DAL POEMA ALLO SCHERMO
Se pensate a un personaggio leggendario nella storia della
Spagna medievale, un cavaliere o guerriero dalle grandi qualità cavalleresche
il ricordo corre subito al famoso Don Chisciotte della Mancia, el ingenioso
hidalgo castigliano protagonista del romanzo cavalleresco di Miguel De
Cervantes. Rimanendo sempre in tema cavalleresco, però, e sempre geolocalizzati
in Castiglia, regione centrale della Spagna, abbiamo da considerare anche un
altro personaggio che è diventato leggenda, ma non dalle pagine di un
eccezionale romanzo bensì dalle pagine della Storia, raccontato nel poema
epico-cavalleresco El cantar de mi Cid.
El Cid – il signore – si chiamava in realtà Rodrigo Ruy Diaz
de Vivar ed è stato un valoroso combattente al servizio di due re di Castiglia
durante le loro lotte fratricide e contro l’emirato di Saragozza. Riceve il
titolo di campeador – campione - sul campo di battaglia dopo aver vinto un
difficile duello e partecipa a numerose battaglie distinguendosi per lo stile
di combattimento e la tecnica con la spada.
A dicembre del 2020 l’eroe leggendario della Reconquista
spagnola sbarca su Amazon Prime Video nella serie esclusiva Il Cid che racconta
in maniera romanzata le gesta del condottiero. Nei panni di Ruy Diaz De Vivar
troviamo una vecchia conoscenza del mondo delle serie TV, Jaime Lorente, già
visto in Elite e La Casa di carta.
Amazon punta molto su questa serie di cui è stata
distribuita la prima stagione (cinque episodi da più o meno un’ora ciascuno) e
che prevede già una seconda stagione che sarà distribuita entro la fine del
2021, pandemia permettendo. In Spagna Il Cid ha prodotto qualche polemica anche
in seguito alle dichiarazioni della produzione dello show che punta all’aderenza
storica per quanto sia possibile per fatti avvenuti nel XI secolo d.C. e
riportate in un poema all’incirca un secolo dopo.
Non ho letto tutto il poema ma ne ho studiato una versione
ridotta qualche anno fa per lavoro e posso dire – assolutamente da non addetto
ai lavori – che le licenze artistiche che si sono presi gli sceneggiatori sono
evidenti ma servono a rendere più scorrevole una storia che non può avere la
dinamicità per essere raccontata in un prodotto seriale. A meno che, appunto,
non si modifichi un po’ l’alternanza dei fatti e la cronologia degli
avvenimenti. Non essendo uno storico non ho rilevato chissà quale
incongruenza, anzi mi sono sciroppato le puntate una dietro l’altra in un paio
di giorni e non ho trovato passaggi macchinosi o momenti eccessivamente noiosi.
Siamo nella Spagna medievale divisa in piccoli regni
governati attraverso matrimoni di convenienza e accordi militari. C’è
risentimento tra i regnanti (che sono anche fratelli) e c’è la minaccia degli
arabi che dopo aver conquistato le regioni meridionali della Spagna hanno
stabilito degli avamposti nelle città chiave come Saragozza. Il protagonista,
Ruy, è un giovane paggio al servizio di Sancho, promogenito del re Ferndinando
I di Leon, che ha appena iniziato la sua ascesa nei ranghi dell’esercito ma
viene coinvolto suo malgrado in una congiura regicida perché la corte di Leon è
un covo di serpi assetate di potere. Inoltre Ruy fa gli occhi dolci alla bella
Jimena, promessa sposa dello scudiero Arduño, figlio del potente Conte di
Flaìn.
Fatte queste premesse non vi resta, se volete, che dare un’occhiata
a questa serie che ha una trama ben congegnata e che funziona molto bene
nonostante si parli di fatti storici che pochi di noi conoscano come , appunto,
la Reconquista spagnola.
E per ora è tutto gente, buona vita.
Ci siamo arenati alla seconda puntata, ma non l'abbiamo conclusa..forse un pò troppo lenta e complessa per i nostri gusti, vedremo se proseguiremo
RispondiEliminaLa tematica è bella tosta...
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