ATYPICAL: GLI AMORI DEL GIOVANE SAM

 


VI PIACCIONO I PINGUINI?


 

Sam è un ragazzo intelligente ed estremamente educato che alla soglia della maggiore età decide di intraprendere un’avventura emozionante: trovarsi una ragazza. La missione non dovrebbe essere difficile poiché Sam è anche abbastanza carino e anche se la sua vera passione sono i pinguini, la determinazione che è capace di profondere per raggiungere l’obiettivo è ammirevole. Soprattutto se consideriamo il fatto che Sam ha la sindrome di Asperger.



Non vi spiegherò cos’è la sindrome di Asperger e come può influire sulla vita quotidiana di un adolescente, per questo vi rimando al link esaustivo di CuoreMente Lab con tutte le risorse del caso QUI.

Quello che dovete sapere è che Sam ha qualche difficoltà a mostrare le sue emozioni e a percepire quelle altrui e che la serie Atypical vi racconta l’avventura che intraprende il ragazzo.



Sam ha alle spalle una famiglia che si è impegnata molto per dargli tutto il supporto necessario durante la sua crescita anche se in alcuni casi si sono verificate delle situazioni un po’ delicate dovute all’accettazione e alla gestione della sua personalità tutta particolare. Eppure, nonostante le ansie della madre Elsa, l’apparente indolenza del padre Doug e il carattere spigoloso della sorella Casey, la famiglia è riuscita a creare un gruppo compatto che dà a Sam tutta la sicurezza di cui ha bisogno. Tutto questo insieme alla terapeuta Julia.

Una delle cose che mi è piaciuta di più di Atypical è proprio il rapporto tra Sam e Casey. Nonostante il carattere individualista di Sam, il ragazzo ha un rapporto di fiducia con la sorella che è l'unica persona a cui permette di avvicinarsi tanto sia dal punto di vista emotivo che da quello fisico. Casey conosce Sam sicuramente meglio di Elsa e Doug e forse meglio di Sam stesso. Questo nonostante le attenzioni dei genitori siano state per tanto tempo focalizzate sul fratello, cosa che l'ha fatta soffrire non poco.



Atypical non è un documentario sulla sindrome di Asperger o sull’autismo. Non ho percepito la volontà di insegnare nulla, ma solo voglia di raccontare la storia di un ragazzo che raccoglie tutto il suo coraggio e si imbarca nell’avventura forse più difficile per un adolescente della sua età: confrontarsi con le ragazze.

La serie è divertente, per molti versi leggera, ma anche profonda in alcuni passaggi. Sam ce la mette tutta e grazie alla bravura dell’attore Keir Gilchrist si riesce empatizzare facilmente con questo personaggio e si fa il tifo per lui. Ovviamente ci sono anche dei passaggi meno divertenti, tristi a dirla tutta, e ci possono stare benissimo visto che le emozioni non sono una cosa che puoi accendere e spegnere quando ti pare ma rimangono lì ad alimentare un fuoco inestinguibile.

E questo sarà l’insegnamento più grande che Sam riceverà dalla sua ricerca.

Atypical si segue con molto piacere. Attualmente su Netflix sono state pubblicate le prime tre stagioni per un totale di 28 episodi però entro il 2021 arriverà la quarta e ultima stagione della serie.

Insomma, a me le storie in cui i protagonisti sono adolescenti sono sempre piaciute. L’adolescenza è una fase delicatissima nella crescita di una persona, una fase che ti rimane dentro attraverso ricordi ed emozioni e quando qualcuno, come  ha fatto Robia Rashid per Atypical, riesce a raccontarne alcuni passaggi fondamentali così bene, secondo me, il risultato merita attenzione.

 

E per ora è tutto gente, buona vita.

Commenti

  1. Anche Sheldon di TBBT hanno supposto che soffra di quella sindrome, ma qui siamo in tutto un altro genere di prodotto televisivo.. molto interessante come serie

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    1. Si, anche senza supposizioni difficili. Tutti e 4 gli amici di quella serie hanno evidenti difficoltà relazionali ed emozionali che però lì risultano macchiettose e insopportabili (parere mio) in Atypical invece c'è uno storytelling più delicato e profondo.
      Sicuramente TBBT è più vicina a una sitcom come Friends o How I Met Your Mother che a un prodotto più argomentato come Atypical.

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    1. Merita, secondo me e alcuni colleghi del settore specifico.

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  3. Ultimamente ne stanno facendo diverse, di serie così. vedi anche quella del dottorino autistico.
    Questa sembra interessante, non la conoscevo. Ma non penso possa fare per me, nonostante apprezzi una cosa: il fatto che non abbia pretese documentaristiche su tale problematica.

    Moz-

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  4. Ci sta prendendo da paura.. grazie Mick!.. anche se sto facendo fatica a scindere la mamma di Sam, dall'immagine del suo viso pieno di sangue in The Hatefull Eight.. eheh..

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    1. Sono contento che vi piaccia. Eh, si, l'impatto con l'attrice è fortissimo

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  5. Devo ancora vedere la Terza Stagione, e hai ragione: la forza di questa Serie TV è proprio quella di non voler essere una sorta di documentario sull'autismo, ma quella di raccontare la storia di questo ragazzo. Divertente e interessante! Presto mi dedicherò alla Terza.

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