L’ALBERGO PIU’ ROCK DEL MONDO
Quando penso alla versione più iconografica dell’aldilà immagino
un grande palazzo pieno di stanze dalle porte spalancate in cui i grandi
artisti, musicisti, scrittori, filosofi e pensatori di ogni tipo chiacchierano
amabilmente condividendo idee per un tempo infinito. E’ un’immagine di pura
fantasia, sia chiaro, ma c’è stato un edificio in cui sono successe tante di
quelle cose, che ha visto passare tante di quelle persone importanti, da aver
assorbito un poco di personalità da ognuno e somigliare molto, con le dovute
eccezioni, alla mia immagine da sogno.
Questo edificio è il Chelsea Hotel di New York.
L’edificio fu costruito da un architetto rinomato nel
settore edilizio di fine 1800 ed era inizialmente destinato ad essere un
condominio, ma nel 1905 venne riconvertito in albergo e da Chelsea Building
diventò Chelsea Hotel e pare (ma non è stata confermata questa notizia) che uno
dei suoi primi clienti fu Mark Twain. Sia come sia, la leggenda del Chelsea
Hotel nasce e si sviluppa proprio intorno all’arte in tutte le sue forme e
trova la sua massima espressione durante gli anni della beat generation poiché grazie a prezzi accessibili e alla posizione l’albergo era frequentato da
tantissimi artisti.
Nei corridoi del Chelsea Hotel si potevano incontrare
numerosi artisti da Andy Warhol a Jack Kerouac, Bob Dylan, Dylan Thomas, Charles
Bukowski e poi ancora Arthur Miller, Allen Ginsberg, Joni Mitchell, Iggy Pop,
Patti Smith fino a Nancy Spungen e Sid Vicious.
Al Chelsea Hotel un giovanissimo Robert Mapplethorpe scattò
le sue prime fotografie, lo scrittore di fantascienza Arthur C. Clark completò
il suo capolavoro 2001: Odissea nello spazio, Jack Kerouac scrisse On The Road,
William Burroughs fini la stesura di Il Pasto Nudo. Nelle stanze dell’hotel si
consumarono tragedie come la morte del poeta Dylan Thomas a causa dell’abuso di
alcool o il ritrovamento del corpo senza vita di Nancy Spungen, compagna del
leader dei Sex Pistols Sid Vicious. Si interruppero amori come quello tra
Marylin Monroe e lo scrittore Arthur Miller che poi rimase al Chelsea per ben 6
anni, ma ci furono anche incontri d’amore come quello tra Bob Dylan, che si
trovava in albergo a scrivere Blonde On Blonde, e la moglie Sara Lownds e
soprattutto la notte di passioni tra un furbacchione Leonard Cohen e Janis
Joplin.
La Joplin era una artista straordinaria ma di lei si diceva che sebbene quando si esibiva sul palco era come se facesse l’amore con migliaia di persone contemporaneamente, poi quando il concerto finiva se ne tornasse a casa completamente da sola. Qualcuno sostiene che ciò fosse causato dall’aspetto fisico di Janis, qualcun altro dal carattere e qualcun altro ancora punta il dito contro la sua esplicita bisessualità. Fatto sta che Janis, una sera, alla fine di un concerto, se ne torna triste e mogia verso la sua camera al Chelsea Hotel in cerca di Kris Kristofferson. In ascensore incontra però Leonard Cohen che dice di essere la persona che lei cerca e i due passano una intensa notte di passione che Cohen usaerà come ispirazione, anni dopo, per comporre il brano che forse più di tutte le opere dedicate al Chelsea Hotel ha sancito la leggenda dell’albergo: Chelsea Hotel No.2
Se avete fatto attenzione al testo, ad un certo punto Cohen
dice We are ugly but we have the music / And you got away, didn't you, baby? / You
just turned your back on the crowd.
Siamo brutti ma abbiamo la musica e tu te ne sei già andata
via, vero piccola? Hai già voltato le spalle alla folla...
Il brano viene eseguito per la prima volta nel 1971 e poi,
modificato viene inserito nell’album New Skin For The Old Ceremony del 1974. Ma
la Joplin era già morta nel 1970 e negli anni a seguire Cohen si pentirà di
aver raccontato quella storia così intima.
Tuttavia Chelsea Hotel No.2 è un brano leggendario che
racconta un momento di vita normale tra persone leggendarie rendendole un po’
meno miti della musica e un po’ più esseri umani.
Oggi il Chelsea Hotel sta per essere riaperto al pubblico
dopo una lunga chiusura a causa di problemi strutturali e dei tentativi di
vandalizzazione per rubare uno delle centinaia di simboli che sono stati
lasciati nell’hotel dalle varie personalità che ci hanno soggiornato e che – a detta
di qualcuno – continuano a vivere lì attraverso quei cimeli tanto ambiti da
collezionisti senza scrupoli.
Lo scrittore Ed Hamilton, autore di un poderoso volume sulla
storia del Chelsea Hotel, gestisce anche un blog dove fornisce tutte le
informazioni e racconta tutti gli aneddoti di cui viene a conoscenza. Anche
perché, prima della chiusura, lui ha fatto di una stanza dell’albergo la sua
abitazione.
Questo è il LINK da seguire se volete approfondire.
E per ora è tutto gente, buona vita.
Molto carino questo post, Mick, sono andata al leggere il testo di Chelsea Hotel, beh, ha fatto bene lei ad andarsene 😊, un po'indiscreto, direi.
RispondiEliminaHo anche letto che Sud Vicious ha accoltellato la sua compagna? Conosco poco questo gruppo, non sapevo questa storia.
Grazie mille. In un libro ho letto che Sid Vicious fu accusato dell’omicidio di Nancy ma con poche prove se non quella che era strafatto. Peró non funmai condannato dato che morì di overdose pochi giorni dopo il ritrovamento del cadavere della fidanzata.
EliminaAh però, che storia...
EliminaSbaglio, non vorrei ricordare male , non esisteva un progetto per fare un film sui Sex Pistols?
Comunque se fai delle ricerche su Alberghi, Hotel, ce ne sono stati molti frequentati da artisti. Queste notizie sono sempre intriganti....
EliminaSul film non saprei. Degli alberghi veramente esce fuori di tutto.
EliminaWe are ugly but we have the music...
RispondiEliminaMagari avere tutti questa bruttezza..La musica è una delle forme più "potenti" di bellezza...
Molto bello il pezzo di Cohen, non conoscevo affatto la leggenda del Chelsea Hotel...
Grande pezzo e grande messaggio. Hai proprio ragione: la musica è una forma di bellezza
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