UNA STORIA SPAVENTOSA
In questa rubrica del blog abbiamo parlato di misteri
risibili con la leggerezza che contraddistingue le storie di alieni o di
fantomatiche teorie del complotto, ma questa non è una storia da ridere bensì
una storia spaventosa che affonda le radici nell’Italia di quarant’anni fa e
mette in luce le dinamiche della nostra società nel bene e soprattutto nel
male.
Quella del mostro di Firenze è una storia di feroci
assassini, di poliziotti e magistrati con manie di protagonismo e di una
società provinciale sub-culturale che accetta il macabro e il disgustoso come
una componente inevitabile dell’esistenza.
Come scrive Carlo Lucarelli in un suo libro: la vicenda del
mostro di Firenze segna un prima e un dopo.
L’inizio degli anni ’80 è per l’Italia un momento di
transizione, un’occasione di rinascita per lasciarsi alle spalle gli anni di
piombo e la strategia della tensione e lanciarsi verso un futuro migliore. In
Tv ci sono i cartoni animati di Lupin III, al cinema Ritorno al Futuro, i
ragazzi ascoltano il glam rock e smettono le giacche di pelle e i pantaloni
a zampa di elefante per indossare piumini e jeans strappati. Eppure nel ventre
molle della società italiana qualcosa continua a destare preoccupazione, in
Toscana ad esempio le coppie sposate con figli più che adolescenti vanno al
cinema o in pizzeria sempre più spesso lasciando la casa all’uso e consumo dei
figli; le coppie giovani non si appartano più nelle piazze poco illuminate o
nelle aree di sosta fuori dalle città. C’è paura, perché in quelle zone è successo e succede ancora qualcosa di atroce.
Quello che sembrava un terribile incubo diventa un orrendo
teatro dell’assurdo.
Pacciani ha un passato burrascoso. E’ nato e cresciuto dalle
parti di Mercatale, a sud di Firenze, e in gioventù ha trascorso 13 anni in
carcere per aver ucciso a coltellate l’amante della sua ragazza dell’epoca.
Inoltre è conosciuto per il temperamento violento e dai primi interrogatori
vengono fuori dettagli ancora più inquietanti: violenze domestiche sulla
moglie, violenze a abusi sessuali sulle figlie. Pacciani si fa quindi altri 4
anni di carcere e alla fine di questa condanna gli viene notificato di essere
indagato per 14 dei 16 delitti del Mostro di Firenze (quelli del ’68 sarebbero
stati compiuti da altri): viene intercettato e la sua casa viene perquisita a
più riprese durante il 1991 e il 1992. Perugini è convinto che sia lui il
Mostro e guarda caso dalle intercettazioni salta fuori un altro episodio di
violenza sulla moglie e durante l’ennesima perquisizione è lo stesso capo
Perugini a trovare nel giardino un bossolo dello stesso calibro e dello stesso
modello di quelli trovati sulle scene dei crimini. Poi si trova anche un
quaderno di fabbricazione tedesca, forse appartenuto a una delle vittime (tra i
16 c’era una coppia di tedeschi in gita in Toscana) e arriva anche una lettera
anonima che contiene un pezzo di pistola compatibile con il modello usato negli
omicidi e avvolto in una federa di proprietà di Pacciani. Le prove sono
indiziarie, Perugini lo sa, ma il processo si fa all’uomo e non alle prove e
l’uomo sembra essere il colpevole perfetto.
Aprile 1994: Inizia il processo a Pietro Pacciani, il Mostro
di Firenze. Sarebbe un bel teatro dell’assurdo se non ci fossero 16 famiglie
che chiedono giustizia per poter piangere in pace i loro cari. In aula succede
di tutto e il one-man-show della situazione è proprio Pacciani.
L’accusa lo vuole inchiodare nonostante l’imputato
piagnucoli per gran parte del tempo, si affidi a Gesù e a tutti i santi
dichiarandosi innocente, legge una poesia scritta da lui stesso, ma prove e
testimonianze spingono verso la sua colpevolezza e gli avvocati dell’accusa
hanno fretta di chiudere una pagina orribile della cronaca nera italiana tanto
quanto gli inquirenti vogliono riscattare anni di indagini a vuoto. Insomma
Pacciani sembra spacciato.
E infatti il processo si chiude con la sentenza di
colpevolezza: 14 ergastoli, uno per ogni vittima degli omicidi commessi tra il ’74
e l’85. Caso chiuso, il Mostro è in galera.
Ma non passano nemmeno due anni e nel gennaio del 1996
inizia il processo d’appello. La sensazione è che la sentenza possa essere ribaltata
e infatti il pool degli avvocati della difesa presenta prove di un difetto di
forma: alcune testimonianze non accolte nel primo processo a causa dei limiti
della procedura indicano la presenza di un’altra persona insieme a Pacciani. La
sentenza d’appello è incredibilmente ribaltata: Pacciani è assolto perché le
prove sono indiziarie e non convincono, le testimonianze sono inconcludenti.
Pacciani è libero e viene ospitato in una struttura religiosa a Firenze. Non c’è
più la certezza assoluta che sia stato lui a commettere gli omicidi.
Chi diavolo è allora il Mostro di Firenze?
Alla settimana prossima per il capitolo conclusivo di questo mistero all’italiana.
E per ora è tutto gente, buona vita.
Madonna, come hai scritto bene!
RispondiEliminaL’ho letteralmente divorato questo articolo.
A me poi mostri, serial killer e misteri italiani e non han sempre interessato.
Figurati che ricordavo erroneamente fosse stato definitivamente condannato Pacciani .
Aspetto il seguito allora ...
Ciao
Grazie, sono contento che ti sia piaciuto.
EliminaÈ una storia molto conplessa e teovare una sintesi tra le fonti è una faticaccia.
Storia terribile, della quale ho solo piccoli echi nella memoria.
RispondiEliminaSono affascinato dalla storia recente italiana e leggero quindi con trepidazione il seguito del post, per poi magari cercare qualcosa..documentari, film...
Su canale 8 o sul 9 mi sa che danno spesso uno speciale su questa terribile vicenda della nostra storia...
Metteró tutti i link delle fonti nel prossimo post, in questo non volevo rovinarvi la sorpresa.
EliminaChe storia!
Bel post, mi hai rimandato indietro nel tempo e non ricordo il finale, per cui attendo il tuo seguito.
RispondiEliminaOgni tanto incappo in storie di serial killer, devo dire per me tutte sconosciute, attraggono e respingono, nella storia ce ne sono stati di mostruosi!
OT: Altra incredibile storia che non conoscevo assolutamente è raccontata nel libro di Emmanuel Carrère: "L'avversario", appena finito di leggere, l'ho divorato, davvero una storia incredibile e raccontata con maestria. Lo conosci?
Lo conosco e ce l’ho in lista lettura per quest’anno
EliminaWow, 👍 sono curiosa del tuo parere!
EliminaGrande, una pagina che ha ancora molti lati nascosti... Voglio vedere nella seconda parte quale idea darai.
RispondiEliminaPacciani comunque davvero... one-man show assurdo.
Moz-
Sarebbe ridicolo se non fosse un fatto di cronaca nera.
EliminaMolto bene, molto ma mooolto bene. Questi sono i blog e i post che piacciono a me. Beh, che dire? Da tempo sono appassionato di cronaca nera e giudiziaria e quella del mostro di Firenze è uno dei miei argomenti preferiti. Tempo fa guardai la serie tv e ancora oggi faccio una ripassata di alcune tappe del processo su Youtube. Non potrà mai dimenticare il "malaccio inguaribile" che Vanni rivolse a un giudice. Poi il mistero sul medico di Bologna trovato morto, la fine di Pacciani per un farmaco che non avrebbe dovuto assumere (oltre ad altri macabri dettagli). Un mistero che non troverà ma la sua soluzione definitiva.
RispondiEliminaBe' la prossima puntata di questa rubrica riguarderà proprio alcune delle cose di cui parli. E' vero è un fattaccio che nasconde tantissimi contenuti e secondo me la storia di una società passa anche per i fatti di cronaca nera che si verificano in essa.
EliminaVicenda davvero nerissima della storia italiana. Da bambino poi lo ricordo particolarmente, perché mia zia che all'epoca viveva a Firenze fu intervistata, tra la gente, dal TG1. Quindi diciamo che da allora per me quel "mistero" divenne anche un po' personale.
RispondiEliminaAspetto il seguito ;)
Nero profondissimo.
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