Raccontare una stagione
Raccolgo l’invito dell’amico MikiMoz del blog Moz O’Clock
(QUI il suo post) e ripercorro le strade della memoria tornando ai miei autunni
nelle varie fasi della mia vita. Purtroppo mi sono reso conto abbastanza presto
che quelle strade sono sbarrate da tante, troppe cose, per cui ci vuole un po’
per trovare quello che cerco.
A differenza del post originale di MikiMoz non posso produrre molte foto perché alcuni album sono conservati nei reliquiari di
famiglia a casa dei miei ma faccio quello che posso.
Asilo
Io andavo all'asilo dalle suore e la cosa che ricordo con
più nitidezza è una giostra a forma di mappamondo composta da tubolari di ferro
su cui ci arrampicavamo come scimmie salvo poi scivolare e ammaccarci in tutte
le parti del corpo. La giostra era dentro un cortile circondato da vite
americana che produceva dei piccoli acini d’uva molto odorosi ma che
macchiavano i vestiti in modo permanente e se ci scivolavi sopra era la fine.
Scuola elementare
Scuola Media
Nel passaggio elementari/medie sono lievitato |
Liceo Scientifico
Il periodo dei capelli al vento |
Rivedere i compagni (anche quelli antipatici) dopo tre mesi
era sempre piacevole e poi si organizzavano i primi pomeriggi di studio insieme
(facevo già il tutor ma ancora non lo sapevo) in cui si cercava in ogni modo di
sfangare l’interrogazione di latino classico. Questo è il periodo in cui
l’insegnante di filosofia ci faceva un cazziatone coi fiocchi perché secondo
lei eravamo ancora presi dalle vacanze e studiavamo male. Iniziavano anche gli
allenamenti di calcio e i weekend a seguire Tutto il calcio minuto per minuto
in radio (si, non avevo la possibilità di guardare le partite su Tele+), le
gare di formula uno e a leggere sdraiato sul letto aspettando di uscire la sera
con gli amici.
Università
Meno capelli e più barba |
Il settembre universitario porta con sé quegli esami che ti
sono rimasti sul groppone e che affronti con pochissima voglia arrivando alla
fine del mese abbastanza sfatto, poi ad inizio ottobre si torna nelle aule per
il nuovo ciclo di lezioni. Però si torna anche a cenare con gli amici, ad
andare al cinema insieme e a organizzare le serate universitarie.
Adesso
Download 100%: zero capelli, tutta barba |
Oggi settembre è un mese che mi lascia un po’ perplesso e
insoddisfatto. Si rientra al lavoro dopo le vacanze (anche se io rientro sempre
intorno al 20 agosto) e ci si mette a organizzare il nuovo anno scolastico con
gli incastri degli orari nel valtzer tra orari provvisori ed orari definitivi.
Si torna alla routine lavorativa e ai weekend di svago e cazzeggio magari
rivedendo qualche amico che in estate si è frequentato poco.
A me l’autunno piace molto. Nè troppo caldo, nè troppo
freddo: posso andare in giro con la mia amata giacca di pelle con sotto la sola
t-shirt (tipo Fonzie ma molto meno iconico) e finalmente buttare nell'armadio
le odiate infradito estive. Se dovessi descrivere l’autunno con una canzone
sarebbe Smells Like Teen Spirit soprattutto quando dice here we are now,
entertain us perché per me l’autunno è il momento dell’anno in cui sento che
possono arrivare novità che aspetto da tempo. Se dovessi descriverlo con un
romanzo sarebbe Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov perché è onirico,
realisticamente magico e molto profondo e mi immagino il signor Woland che
passeggia tra i viali di Mosca mentre gli alberi perdono le foglie colorando di
arancione e marrone i marciapiede. Se dovessi descriverlo con un film sarebbe
Ricomincio da capo di Harold Ramis con Bill Murray perché in questo periodo ho
la sensazione che ci siano delle cose che si ripetono tutti i giorni e più
cerco di concentrarmi su quali possano essere più tutto sfugge al controllo.
Ringrazio MikiMoz per l’imbeccata e rinnovo il suo invito:
per voi cos'è l’autunno? Raccontatevi, se volete, nei commenti o sui vostri
blog.
E per ora è tutto gente, buona vita
Grande, grazie per aver partecipato!
RispondiEliminaAmmazza, altroché: hai trovato un sacco di foto del tuo passato!
Comunque, è strano vedere come in certi periodi di passaggio non siamo mai troppo noi stessi, infatti ora siamo figura fatte e finite, concrete. Anche nell'aspetto.
Tempo prolungato e giorni uggiosi sono davvero un mix micidiale, suppongo.
Vedi, lo studiare assieme, fare già il tutor... secondo me nel nostro passato ci sono sempre i semi di quel che siamo oggi. E che saremo domani :)
Moz-
È stato un piacere.
EliminaSono d’accordo con quello che dici: lavoriamo su noi stessi anche senza rendercene conto e alla fine siamo la somma di quello che abbiamo fatto e di quello che abbiamo deciso di non fare.
Magari oggi mi viene difficile riconoscermi in un io del passato ma....
Anche io ai tempi delle superiori seguivo le partite a Tutto il calcio minuto per minuto..un rito bellissimo! Specie perché a volte faceva da colonna sonora ai compiti.
RispondiEliminaMa..in che ruolo giocavi a calcio?
Ho giocato al centrocampo a calcio a 11, poi in attacco o esterno a calcio a 5. Quella trasmissione radiofonica era la colonna sonora per le versioni di latino
EliminaBelli 'sti ricordi. E noto che con i capelli e la barba hai avuto più o meno la mia stessa evoluzione :D Anche se per il momento con la barba mi batti! :D
RispondiEliminaho fatto all in per forza di cose
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