Vero come la finzione
A volte mi fisso con delle cose banali come, ad esempio,
ricordare perché ho una determinata maglia nel cassetto. Da dove viene? Perché
ce l’ho? Che vuol dire il logo che c’è stampato? Lo so, posso sembrare da
ricovero, eppure non ricordo assolutamente perché sono in possesso di una
specifica maglia e, cosa più importante, non sapevo fino a qualche giorno fa
cosa volesse dire il logo che c’è scritto.
Eccola:
ALIEN AUTOPSY. Alien Autopsy?
Faccio una ricerca online e scopro che si tratta del titolo di un film, che tra l’altro ho anche visto ma di cui avevo rimosso tutto, diretto da Jonny Campbell nel 2006.
Alien Autopsy racconta la storia di Ray e Gary, due
amici che vengono avvicinati da un tizio che vuole vendere loro un filmato
incredibile: l’autopsia di un vero alieno. Siccome il tizio vuole una vagonata
di soldi, che i due spiantati non hanno, allora decidono di girare da soli una
copia del filmato che il vecchio, poco intelligentemente, gli aveva fatto vedere.
Film divertente e con buoni tempi comici ma niente di che.
Non è neanche invecchiato tanto bene. Eppure c’è qualcosa che ancora mi
incuriosisce, così continuo a scavare.
Trovo che il Ray del film è un omaggio a Ray Santilli, un
tecnico audio che negli anni ’90 è diventato famoso per aver cercato di vendere
alle emittenti televisive americane e mondiali un video di una vera autopsia aliena che
sarebbe stata girata nel 1947 da un cineoperatore che dopo tanti anni di
silenzio vuole dire la verità sull’esistenza degli ufo.
Nel video (in bianco e nero) si vede un essere poco più alto
di un metro sdraiato su un lettino operatorio e visibilmente senza vita.
Intorno a lui si affaccendano dei medici presunti in tuta anti radiazioni (così
da non vederli in faccia) che poco a poco procedono con l’autopsia.
Quando il video cominciò a fare il giro del mondo gli
esperti di ufologia cominciarono a fare le loro ipotesi e la comunità dei
fanatici gridò al miracolo diffondendo le idee sensazionalistiche più disparate, ma per fortuna ci fu anche chi tenne la testa ben piantata sul collo e il
cervello attivo. Molti medici ebbero da ridire sulle fasi dell’autopsia che non
rispettavano i protocolli dell’epoca in cui era stato girato il filmato e, in
questo senso, la Kodak si offrì di fare un esame della pellicola visto che
Santilli sosteneva che il filmato era girato su pellicola da 16mm di marca
Kodak, però non fornì mai all’azienda dei campioni da analizzare. Anzi, continuò a
sostenere che la pellicola era in nitrato nonostante la Kodak affermasse di non
aver mai prodotto pellicola da 16mm di quel materiale.
Ulteriori indagini sugli spezzoni di filmato forniti
furbescamente da Santilli portarono alcuni a individuare un modello di telefono
che ancora non era stato costruito nel 1947 oltre a grosse incongruenze nelle
procedure operative dei medici.
La bufala, perché di questo si è sempre trattato, fu
definitivamente smascherata nel 2006 quando dopo anni di strenua resistenza lo
stesso Santilli ammise di aver fatto creare un pupazzo fatto di lattice e
riempito da interiora di animali e di aver usato un effetto di invecchiamento
artificiale della pellicola.
Esperti ufologi e giornalisti poco zelanti si giocarono la
credibilità sulla falsa autopsia, Santilli ebbe il suo momento di gloria
riuscendo a gabbare tutti più o meno per un decennio e l’opinione pubblica
scoprì come può essere facile farsi ingannare se non si affrontano le cose con
il giusto rigore scientifico. Eppure, nonostante questa lezione, oggi c’è
ancora gente che crede e diffonde bufale senza fondamento alcuno. Che bella la
mente umana!
Personalmente da questa storia ho imparato che anche quando
fai il cambio stagionale dell’armadio puoi trovare storie interessanti.
E per ora è tutto gente, buona
Tutto bizzarro, anche la scoperta di una maglietta della quale non ricordavi nulla :D. Forse un regalo?
RispondiEliminaSi, molto probabile che si tratti di un regalo. Qualcosa che viene da una fiera del cinema o del fumetto. Oppure ce l'ha messa Ray Santilli per farmi scrivere del suo inganno...
EliminaIo, da appassionato di UFO e Alieni che ero, ricordo benissimo il video fake. Se non sbaglio, ci fecero anche una trasmissione apposta sulla RAI (o Mediaset, anzi Fininvest), tipo Voyager con Giacobbo (può darsi che in un modo o nell'altro ci fosse comunque lui). O meglio, lo trasmisero in versione integrale all'interno di uno di quei programmi. E dovrei addirittura averlo videoregistrato in VHS :D
RispondiEliminaMisteri, con Lorenza Foschin. Raidue, metà anni '90^^
EliminaMoz-
Grande! Adesso infatti lo ricordo con più chiarezza! :D
EliminaPensa che io sapevo fosse fake da molto prima del 2006, grazie al programma Misteri su Raidue che trasmise integralmente il filmato, mostrando l'errore dell'orologio alla parte (tipo l'orologio di Conte in diretta non diretta XD)
RispondiEliminaComunque, il film non lo conoscevo, sembra underground abbastanza, anche se comico.
Ma la maglia, alla fine? Che storia ha?
Moz-
Il film è abbastanza carino, diciamo un bell'oggetto da collezione cinematografica. La maglia non saprei proprio. Ho fatto quattro traslochi da quando vivo a Roma e ad un certo punto deve essere entrata nella mia vita ma non so dirti come. Provo a chiamare Giacobbo.
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