Suicide Mouse: il filmato perduto con un Topolino ghignante

 


Il lato oscuro di Topolino

 

Vagando tra siti e canali youtube che parlano di misteri, alla ricerca di qualcosa di interessante e originale, mi sono imbattuto in una storia surreale e decisamente divertente che coinvolge la Disney, Topolino e un misterioso filmato perduto che si dice sia maledetto.

Niente di eccessivamente originale, sia chiaro, ma la storia è avvincente e cercare informazioni per capirci qualcosa è stato un piacevole passatempo.



Non è certo una novità che la Disney spesso si trovi in mezzo a situazioni che poco hanno a che vedere con il puro divertimento: una decina d’anni fa andava molto di moda guardare i film disney per andare a cercare i messaggi subliminali inseriti per condizionare la mente dei bambini, per inneggiare a vari rappresentati di poteri occulti e altre stronzatine del genere che facevano passare pomeriggi interi alla ricerca di materiale per poi discuterne con il ghigno da “so una cosa che tu non sai”. Inutile soffermarci su quanto stupide e insensate siano queste teorie complottistiche, non credete?

Le cose però diventano interessanti quando si raccontano delle storie strane e in qualche modo si crea intorno a queste un’aura di mistero alimentata dalla reticenza degli addetti ai lavori. E’ questo il caso di un cortometraggio con protagonista Topolino che sul web è conosciuto come Suicide Mouse e si può trovare su Youtube piuttosto facilmente utilizzando proprio questo titolo come chiave di ricerca. Pare che il video sia stato caricato per la prima volta sul canale dell’utente Nec1 nell'ormai lontano 2009.



Suicide Mouse è un filmato in bianco e nero che dura all'incirca 7 minuti e si può dividere in tre parti:

1) per i primi due minuti si vede Topolino che passeggia con un atteggiamento pensieroso nella strada di una città con un sottofondo musicale monotono e – credo –volutamente inquietante. Poi c’è uno stacco in nero in cui Nec1 ci spiega che ha dovuto fare un taglio perché quella parte con lo schermo tutto nero in originale andava avanti per cinque minuti consecutivi.

2) nella seconda parte del filmato c’è sempre Topolino che passeggia ma stavolta la sua velocità aumenta progressivamente mentre in sottofondo si sentono delle grida di dolore che aumentano sempre più di intensità e di volume. Il tutto fino alla fine in cui l’immagine è totalmente confusa fino a sfumare in un primo piano sfocatissimo del volto di Topolino. Quindi appare una scritta in cirillico.

3) La terza parte non c’è in questa versione ed è il motivo per cui questa storia mi ha interessato e mi ha convinto a parlarne con voi.

Diversi anni fa (su questo punto le fonti non concordano, c’è chi dice nel 2010, chi dice nel 2008 e chi nel 1998) al critico cinematografico Leonard Maltin venne affidato un incarico monumentale: visionare migliaia e migliaia di filmati dell’inizio dell’era Disney per ricavarne una serie di DVD a tema. In mezzo a ore ed ore di cartoni in bianco e nero, davanti agli occhi di Maltin passa anche un filmato in cui un Topolino pensieroso passeggia tra alcuni palazzi di una città, è un loop abbastanza noioso e il critico lo scarta ma per qualche motivo decide di farsene una copia digitale da rivedersi in futuro. Quando lo fa veramente si accorge di non aver visto il filmato fino alla fine perché in realtà il filmato dura poco più di nove minuti. Due minuti in più rispetto alla versione che aveva visto lui e che possiamo ancora vedere su Youtube. La terza parte di cui parlavo prima è proprio questa.

Qui le informazioni che ho trovato in rete si dividono essenzialmente in due filoni narrativi: nel primo, Maltin vede il filmato fino alla fine e poi in preda a una crisi isterica e ripetendo ossessivamente le frase la vera sofferenza non è ancora conosciuta si uccide sparandosi in testa; nella seconda versione di questa storia, invece, il critico, troppo scosso per continuare la visione, lascia l’incarico a un suo assistente che dopo aver visto tutto il filmato è preda a un attacco di nervi in cui ripete la stessa frase di prima e impossesatosi di un’arma si spara alla testa.

Si, ma che cosa hanno visto?



Anche su questo punto ci si divide. Le spiegazioni che vanno per la maggiore sono anche qui due. In una prima versione dei fatti – quella più assurda – Topolino finirebbe la sua passeggiata fra le urla strazianti di una donna, raccoglierebbe da terra una pistola e si sparerebbe in testa. Dopo pochi secondi apparirebbe il volto di un demone che recita una maledizione. Nella spiegazione alternativa, invece, il topo finirebbe la sua passeggiata con un ghigno stampato sul volto, lo schermo diventerebbe nero e poi apparirebbe il solito demone.

Ho usato il condizionale volutamente anticipando anche quello che penso di questa leggenda. Queste storie maledette, clamorosamente false e chiaramente inventate, che rimbalzano sul web e vengono chiamate creepypasta attirano sempre un sacco di interesse e fanno fare dei voli pindarici incredibili all'immaginazione delle persone. 

Di vero c'è che effettivamente il critico Meltin ha lavorato per la Disney e ha visionato materiale di repertorio, e anche che durante questo lavoro un ragazzo del suo staff si tolse la vita sparandosi con la pistola sottratta a una guardia giurata. Pare anche che la Disney abbia fatto di tutto per non far associare il suo nome con il suicidio quando la notizia arrivò alla stampa.

In ogni caso, un loop innocente e noioso diventa la base su cui costruire una leggenda metropolitana per spaventare gli amici tanto più che già solo guardare i cartoni di Topolino degli anni ’30 un bel po’ di inquietudine te la mette: avete mai visto Steamboat Willie?



In questo corto Topolino non era ancora il pedante ma rassicurante investigatore che conosciamo oggi e non aveva ancora la sua vocina buffa. Qui Topolino è furbo e vendicativo, un piccolo mascalzone che si fa beffe del capitano Gambadilegno per farsi bello agli occhi di Minnie. E ogni tanto qualche sorrisino tipo ghigno gli scappa pure.

Ecco, a me Steamboat Willie ha sempre creato un po’ di apprensione.

Per il resto la leggenda di Suicide Mouse è una storia maledetta buona per passare una mezz’oretta a fantasticare ad ogni aperti per chi è amante dell’horror e del mistero ma niente di più. Potere dell’internet!

 

E per ora è tutto gente, buona vita.

Commenti

  1. Beh, direi che il finale con il demone è ovviamente una leggenda metropolitana :D.
    Il video, con il finale vero (descritto al punto 2), è comunque iper-inquietante grazie all'uso del sonoro. Mi sembra evidente che sia un video fatto negli anni '80 e spacciato come un "leak" degli anni '20 o '30. C'è una seconda versione di Topolino suicida, quello che finisce con Topolino a terra e una siringa.

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    1. Certo, la siringa mancava nello scenario. Si, è molto inquietante anche senza demone: chi l'ha montato doveva aver un certo gusto per il macabro

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  2. Già, di certo è un creepypasta, penso basato proprio sul suicidio e sul materiale vario che la Disney ha prodotto magari in prova (il fatto che possa essere in loop significa che è un lavoro di poco conto, ripetuto, qualora sia vero).

    Moz-

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    1. Non ho dubbi che sia una storia inventata, però ce ne vuole a montare una cosa così

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  3. Ciao Mick ...ho scritto anch’io qualcosa su un blog , una “ rece” di un libro di una cara blogger.
    Mi piacerebbe la leggessi, se vuoi ti lascio il Link, ma ti chiedo prima, non vorrei sembrarti inopportuno.
    Grazie comunque

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    1. Ciao MAX, molto volentieri. Spara il link qui sotto

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  4. http://ilbuioinsala.blogspot.com/2020/10/recensione-cara-lilli-diario-di-una.html?m=1

    Grazie mille

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    1. Letto, apprezzato moltissimo e commentato. Grazie per l'info

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  5. L'avevo visto tempo fa, e hai fatto una bella analisi. E sono d'accordo su Steamboat Willie... a me ha sempre un po' inquietato!

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  6. Le viste dell'Inferno riportano dentro chi le vede....

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