai capito benissimo cosa intendevo per “incredulità” distrutta in mille pezzi

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  2. Quando ho visto spuntare lo scoiattolo mannaro di pezza ho capito che andava tutto preso sul ridere. Il giochino del finto documentario migliore del film, alla fine però mi sono divertito e sono ancora vivo, guarda sto ben.... AAARGHHHH! ;-) Cheers

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  3. Peccato aver avuto davvero poco tempo per vedere tutto ciò che mi interessava nell'ultimo periodo, perché un film come questo, che un po' aspettavo con una certa curiosità, dopo tutti i commenti che sto leggendo... beh, diciamo che ci sto ripensando...

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    1. L'esperienza va fatta comunque, magari a te arriva in modo diverso.

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  4. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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