[MISTERI] IL CASO VALLECAS: STORIA DI UN FETICCIO

 


UN DOCUMENTO INCREDIBILE

 

Non so voi, ma tutte le volte che mi trovo di fronte a una storia con elementi paranormali per quanto io sappia che determinati fenomeni sono quasi sempre frutto della suggestione personale finisco per avere quel brivido lungo la schiena e quell’accenno di pelle d’oca che mi risultano abbastanza fastidiosi. E attraenti.

Quando si parla di fantasmi, presenze diaboliche, possessioni, poltergeist e infestazioni mi dico sempre che ci sarà sicuramente una spiegazione razionale della cosa ma non posso fare a meno di sentirmi contemporaneamente intimorito e attratto da quel fenomeno.

Oggi vi parlo proprio di una di queste storie. Una storia accaduta a Madrid all’inizio degli anni ’90 che rappresenta un feticcio per tutti gli appassionati di paranormale.



E’ la notte tra il 26 e il 27 Novembre 1992 a Madrid quando la polizia riceve la telefonata di un uomo che in preda a una crisi isterica chiede l’intervento degli agenti. Recatisi sul posto, nel quartiere di Vallecas, periferia orientale della città, l’ispettore Josè Nigri e i i suoi agenti trovano la famiglia Gutierrez, genitori e figli, in strada infreddoliti e terrorizzati. Da quello che gli agenti riescono a capire dai farfugliamenti del capofamiglia pare che in casa siano successe e stiano succedendo cose incredibili che li hanno spaventati al punto da costringerli a fuggire. Nigri e gli agenti decidono allora di fare un’ispezione e quello che vedono viene raccolto con precisione in un rapporto ufficiale – il rapporto Vallecas – in cui si parla di rumori fragorosi che provengono da una terrazza che poi risulterà essere vuota, l’anta di un armadio che era stato chiuso a chiave che si spalanca all’improvviso, bruschi abbassamenti di temperatura tra una stanza e l’altra dell’appartamento, una strana bava che appare su un mobile e in bagno un crocefisso divelto dal muro da quelli che sembrano degli artigli. Tutto ciò viene scritto con precisione maniacale dallo stesso Nigri dopo essere uscito dall’appartamento e aver accompagnato la famiglia in commissariato per le deposizioni. Da queste ultime verrà fuori che in quell’appartamento di cose strane ne succedevano da parecchi giorni e con una frequenza e una violenza sempre crescenti che hanno portato i Gutierrez all’esasperazione fino alla notte del 27 Novembre quando una foto della figlia maggiore Estefania cade dal chiodo dov’era appesa e prende fuoco. Solo la foto, non la cornice o quello che c’è intorno. Solo la foto.



Estefania era morta l’anno prima in circostanze molto particolari che rappresentano sia la parte più orribile di questa storia, sia il vero mistero.

Dopo qualche settimana dalla fatidica notte, i Gutierrez comunque vendono la casa e si trasferiscono altrove e i nuovi proprietari dell’appartamento non noteranno mai nulla di particolarmente strano.

Il rapporto Vallecas di cui parlavamo prima diventa famoso per tutti gli appassionati di paranormale: per tanti è la prova dell’esistenza degli ESP e non mollano da quest’idea nemmeno davanti a spiegazioni più razionali come vedremo tra poco. Negli anni diventa un argomento di culto tanto che nel 2017 il regista Paco Plaza si ispira ai fatti di Vallecas per realizzare il film horror Veronica che mette in luce la spiegazione paranormale delle vicende che legano gli ultimi giorni di vita della giovane Estefania con el poltergeist de Vallecas.



Il racconto che si fa della giovane Estefania nei siti di paranormale, e che è stato ripreso dal film, è quello di una ragazza affascinata dall’occulto e che durante una seduta spiritica andata male finisce per essere “posseduta” da uno spirito malvagio. Nei giorni successivi a questa vicenda la ragazza avrà dei comportamenti particolarmente aggressivi con gli altri componenti della famiglia, comincerà a urlare in lingue sconosciute ai familiari e ai dottori e avrà delle crisi fisiche con bruschi spasmi muscolari ed episodi di levitazione. Insomma – permettetemi l’ironia – il catalogo completo della perfetta possessione. Poi nell’agosto del 1991 Estefania muore per asfissia polmonare – secondo l’autopsia – ma le circostanze in cui avviene il decesso sono poco chiare per i medici che hanno condotto gli esami. Dopo la morte della ragazza, come dichiarano i genitori, i fenomeni paranormali si sono ripetuti con frequenza sempre crescente e con violenza sempre maggiore fino alla fatidica notte di cui parlavamo prima.

 


Ora torniamo alla realtà. Se ci riusciamo.

Il 26 settembre del 2018, sulla pagina della rubrica Crònica del quotidiano spagnolo El Mundo, viene pubblicata un’intervista firmata dal giornalista David Cuevas (in calce a questo post il link per leggerla in originale) a Ricardo e Maximiliano Gutierrez, due dei cinque fratelli di Estefania, figli di Màximo Gutierrez e Consepciòn Làzaro, che all’epoca dei fatti avevano 16 e 10 anni. Dopo aver tenuto il riserbo sulla vicenda per rispetto del padre malato terminale di cancro, e dopo il grande clamore mediatico suscitato dalla distribuzione del film Veronica, i due fratelli decidono di dare la loro versione dei fatti.

Chiariscono innanzitutto che la sorella Estefania era una ragazza normalissima e non è vero che fosse appassionata di paranormale. Riguardo all’episodio della seduta spiritica dichiarano che è una storia inventata dalla madre di una delle amiche della sorella. Affermano inoltre che i problemi di salute dipendono dal fatto che la ragazza soffriva di epilessia forse ereditata dalla famiglia della madre, ma che essendo morta prima di una possibile diagnosi finale non è possibile essere completamente certi di ciò.

Inoltre ci tengono a far sapere che i presunti fenomeni ESP cominciarono a quasi un anno da quando si dice che ci sia stata la seduta spiritica e che la madre sia stata così impegnata ad aiutare la figlia durante le continue crisi e così preoccupata dal suo stato di salute da essere condizionata da alcuni esperti del paranormale che frequentemente pretendevano di visitare la casa dando le loro spiegazioni surreali. 

Ricordatevi la figura della madre perché fra poco ci tornerà utile.



Riguardo alla notte del 27 novembre e al famoso Rapporto Vallecas  Maximiliano e Ricardo danno una visione meno sensazionalistica.

E’ vero che il padre aveva costretto tutta la famiglia ad aspettare la polizia sul marciapiede di fronte all’ingresso del palazzo dopo averli svegliati di soprassalto. Gli agenti giunti sul posto, però, prima che il padre spiegasse i motivi della chiamata parlavano già dei fenomeni che poi hanno scritto nel rapporto perché gli erano stati suggeriti dai criminologi che avevano frequentato il commissariato nelle settimane in cui i Gutierrez avevano denunciato continui fatti strani che si verificavano in casa e soprattutto il comportamento della figlia.

Piccola pausa: dopo la morte della ragazza il caso Vallecas era diventato un fenomeno mediatico in poco tempo per cui in Spagna e a Madrid, Estefania e la sua famiglia erano molto famosi e “studiati” da medium e ciarlatani di ogni tipo.

Torniamo alla notte del 27 Novembre.

Quella era una notte ventosa e in casa c’erano le finestre spalancate per cui poteva sbattere qualsiasi porta a causa delle correnti d’aria, persino il famoso armadio che è stato protagonista delle dichiarazioni del comandante Nigri. Il rumore che Nigri, poi, ha sentito sul balcone era stato proprio Ricardo a provocarlo lanciando un sasso dalla strada su invito della madre per – parole sue – impressionare ancora di più la polizia.

E su questo punto i fratelli sono molto espliciti: la madre chiedeva loro di dire questo o quello a seconda di come il ciarlatano di turno, dopo aver ispezionato la casa, dava la sua interpretazione del fenomeno poltergeist. In pratica la donna aveva ingannato il marito e costringeva i figli a supportare la versione paranormale della vicenda e ad aiutarla a creare il mito intorno al poltergeist.

Conceptiòn soffriva di epilessia, le era stata diagnosticata in passato, e le sue condizioni fisiche avevano disturbato non poco il già fragile clima della famiglia Gutierrez che era stata anche indagata dai servizi sociali spagnoli. La diagnosi della donna era quella di una persona che aveva un forte distaccamento dalla realtà e una fantasia sfrenata.

Su questo Maximo e Ricardo sembrano essere definitivamente chiari: la madre si era inventata il fenomeno paranormale, aveva contattato forse lei stessa gli esperti che frequentavano casa Gutierrez e usato i figli per convincere il marito e ingannare la polizia. Il motivo potrebbe essere stato il suo stato psicologico oppure la voglia di avere quei 15 minuti di notorietà che le spettavano secondo la teoria di Andy Warhol. Il fatto è che a pagarne le conseguenze sono stati i suoi familiari: Estefania ha la memoria infangata da questa storia assurda mentre Ricardo e Maximiliano hanno subito per tutta la loro vita giovanile episodi di bullismo.

Su internet pullula di indagatori del mistero che pretendono di considerare verosimile il caso del poltergeist di Vallecas perché c’è un documento ufficiale – il rapporto di Nigri – che ne attesta la veridicità. Il fatto è che le parole di Maximiliano e Ricardo smentiscono quel rapporto per cui, come al solito abbiamo due possibilità.

La prima è che uno spirito maligno evocato per sbaglio durante un gioco sconsiderato abbia deciso di possedere una ragazza e farle compiere delle azioni inspiegabili per poi condurla alla morte. Poi lo stesso spirito ha perseguitato la famiglia della ragazza per qualche anno prima di rinunciare all’impresa.

La seconda è che una donna psicologicamente instabile si sia inventata una storia paranormale per effetto della sua condizione. Abbia quindi coinvolto i figli nella storia e ingannato il marito, i giornalisti e quindi supportata da alcuni ciarlatani anche la polizia.

Il rasoio di Occam, strumento essenziale per separare i fatti dalle balle, ci insegna che se ho due possibilità per la stessa storia conviene scegliere quella più semplice. Per cui io propendo per la seconda ipotesi ma non mi arrogo alcun diritto di essere un reporter o un’investigatore: per essere tali bisogna andare nei luoghi in questione, intervistare le persone coinvolte e leggere tutti i documenti del caso.

Eppure, nonostante la mia convinta decisione rimane un’ombra su questa vicenda, un tarlo che non riesco a mandar via dalla mente: e se la morte di Estefania facesse parte della realtà alternativa creata dalla madre?

LINK| Intervista | Video 1 | Video 2

E per ora è tutto gente, buona vita.

Commenti

  1. Anche io propendo per una storia "ben costruita", ma l'unico dubbio rimane sulla foto bruciata...

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    1. Puoi darle fuoco prima di metterla nella cornice. Una volta chiusa nel vetro, senza ossigeno, la foto smette di bruciare a diventa un’immagine inquietante. Anche qui i testimoni oculari sono stati la madre e i bambini...

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    2. Sono un grande appassionato di queste, eppure il caso Vallecas non lo conoscevo proprio. Per esperienze personali (che un giorno ti racconterò) credo che i fenomeni paranormali esistano e accadano, anche se cerco di mettere sempre la ragione davanti. Per quanto riguarda il caso Vallecas, voglio anche io puntare sulla seconda ipotesi, anche perché è molto credibile nonostante il rapporto di Nigri presenti alcune differenze da quello che ho potuto capire.
      Del resto, l'instabilità mentale può indurre i soggetti a inventarsi le cose più incredibili, vuoi per traumi legati al passato o vuoi per ottenere quei 15 minuti di gloria e notorietà.

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    3. Mi hai incuriosito molto adesso

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    4. E allora tanto vale levarti questa curiosità. Io non ero ancora nato ma mio fratello c'era (era piccolo). I protagonisti di questa storia sono i miei genitori e alcuni miei zii materni. Avevano preso una casa in affitto per le vacanze estive a Santa Maria di Castellabate (Salerno) e la casa in questione un tempo era di proprietà di un medico che, da quello che so, morì per colpa di un incendio insieme ad alcuni parenti e proprio in quella struttura (una palazzina penso ottocentesca poi recuperata e rimessa a nuovo).
      Rumori di ogni genere, cose che si spostavano. A mio fratello addirittura gli cadde una cosa in testa che rischiò di fargli molto male.
      Un giorno mia madre andò in salumeria e la titolare le chiese come andavano le vacanze: mia madre era nervosa e si sfogò. Sai quale fu la risposta della salumiera? "Ah, sono tornati". Una sera poi al piano di sopra si sentì un macello impressionante ma non c'era nessuno (mio zio fece irruzione in un appartamento completamente deserto). Alla fine, la mia famiglia fu costretta ad andare via perché temevano il peggio.
      Eppure, negli anni la gente ha continuato ad affittare quegli appartamenti ma la stragrande maggioranza non è mai ritornata successivamente. Un giorno, ormai 12enne, decisi di inoltrarmi in quel palazzo dove vivevano per le vacanze alcuni amici di Secondigliano: io non sentii rumori ma avverti delle sensazioni strane e sopratutto non faceva né calco né freddo. I miei amici dissero che un paio di volte avevano sentito rumori di sedie spostate ma la cose più terrificante su un'altra: mentre parlavamo, notammo che su un muro dinanzi a noi andò a formarsi una piccola crepa poi diramatasi di poco. Non potrò mai dimenticare quella scena anche se il giorno dopo trovammo la stessa crepa nello stesso punto, quindi pensai in maniera razionale e che fosse una cosa dettata dal tempo, dall'umidità (del resto le crepe sui muri si formano).
      Ci sono altre storie che potrei raccontarti, tipo quando trovammo il covo di una setta satanica sempre nel Cilento (Salerno).

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    5. Be’ grazie per il racconto, innanzitutto, poi sarebbe stato interessante indagare su quanto disse la salumiera

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    6. @ Pakos D. Early
      ma sai una cosa? Io andavo a scuola a Miano ed avevo sentito parlare di quella casa di Secondigliano, si raccontava perfino che la notte di Capodanno si assistesse a delle apparizioni. Un giorno mi piacerebbe che tu raccontassi da me le tue esperienze.

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  2. Anche io propendo per la seconda ipotesi... la follia umana fa davvero miracoli (in male).
    Insomma, comunque c'è da estare affascinati nei riguardi di questa donna capace di inventarsi una storia simile, e di manipolare i famigliari tanto da far reggere loro una parte recitata... **

    Moz-

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    1. In questo senso la storia di sabato prossimo sarà ancora peggio...

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  3. Da appassionato mi piacerebbe tanto credere nell'ipotesi paranormale, da uomo razionale tendo a credere nella follia di quella donna, del resto non sarebbe nemmeno la prima volta che le paranoie di una famiglia incidono su queste cose, basta ricordare la vicenda di Anneliese Michell che ha ispirato il film "The Exorcism of Emily Rose". Sarebbe bellissimo trovare una prova dell'esistenza del paranormale, ma non è questo il caso. La prova dell'esistenza di "qualcosa oltre" quando e se arriverà dovrà essere come la Moglie di Cesare: al di sopra di ogni sospetto. E qui di sospetti ce ne sono fin troppi. E lo dico con dispiacere.

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    1. Lo so: la prova del paranormale la cercano da anni ma non è ancora pervenuta. Purtroppo peró la prova della follia umana si trova eccome

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  4. Ma le finestre spalancate di 27 novembre? M'è sfuggito qualche particolare..

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    1. Ci ho pensato anche io. Mi sono risposto che le abbia aperte la madre prima di uscire.

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  5. Io sono un fan del rasoio di Occam, quindi per me è tutto tristemente spiegabile. Certo è che la storia è affascinante e inquietante, anche perché, restando sulla spiegazione razionale, ci troviamo comunque di fronte a una storia che vede protagonista una persona... problematica. La madre.

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    1. In grado di distruggere la memoria della figlia...

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