THE BOYS [SECONDA STAGIONE]: SI POTEVA FARE MEGLIO?

 


Fottuti super!


Di solito la seconda stagione di una serie TV che ha avuto un avvio potente e che ha convinto tanti spettatori raccoglie il pesante fardello di mantenere le aspettative che sono maturate e anche di spingersi un po’ più in là, chiudere le sotto trame che sono state aperte e completare alcuni schemi narrativi. Un compito veramente gravoso quello che è toccato a Eric Kripke specie con un soggetto così complesso come The Boys.

Una piccola parentesi. Dopo aver visto la prima stagione della serie (potete leggere il mio commento QUI) mi sono interessato all’autore del fumetto da cui è tratta: Garth Ennis. Questo fumettista britannico, a me del tutto sconosciuto, si è rivelato essere un personaggio dalle idee molto in linea con le mie per quanto riguarda i supereroi. Lui semplicemente li detesta e li tratta con sdegno. E io sono completamente d’accordo con lui. Per Ennis un tizio che ha un qualche tipo di potere sovrumano ha più probabilità di essere uno stronzo arrogante piuttosto che un benefattore dell’umanità. La narrazione che sottolinea la bontà d’animo degli eroi in costume è solo uno tra i modi possibili di raccontarli. Poi Ennis ci aggiunge iper-violenza, linguaggio esplicito e altri ingredienti poco oxfordiani che realizzano quel capolavoro politicamente scorrettissimo che è il fumetto di The Boys.



E arriviamo a The Boys, la serie TV. Come saprete già, in questa serie i supereroi sono i cattivi mentre i ragazzi rappresenterebbero i buoni; e poi ci sono altri personaggi, dirigenti della Vought e politici, ancora più cattivi dei supereroi e capaci di rigirarseli come un calzino.

La seconda stagione di The Boys mette sul tavolo qualche altra idea interessante.

Alla poco compianta Stillwell (Elizabeth Shue) subentra il CEO della Vought, Gustavo Frings Stan Edgar (Giancarlo Esposito) che con la tecnica del pugno gentile, in un dialogo verso metà della stagione con Patriota, mette in chiaro, una volta per tutte, come stanno le cose. Il suo personaggio è il villain senza poteri ma con una grande intelligenza e un pragmatismo chirurgico che gli permettono di tenere a bada le turbe mentali, sempre più evidenti e preoccupanti, di Patriota e i dissidi interni che stanno spaccando I Sette. Patriota, dal canto suo, sta perdendo completamente la brocca a causa della perdita di popolarità e all’arrivo in squadra di Stormfront che lo tratta esattamente per quello che è: un coglione coi superpoteri. 

Guarda Patriota, hai meno follower della signora di Mondello


Nell’abisso di imbarazzo nel vedere frignare questi tizi grandi e grossi per qualche like in meno rientra anche...Abisso. La sua sotto trama è quella che mi ha annoiato di più (ma questo, lo ammetto, era successo anche nella prima stagione) ed è servita per introdurre il ruolo di questa organizzazione pseudo-religiosa chiamata La Chiesa (bordata a Scientology) che recupera psicologicamente personaggi famosi e super.

Per il resto la seconda stagione si basa sulle cose migliori che già avevo visto e apprezzato nella prima, dai plot twist improvvisi alle battute iconiche di Butcher interpretato da un Karl Urban bravissimo. Billy Butcher è il personaggio che mi è piaciuto di più della serie in generale. Afflitto da problemi personali, chiamato a gestire un gruppo di guastatori improvvisati, a trattare con pezzi grossi e grossi pezzi di merda e a scontrarsi a muso duro con Patriota nonostante l’evidente disparita di forze in gioco.



Una cosa non mi è andata giù in questa stagione è anche il particolare che mi ha sempre reso ridicoli gran parte dei cinecomic che ho visto (Ho fatto una classifica tempo fa. La potete andare a vedere QUI) ed è il bilanciamento dei poteri dei supereroi. Se mi metti un tizio invincibile, fortissimo, capace di volare e quindi potenzialmente una macchina da guerra, come Patriota o Stormfront che in azione sono in grado di fare una strage in trenta secondi, perché in alcuni parti della trama sembra che il loro potere non sia sufficiente a uccidere un uomo? Questo è quello che gli addetti ai lavori chiamano script immunity o plot armor: quando un villain super potente si scontra con un personaggio principale molto meno potente è come se il potere del primo si bilanciasse per difetto impedendogli di uccidere facilmente l’altro. Così tutte le volte che, ad esempio, vediamo Black Noir in azione le sue vittime smettono di respirare in pochi secondi ma se combatte contro Starlight o Butcher allora i colpi non uccidono all’istante e c’è quindi il tempo di escogitare un trucchetto. E la stessa cosa vale per Patriota e Stormfront. Questa cosa mi ha fatto storcere parecchio e sembra quasi che sia un errore imprescindibile di questo tipo di show.



In realtà, però, c’è chi questo problema è riuscito a risolverlo e manco in tempi così recenti. Quando Jerry Siegel e Joe Shuster cominciarono a vedere la gloria grazie a Superman fu subito chiaro che il loro personaggio era tanto forte da rendere impossibile creargli dei villain credibili. Inoltre, si temeva che il pubblico potesse reagire con paura all’ipotesi di un super-uomo onnipotente. Così pensarono di inserire un oggetto di disturbo, una specie di mcguffin fumettistico, che permetteva di rendere meno onnipotente Superman: ecco com’è nata l’idea della kryptonite.

Ecco, a volerle cercare le soluzioni coerenti si trovano.

 

Tutto sommato, però, la seconda stagione di The Boys mi è piaciuta forse anche più della prima (che non era autoconclusiva) e, in generale, questo show sta scalando la mia top list delle serie TV a tema supereroi. Adesso non resta che aspettare di vedere la terza stagione.

E per ora è tutto gente, buona vita.


Commenti

  1. "Se mi metti un tizio invincibile, fortissimo, capace di volare e quindi potenzialmente una macchina da guerra, come Patriota o Stormfront che in azione sono in grado di fare una strage in trenta secondi, perché in alcuni parti della trama sembra che il loro potere non sia sufficiente a uccidere un uomo?"

    Bravo, hai centrato il punto.
    Ricordo in Arrow, la seconda stagione, l'invincibile - non mi ricordo come si chiama - , negli ultimi dieci minuti dell'ultimo episodio si faceva gabbare come Sgrinfia di Gambadilegno e sconfiggere.
    Ma idioti di sceneggiatori, fate dei nemici non onnipotenti, ma credibili!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' questo il motivo per cui i cinecomic mi deludono quasi sempre. Nemici invincibili poi battuti perché cincischiano invece di andare al sodo o perché all'improvviso il loro potere perde intensità. Riusciremo mai a vedere qualcosa di meglio in questo senso?

      Elimina
  2. Ho letto che l'attore che interpreta Blacknoir è sul serio allergico alle noccioline, quindi a quel bastardo di Karl Urban è venuto in mente che potevano farla diventare anche la "kryptonite" del suo stesso personaggio :D Per il resto hai ragione, le squadre sono decisamente sbilanciate, infatti capita sempre un trucchetto o un aiuto insperato a salvare il culo ai Boys.. voglio vedere nella terza stagione, con quel tal personaggio così potente!

    RispondiElimina
  3. Il bilanciamento dei poteri in questa serie non esiste, i Boys vengono sempre salvati da un deus ex machina (nel finale di stagione ne ho contati due di fila). Mi tengo stretto i miei Boys a fumetti, loro prendevano sul serio a calci nel culo i Super ;-) Cheers

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti nel finale mi aspettavo che Starlight facesse vedere questo popò di forza che ha e invece viene buttata giù come niente e tutte le volte sembra che Stormfront giochi con loro piuttosto che colpire per uccidere. Totalmente sbilanciato rispetto a come era stato presentato il personaggio nel corso della stagione.

      Elimina
  4. So che di solito non fai spoiler, ma visto che devo ancora finire di vederla, ripasserò a leggere tutto a cose fatte :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sembra giusto. Ti aspetto per un commento.

      Elimina
    2. Oh, finalmente l'ho finita anch'io e ho potuto leggere la tua recensione. Come vedo siamo d'accordo sul problema del bilanciamento dei "superpoteri" di alcuni supereroi. Questa cosa proprio non mi è andata giù. Certo, stiamo parlando di una storia di gente con poteri straordinari, ma un minimo di credibilità deve sempre esserci. Hai citato Superman, ed è proprio così: si può sempre fare qualcosa per farti esclamare "Vabbè dai... ci sta". E in questa seconda stagione non mi sono mai trovato ad esclamare una cosa del genere.

      Elimina
    3. Appunto. Anche se hai una storia con supereroi le regole intrinseche le devi rispettare. La battaglia finale tra Stormfront e le altre ragazze è l’esempio perfetto di bilanciamento ad cazzum.

      Elimina

Posta un commento