Nightcrawler: quello sciacallo di Jake Gyllenhaal

 


Altro che giornalismo d’assalto

 

Questo è uno sciacallo



E’ un simpatico animaletto imparentato con cani e lupi che ama uscire la notte per cibarsi di piccoli mammiferi e non disdegna neanche qualche bella carogna succulenta.

In senso lato sciacallo viene anche definito un individuo che approfitta delle situazioni per ricavarne un tornaconto personale senza alcuno scrupolo o rimorso.

Allora questo è uno sciacallo.



 

Lou è un ragazzo che cerca di inventarsi qualcosa per tirare su qualche soldo e che intravede una possibilità redditizia quando assiste a un incidente automobilistico. Armato di telecamera e di una radio sintonizzata sulle frequenze della polizia, Lou si catapulta sui luoghi dove avvengono incidenti, omicidi e altri fattaci di cronaca documentando il tutto e vendendo il materiale alle emittenti televisive.
A credere in lui è soprattutto Nina, la redattrice di un notiziario, che lo spingerà a osare sempre di più per avere la migliore notizia prima di tutti gli altri.



Come un auto lanciata a velocità folle, l’attività di Lou prende il volo, ma contro di lui gioca la sua stessa ambizione che piano piano toglie ogni freno inibitorio e azzera l’etica professionale, se di professione vogliamo parlare. Ed ecco che la trasformazione in sciacallo è completa.

Dan Gilroy ha scritto e diretto un film che mette in scena la bruttezza dell’anima umana. Il protagonista di Nightcrawler – interpretato da un Jake Gyllenhaal gigantesco – è proprio quello che promette il titolo: uno sciacallo arrivista disposto veramente a tutto per raggiungere il suo obiettivo. Cinico, senza etica ma con una dedizione maniacale. Lou incarna perfettamente il peggior risultato umano che il sistema della società può produrre.



Sono convinto che Nightcrawler sia una specie di critica a un particolare sottobosco del giornalismo che mette in primo piano il personalismo di chi scova la notizia, lo maschera dietro a etichette fuorvianti come giornalismo d’assalto e lo impacchetta e distribuisce come servizio alla comunità quando invece si tratta solo di un servizio utile solo alle tasche e all’ego del personaggio in questione.
Si tratta quindi di un giornalismo che non informa, che esalta la spettacolarità dei fatti di cronaca e che mira a suscitare emozioni nello spettatore. Mi ricorda qualcosa...

Credo che Nightcrawler sia un gran film, passato decisamente in sordina e perso tra i meandri del cinema mondiale nel lontano 2014, da recuperare assolutamente se ancora non lo avete visto.

E per ora è tutto gente, buona vita.

Commenti

  1. Bellissima recensione, e bellissimo film.
    Sì, il giornalismo oggi è soprattutto suscitare sensazioni nel lettore: soprattutto la paura e la rabbia.
    E sono d'accordo sul giornalismo d'assalto: purtroppo anche il nostro giornalismo d'assalto ha preso una brutta piega, vedi Le Iene..

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    1. Grazie. Le Iene la seguivo ma sono 10 anni che producono sensazioni...

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  2. Concordo. Anche per me avrebbe meritato ben altra considerazione. Delle volte proprio non capisco come funzionino certi meccanismi...

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  3. Eh cavolo, questo devo vederlo assolutamente.
    Certo, sul genere ci siamo andati già pesanti noi, con Cannibal Holocaust che era proprio una critica a un certo modo di fare documentari^^

    Moz-

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