[MISTERI] GLI ANTICHI ASTRONAUTI E IL CASO DI PALENQUE

 


Fanta-archeologia per appassionati


Razze aliene tecnologicamente avanzate avrebbero visitato le popolazioni che vivevano sulla Terra migliaia di anni fa trasmettendo loro le tecniche necessarie per costruire immensi monumenti e per sfruttare la natura a proprio vantaggio. Per questo quelle popolazioni le avrebbero adorate come divinità dedicando loro ogni sorta di tributo sotto forma di sacrificio umano o espressione artistica.

E’ questo il punto di vista – o, perlomeno quello che va per la maggiore – delle persone convinte della veridicità della teoria degli antichi astronauti.



Questa teoria affonda le radici negli anni 50 del secolo scorso quando alcuni giornalisti cominciarono a riportare la suggestiva ipotesi delle visite extraterrestri ai popoli dell’antichità per spiegare l’esistenza di opere che, sempre secondo questi brillanti fanta-archeologi, sarebbero state impossibili da creare con la tecnologia in possesso all’epoca. Poco conta che nei decenni successivi molti stimati professionisti siano riusciti a svelare con buona approssimazione gran parte dei misteri sulla costruzione di faccioni di pietra, zigurrat, piramidi e giganteschi disegni sul terreno o sui crinali delle montagne. Niente, per gli adepti della scuola degli antichi astronauti gli alieni hanno visitato sumeri, egiziani, fenici, aztechi, incas, maya e olmechi a più riprese e i risultati sarebbero non solo le grandiose opere architettoniche, ma anche le testimonianze riportate dall’arte pittorica e scultorea di questi popoli. Il fatto che poi, alcuni di questi popoli non avessero un vero e proprio sistema di comunicazione scritto/verbale basato su fonemi e grafemi (come le lingue odierne) ma si esprimessero per simboli che rappresentavano la loro esperienza diretta non serve a scoraggiare questi fenomeni dell’archeologia creativa. E non li scoraggia nemmeno il fatto che alcune di queste lingue arcaiche presentano ancora oggi delle considerevoli difficoltà di interpretazione anche per chi ha dedicato la vita al loro studio.

Esempio esemplificativo di questo passaggio è il mistero dell’interpretazione della stele di Palenque.

Quella che vedete a inizio post è un'immagine del coperchio del sarcofago di Palenque che rappresenterebbe un individuo mentre manovra una navicella, o almeno questo è quello che dicono gli amici teorici degli antichi astronauti. Ecco una foto migliore dell’opera:



Secondo i teorici è innegabile che in questa rappresentazione vi sia un uomo in posizione piegata in avanti come se guidasse un razzo o una navicella; vi sono poi gli elementi laterali che sembrano dei portelli, le linee di aggancio del sedile e una fiammata nella parte posteriore nella zona dove dovrebbe esserci la coda del razzo. Più o meno è questa l’interpretazione più fantasiosa sul coperchio del sarcofago offerta dal fanta-archeologo Erich Von Daniken , ma lo svizzero commette un grossolano errore di valutazione perché interpreta quello che vede usando le categorie mentali di un uomo moderno che conosce razzi, viaggi spaziali e tecnologie moderne: nemmeno si sforza di inserire l’immagine scolpita nel contesto ideologico-culturale a cui appartiene, ovvero quello di una popolazione vissuta migliaia di anni fa, con credenze molto diverse dalle nostre e sulle quali non si ha ancora una comprensione totale.



Gli esperti di cultura maya che hanno esaminato il soggetto con gli strumenti “seri” della scienza e dell’archeologia come si deve hanno individuato negli elementi che compongono la scultura i simboli tipici di un popolo che aveva una profonda fede nell’opera divina che si manifestava attraverso il mais e proprio la pianta di mais è la protagonista dell’immagine con l’uomo che sta al suo interno e ciò simboleggia la convinzione che la vita venisse dalla pianta di mais. Quanto alla fiammata della coda del razzo, si tratta invece della divinità che veglia i cancelli tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti.

La stele di Palenque va infatti “letta” in verticale e non in orizzontale come si ostinano a fare i furbacchioni del culto degli antichi astronauti. Culto è proprio la parola esatta in questo caso poiché credono – o pensano di sapere – senza vedere o quantomeno vedendo quello che piace loro.



Per fare chiarezza su un’immagine così antica e dai significati che affondano le radici nelle credenze di un popolo di cui si sa molto, ma non tutto, basta usare lo strumento scientifico per eccellenza: il rasoio di Occam.

Siamo di fronte a un mistero che offre due interpretazioni: la pista degli antichi astronauti oppure la versione archeologica ufficiale. Delle due, a parità di valore e di incertezza, conta quella più semplice e verosimile.

Quindi, è più verosimile che un popolo antichissimo che viveva della coltivazione del mais e aveva imparato ad avere un rapporto con la morte e la religione produca un’immagine funeraria che simboleggia ciò dalla cui esistenza dipende la vita oppure che alieni tecnologicamente avanzati siano venuti a visitare l’umanità migliaia di anni fa insegnando ad alcuni popoli delle tecniche futuristiche (comunque andate perdute) per poi tornarsene per un motivo non ben specificato nelle profondità dello spazio?

A voi l’ardua sentenza. Io la mia scelta l’ho già fatta.

Riporto le fonti che ho usato per approfondire l'argomento:

- [VIDEO] OGGETTI FUORI DAL TEMPO? di Massimo Polidoro

- [LIBRO] Atlante dei luoghi misteriosi dell'antichità di Francesco Bongiorni e Massimo Polidoro. Di questo ne sentirete parlare per la mia rubrica sulla BIBLIOTECA.

- Non ho intensione di riportare alcun video sulle stronzate teorie raccontate dai teorici sugli antichi astronauti: youtube e il web sono piani di materiale, se volete potete cercare, io per scelta precisa non condivido questo materiale disinformativo.


E per ora è tutto gente, buona vita.

Commenti

  1. Bellissimo post! Anche io sono sempre il sostenitore della teoria più verosimile. Che mi sembra, in questo caso, perfettamente cucita alla realtà.
    Il resto sono cose che hanno ispirato belle storie Disney, tutto qua

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    1. Grazie, questi misteri mi piacciono tantissimo specialmente perché rappresentano un rito di passaggio tra la fase del bambino affascinato e quella dell'adulto consapevole. Il bambino vede il razzo e ne rimane estasiato, l'adulto invece applica il metodo scientifico e offre una spiegazione verosimile.

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  2. Grande, Mick.
    Incredibile come i fanta-tutto alla Voyager cerchino di piegare comunque le cose, forzandole, alla propria visione.
    Comunque oh, per me mais e culto di questo tipo è solo Twin Peaks^^

    Moz-

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    1. C'è gente - come Von Daniken - che ci ha fatto un mucchio di soldi spacciando queste idiozie...

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    2. Eh, lo so... funzionano sempre, purtroppo...

      Moz-

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  3. Forse la fiammella serviva a fare i pop corn con il mais!

    Comunque pure Stan Lee ha pescato a queste fantacredenze per inventare gli Inumani.
    Esseri geneticamente modificati risultato di esperimenti fatti su tribù preistoriche da una razza aliena i kree che poi li hanno abbandonato a loro stessi e se ne sono tornati nello spazio.
    Fonte: Enciclopedia Marvel😜
    Naturalmente son d’accordo con te su tutto quello che hai scritto in questo post.
    Ciao

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    1. Ma nei Marvel va benissimo perché sono opere di fantasia. E' nella realtà vera che le cose vanno fatte un po' meglio...

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  4. Bel post! Mi sono sempre appassionato a questi misteri, e ho letto tanto al riguardo. Tra l'altro, tra amici e conoscenti, è stato sempre motivo di scontro perché, prima o poi, si andava a finire anche ai misteri che riguardano la Bibbia... 😅

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    1. Be’ quelli religiosi non sarebbero misteri ma atti di fede, a parte qualche caso tipo quello dell’Arca dell’alleanza. In programma tra qualche tempo in questa rubrica

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