LA FIERA DELL’ASSURDO TRA CANCEL CULTURE E REVISIONISMO ESASPERATO

 


VENGHINO SIGNORE E SIGNORI


Il 2020 passerà sicuramente alla storia come l’annus horribilis a causa della pandemia da Covid-19 che a dispetto di qaunto credevano credevano c’è ancora oggi (momento in cui scrivo), alle 16:53 del 5 gennaio 2021: quindi non è sparita e non credo che sparirà all’improvviso per quanto alcuni siano convinti di ciò. Tuttavia quest’anno appena concluso ci ha raccontato anche delle realtà preoccupanti riguardo al futuro, l’esasperazione di alcuni meccanismi del pensiero ha creato un eccesso di criticità nei confronti dell’approccio nei confronti delle tematiche inerenti alla razza o al genere sessuale.

Potete chiamarla cancel culture come fanno i giornalisti americani o più semplicemente revisionismo esasperato condotto da chi vuole che l’intero passato delle esperienze umane sia setacciato minuziosamente con la lente del giudizio inappuntabile di una cerchia di censori alla quale non sfugge niente e nulla si salva, siano essi film, libri oppure opere classiche.



Abbiamo visto statue abbattute, statue imbrattate, grossi colossi dell’intrattenimento impaurirsi di fronte alle masse e inserire dei disclaimer nei film e poi ce ne siamo piano piano dimenticati man mano che la seconda ondata di Covid portava nuovamente in auge le parole lockdown, distanziamento e più recentemente vaccino.

Eppure qualcosa si muove ancora, o meglio, non ha mai smesso di muoversi.

Qualche giorno fa un’emittente inglese manda in onda il film Grease. Su Twitter un nutrito gruppo di censori lo bolla pubblicamente come misogino, omofobo e razzista a colpi di tweet al vetriolo che attirano l’attenzione delle agenzie di stampa che, da par loro, senza se e senza ma, ripubblicano il tutto costruendo un caso che porta pubblicità a delle persone che invece andrebbero invitate a ragionare e a contestualizzare.

Intanto dagli USA arriva la notizia che una prestigiosa scuola ha tolto l’Odissea di Omero dal programma perché l’autore è ritenuto essere un razzista e i dirigenti dell’istituto twittano come forsennati ricevendo il plauso di moltissime persone. Il tutto si inserisce in un progetto voluto per purgare i classici da qualsiasi contenuto che non faccia inclusione.

Il che mi fa sorridere un po’ perché se cerchi inclusione ma poi sei tu stesso che non la concedi per me c’è un controsenso di fondo.



Ora, non so se vi è mai capitato, ma se provate a discutere con un fondamentalista dell’inclusione troverà sempre il modo per escludervi dal dibattito se avete un’idea leggermente diversa dalla sua. Qualche esempio: non hai l’utero? Non puoi essere femminista! Sei etero? Non puoi difendere i diritti della comunità LGBT! Hai le pelle bianca? Sei uno porco imperialista e schiavista!

Ecco: come fai a costruire un dialogo?

 

L’altro giorno ero al supermercato al banco della rosticceria. Volevo un po’ di pizza bianca. Il commesso aveva appena posato sul bancone due teglie di frittura mista di pesce e continuava a propormela per assaggiarla. Al che io dico che essendo vegetariano il pesce non lo mangio e il commesso se ne esce con una simpatica espressione: da dove vieni? Non sei italiano?

Lì per lì ho pensato di dirgli che venendo dalla Sicilia ed essendo cresciuto in una parte costiera dell'isola dove il pescato fresco è tra i migliori d’Italia, la sua frittura non sarebbe mai stata al livello di quella che ho mangiato a casa mia. Eppure ho scelto di sorridere e farmi gli affari miei, incassare gli sghignazzi degli altri clienti e tenere botta.

Al netto di ciò avrei un paio di consigli per i fondamentalisti della cancel culture:

    1) Se non si contestualizza si finisce al punto di mettere sul banco dei colpevoli anche la democrazia stessa che vi permette di aprire bocca. Perchè? Ricordatevi che la democrazia è nata in Grecia ma la esercitava un popolo presso il quale esisteva la schiavitù e le donne non potevano votare. 

    Ripeti con me: C-O-N-T-E-S-T-O.

    2) Se non vi date una calmata oltre a sprecare energie preziose per le vostre sacrosante cause finirete per diventare antipatici e petulanti come hanno fatto i vegani nei decenni scorsi. E oggi se dici che sei vegano si scherniscono in tutti i modi possibili pensando che tu sia un terrorista. La mia ragazza è vegana ma ha un animo sereno e tranquillo anche se qualcuno accanto a lei si scofana mezzo chilo di carbonara.

 

 

E per ora è tutto gente, buona vita.


Commenti

  1. premesso che secondo me la cancel culture è troppo spesso un modo per far prendere aria alla bocca degli ignoranti, bisogna vedere caso per caso, togliere il nome a vie e istituzioni intitolati a fascisti è una cosa buona, anzi ottima (mentre l'aeroporto di Palermo è intitolato a Falcone e Borsellino quello di Cagliari è intitolato a un fascista che buttava bombe in aAbissinia) bruciare i film di Kevin Spacey è da nazisti, cancel culture per i leoni da tastiera

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    1. E' vero, bisogna sempre analizzare caso per caso ma bisogna anche avere le competenze per discernere tra un pensiero aperto, inclusivo e proattivo e una chiusa mentale da invasato.

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  2. Ciao! Ottimo post quello che hai scritto, oramai siamo arrivati al ridicolo. Difatti basterebbe contestualizzare e farlo in modo "educativo", del tipo: vedete cosa combinavano una volta? Ora abbiamo capito che quella cosa era sbagliata e non la facciamo più. Semplicistico come suona, penso però che potrebbe essere molto più sensato che scagliarsi intorno con urla e forconi contro quello che facevano solo ciò che ai loro tempi era "normale". Perchè la normalità non esiste, altro concetto che la gente non ha ancora appreso XD
    PS: Io non sono vegana nè vegetariana, ma ho sempre rispettato le persone che la pensano diversamente da me (non solo in senso alimentare) soprattutto quando il rispetto è reciproco. Purtroppo anche il rispetto è diventata merce rara di questi tempi.

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    1. Ciao. Il fatto è che qualcuno confonde contestualizzare con giustificare. Contestualizzare un comportamento socialmente inaccettabile, secondo me, significa comprendere perché è tale e correggerlo nella società (con leggi, comportamenti, norme) mentre giustificare è un'altra cosa. Non credo che oggi il pensiero collettivo sia quello di giustificare a prescindere ma piuttosto quello di guardare a cosa può essere migliorato studiando il passato.
      Il rispetto, poi, non si può comprare al supermercato ma anche se si potesse sono convinto che marcirebbe sugli scaffali.

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  3. Mick, l'episodio del pesce rapprsenta solo l'ignoranza dell'italiano medio..compresi gli sghignazzatori (cosa c'è da ridere? Mah).
    Per il resto io dico solo di non farci influenzare da America e Inghilterra..perché è lì che partono questi movimenti di revisione culturale.
    Come hai detto tu, bisogna contestualizzare tutto.
    Anche su Topolino, negli anni '60, c'erano le storie di Martina con i neri che venivano sempre raffigurati come selvaggi, ma appunto la storia va contestualizzata nel periodo in cui fu scritta. E sarebbe bene riproporla anche oggi. Per fare capire che oggi è appunto sgradevole rappresentare un nero come un selvaggio. Penso che qualunque bambino lo capirebbe.
    Invece oggi il politicamente corretto interviene con l'accetta..

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    1. Si, c'è uno sbilanciamento nel senso opposto che non porterà a nulla di buono.
      Gli sghignazzatori sono quello che sono, anche alcuni miei amici lo sono (senza malignità), bisogna solo imparare dal Drugo: è solo una loro opinione.

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  4. Accipicchia che nervoso, mi ha cancellato il mio lungo commento, mannaggia!
    È un post davvero interessante e potremmo stare ore. Assurdo davvero, è come cancellare la storia. Chi decide poi cosa è giusto e cosa no?
    Credo si rischi di fare peggio.
    Il discorso è articolato, grazie o a causa di leggi ad personam, oggi ci si vuole sostituire alla legge cancellando progetti, rimuovendo progetti, come a erigere un altare a sé stessi, giudicando e condannando.
    Non è facile scindere la persona dall'artista, anch'io sto imparando a farlo, parto anche dal presupposto che chi è senza peccato....poi chiaramente ogni caso è a sé. Trovo che purtroppo la demagogia e la falsa moralità faccia più danni del resto.

    Nel 2021 si sghignazza davanti a un vegetariano? Sul serio? Sono sconcertata!
    La cosa più difficile è vivere e lasciar vivere, la gente si impiccia, giudica, e nel peggior dei casi fa del male....
    Spero che ritorneremo sull'argomento, ci sarebbe tanto da dire, anche semplicemente sulla censura, il discorso si ramifica.
    Spero di essermi espressa chiaramente...

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    1. È un discorso complesso che va affrontato con grande calme sennó si finisce per litigare.
      Ci vuole una pazienza zen

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    2. Ahahah, concordo, discorso articolato, uno di quegli argomenti difficili da trattare soprattutto in un blog, ma io ho imparato anche così, gli altri sono complementari, si discute, ma poi le cose restano, quello che è impossibile oggi, domani può essere fattibile, le idee restano negli angolini della mente, se non si è dei fanatici ci si può incontrare a metà strada.
      Il tuo caso poi è emblematico, si ride in gruppo, nessuno vuole esporsi, magari c'era qualche vegetariano tra loro non dichiarato...

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    3. Ed è proprio quando si ha paura ad esporsi che bisogna chiedersi in che direzione stiamo andando...
      Se non si riesce a rispettare nemmeno una scelta alimentare come facciamo a costruire una società migliore per chi verrà dopo?

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  5. Dovevi dire "sì, sono italiano, è che non sono ignorante!".
    Comunque, anche a me preoccupa tutto questo... spero sia solo una bolla che esploderà. Il vero problema è che oggi vorrebbero inserire certe figure anche nei classici... e nei classici non ci sono.
    Quindi li riscriveranno, forse.
    Contestualizzare? mai. è troppo per questi imbecilli da mitù e #blm .

    Moz-

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    1. Infatti vorrei vedere questa gente che preparazione ha per poter analizzare i classici. Alla luce della modernità poi...

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  6. Capisco perfettamente cosa intendi e credo proprio tu abbia ragione, ci viviamo dentro questa cultura della cancellazione, che ha portato a boicottare Via col Vento (o l'Odissea, caspita!) e a cercare di riscrivere il passato (un esempio tra tanti, la serie Netflix Hollywood) perché è più facile che capire il presente per cambiare il futuro. Un bel pasticcio...

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    1. Comincia a farmi paura questa tendenza ad annullare piuttosto che ad accettare

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  7. Ahimè i tuoi consigli cadranno nel vuoto. Se hai un minimo di apertura mentale tale da poter accettare un consiglio, già non sei quel tipo di persona. Appunto non c'è dialogo. Non può esserci. Io ormai mi limito a fare come hai fatto tu nell'episodio che citi: sorrido e vado avanti. Non ne vale la pena.
    Sulla Cancel Culture: mamma mia che piaga che sta diventando...

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    1. È la dinamica del giudizio a tutti i costi che ci sta fregando

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  8. Mi colpisce una cosa: al supermercato dove vai ti impongono un qualcosa e se dici no ti fanno l'interrogatorio e i clienti attorno sghignazzano alla scena? Cambia supermercato, quartiere, città possibilmente.. ahah no scherzo...però che brutto ambiente.. ;9

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    1. Credo che volesse solo fare il simpatico ma gli è riuscita molto male la gag. Funziona molto fare lo sguardo asciutto da “ amico, questa è solo la tua opinione”. Per gli altri clienti vabbè, la mentalità del branco che porge le terga all’esemplare alfa fa parte dell’evoluzione umana...

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