HOMO HOMINI LUPUS
Preferite conoscere e affrontare una verità per quello che
è, anche se questo comporta trovarsi faccia a faccia con il carattere spietato
della natura dell’uomo, oppure optate per un approccio più soft, mediato dalla
filosofia?
In pochissime parole: siete ottimisti o pessimisti riguardo
alla natura umana?
Lo scrittore William Giraldi nel suo romanzo Hold The Dark
ha dimostrato di essere più che pessimista e l’omonimo film del 2018, diretto
da Jeremy Saulnier, mantiene questa visione circa l’esperienza umana nel dramma
che usiamo tutti chiamare vita.
Hold The Dark è una metafora spietata sull’esistenza
costruita intorno a due concetti: solitudine e sopravvivenza. Il film è
imperniato intorno alla condanna alla solitudine, personale e collettiva, e al tema
della sopravvivenza in un ambiente ostile rappresentato dalle estreme
propaggini dell’Alaska, dove il sole sorge alle dieci del mattino e tramonta
nel primo pomeriggio. In questa oscurità incombente le delusioni e i
risentimenti vengono affilati come lame e si trasformano in carburante per
sentirsi giustificati ad usare la violenza in un estremo tentativo di difesa.
Già, ma contro chi o che cosa?
Il naturalista e scrittore Russel Core viene contattato da
una giovane madre, Medora Sloane, che vive in un’insediamento sperduto in
Alaska a qualche ora di macchina dalla città di Anchorage. La donna è stata
lasciata sola dal marito che si è recato a combattere in Iraq e ha perso le
tracce del figlio: sospetta sia stato preso dai lupi com’è successo ad altri
ragazzini del posto. Siccome Core è un esperto sulle abitudini dei branchi di
lupi viene invitato dalla giovane a ritrovare il lupo che ha rapito il figlio e
ucciderlo.
Nel piccolo insediamento Core sarà accolto con chiara e
decisa ostilità da parte degli abitanti e anche Medora mostra subito
comportamenti particolarmente strani: la gente del posto mal sopporta gli
stranieri e gli abitanti della vicina città e va ancora peggio con la polizia.
Dopo che Core avrà scoperto una terribile verità sul posto arriva anche Vernon
Sloane, congedato dall’esercito, e le cose iniziano subito a precipitare.
Hold The Dark, come dicevo prima, è un film fatto di
metafore. Essere presi dai lupi simboleggia il confrontarsi con una realtà
spietata in cui per sopravvivere si deve essere disposti a fare veramente di
tutto; l’insediamento sperduto, poi, i cui abitanti si sono abituati a
cavarsela sempre da soli tanto da essere diventati ostili nei confronti del
resto della società rappresenta l’isolamento in cui vivono determinati gruppi
di persone, la ghettizzazione che causa odio, risentimento e sentimento di
rivalsa; il luogo in sé, dominato da un’oscurità perenne che sembra nascondere
ogni tipo di nefandezza e crudeltà e infine il protagonista, Core, che si
approccia all’ambiente ostile riponendo fede nella razionalità. Egli rappresenta
il lume della ragione in un ambiente invaso da una rabbia ottusa e
totalizzante.
Ma la vicenda in cui sarà coinvolto è irrazionale, crudele e
spietata almeno quanto il clima.
Il film colpisce impietosamente ai fianchi sia dal punto di
vista emotivo che da quello tecnico. In particolare la fotografia piena zeppa
di toni scuri, ombre, luci che sembrano sempre non farcela a squarciare il buio;
il sonoro dominato dal rumore del vento che attutisce tutto o dal silenzio
della natura interrotto solo dall’ululato di qualche lupo. Guardando le prime
scene non si può non ipotizzare qualche idea su quello che è successo, ma quando
la trama vira decisa verso l’epilogo qualsiasi idea vi sarete fatti non si
avvicinerà neanche lontanamente a quello che è il finale: neanche la mente più
malata può arrivare a tanto.
Hold The Dark per me è un gran film. Racconta senza essere
prolisso, inquieta senza spaventare e lascia quella sensazione di profonda
riflessione che mette a durissima prova la visione ottimistica del mondo.
Qualora ne abbiate una.
Giudizio in sintesi:
Storia: 7
Personaggi: 7
Tematica: 8
Effetto Sorpresa: 8.5
Tecnica: 7
Media: 7,5
Per la cronaca: io sono un ottimista convinto e forse è per questo che Hold The Dark mi ha colpito così duro.
E per ora è tutto gente, buona vita.
Sembra molto interessante. Mi segno anche questo, in modo che dopo averlo guardato, torno a dargli i voti per la media ;)
RispondiEliminaDai che questo merita tanto
EliminaTrovo vagamente incongruo il finale che "neanche una mente malata" con l'affermazione che "inquieta ma non spaventa"...in soldoni: lo posso fa vede' a mi moje?!
RispondiEliminaNon posso risponderti perchè il finale offre un’interpretazione aperta. Io me lo sono spiegato in un certo modo ma non vorrei dirlo per non influenzarvi.
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