[MISTERI] LA STRANA MORTE DI LUIGI TENCO

 


UN CASO ANCORA APERTO?


Nel mondo della musica ci sono artisti che non moriranno mai perché sono diventati immortali attraverso le loro opere e nonostante molti di loro abbiano avuto delle vite travagliate condite da problemi con alcool e droghe nessuno di noi li condanna ma, anzi, in alcuni casi li consideriamo anche come delle leggende.

Eppure anche per loro il giorno fatale arriva (o forse no?) specie se - come dice Carlo Lucarelli – la loro vita è come una candela che si consuma da entrambe le estremità. Essendo star, però, non possono spegnersi nel silenzio, ma trasformano in uno show anche la loro dipartita e, in alcuni casi, non è neanche detto che si tratti veramente di una fine.

Il mondo della musica ha flirtato spesso con la morte creando delle leggende e delle teorie che si rafforzano man mano che passano gli anni. Si va dal famoso patto con il diavolo firmato da Robert Johnson all’incrocio tra la Highway 61 e la Highway 49, in Mississipi, in cui il bluesman scambiò la sua anima per il talento, alla dipartita (per alcuni simulata) di mostri sacri come Elvis Presley e Jim Morrison o alla vera morte con tanto di sostituzione con sosia come nel caso di Paul McCartney e la teoria Paul Is Dead; si arriva a ipotizzare una parte attiva dei servizi segreti americani per eliminare personaggi scomodi come Janis Joplin, Jimi Hendrix o John Lennon, oppure ci sono sviste fatali come quella che ha causato la morte di Keith Moon o, per restare in tema batteristi, John Bonham. Insomma, c’è veramente di tutto.

Oggi, però, mi voglio occupare un caso nostrano. Si tratta della morte del cantautore Luigi Tenco sulla quale dopo ben 54 anni permane ancora un pesante alone di mistero.

E’ la mezzanotte del 26 gennaio 1967 quando Luigi Tenco inizia la sua esibizione sul palco del teatro Ariston di Sanremo, giunto alla sua decima edizione. Il conduttore Mike Bongiorno deve quasi trascinare sul palco un Tenco fiaccato dalle ore di attesa che fornisce un’esibizione non proprio memorabile di Ciao amore, ciao un brano innovativo e per certi versi coraggioso che parla di un mondo che cambia: non la solita canzoncina d’amore sanremese, ma un pezzo che vuole coniugare strofe malinconiche con un ritornello fresco e solare. La canzone ha tutte le carte in regola per vincere e stupire.

Eppure pochi minuti dopo l’esibizione la giuria elimina Ciao amore, ciao e le preferisce un altro brano nel ripescaggio. Dietro le quinte Tenco, svegliato dal torpore in cui era crollato dopo aver calcato il palco, viene raggiunto dalla notizia e ha un alterco con la collega Dalida che si era esibita insieme a lui. Secondo la cantante italo-egiziana Tenco aveva fatto un’esibizione pessima. I due, comunque, decidono di andare a cena in un ristorante, ma Tenco ritorna in hotel quasi subito, sale in camera sua, e dopo aver scritto un biglietto d’addio pieno di astio, prende la pistola che custodiva in un cassetto e si suicida sparandosi in testa.

Questo secondo la versione ufficiale.



Nonostante lo sparo sia stato attutito dalla confusione che regnava nell’albergo, la notizia della morte di Tenco si diffonde velocemente e mette in agitazione i giornalisti e soprattutto i dirigenti RAI che preoccupati che l’immagine del Festival ne risulti in qualche modo danneggiata, premono affinché si risolva presto la situazione. Perché quel morto dà fastidio. E’ in questo frangente che il dirigente Lello Bersani legge ai giornalisti lo sconclusionato biglietto d’addio che ha lasciato Tenco, un documento che sembra una parte di qualche scritto più corposo e contiene anche un evidente errore di ortografia.

Qualche minuto dopo Bersani viene rimproverato e minacciato pesantemente da Ugo Zatterin, giornalista RAI e giurato del Festival con potentissimi agganci politici. Il suo intervento costringe il dirigente a una rimozione precipitosa del cadavere e degli oggetti dell’artista che dopo qualche ora, comunque, verranno riportati indietro per ricostruire la scena in favore della stampa.   

Benché la scena del suicidio in questo modo ne risulti fatalmente contaminata e nulla si possa concludere sulle dinamiche dei fatti, il mistero sulla morte di Tenco si fonda su altre circostanze ancora più strane.

In primo luogo Iolanda Gigliotti (Dalida) ha un brutto esaurimento nervoso subito dopo la notte della morte del collega e rilascia spesso dichiarazioni discordanti addossandosi la colpa del gesto e portando i più a pensare che fosse in stanza insieme a Tenco durante il suicidio. La cantante verrà trovata morta successivamente, il 3 maggio del 1987, nella sua residenza parigina e il messaggio che ha lasciato è tutto un programma: la vita mi è diventata insopportabile...perdonatemi.



Una delle ipotesi più inquietanti e impossibili da verificare è quella dell’omicidio. Secondo alcune teorie Tenco sarebbe stato ucciso da qualche altra parte e poi portato in albergo per sviare i sospetti. Tali sospetti ricadono in parte sul magnate della tv francese in odore di criminalità Lucien Morisse, marito di Dalida, che avrebbe potuto avere un attacco di gelosia. Oppure Tenco potrebbe essere stato ucciso per una rapina visto che pare avesse vinto una cospicua somma di denaro al casinò. Circostanza mai provata.

Teorie, sospetti, ipotesi ma nessuna certezza dopo 54 anni. Nel 2006 il corpo di Luigi Tenco è stato riesumato per un esame atto a rilevare prove di un suicidio, ma i risultati non sono stati sufficienti a smentire o rafforzare nessun tipo di ipotesi.

Per il mondo Luigi Tenco è morto suicida per un motivo più che futile. Certo, stava subendo una pressione non indifferente durante i giorni del Festival e come molti colleghi della sua generazione abusava di alcool, ma soprattutto di Pronox, un medicinale che insieme all’alcool genera un momentaneo stato di euforia. Era questo un’espediente usato da molti artisti: bastava calcolare bene i tempi e la botta di euforia ti permetteva di rendere al meglio sul palco, di apparire brillante, esattamente come il tuo pubblico pretendeva. Il problema con il Pronox era il rovescio della medaglia ovvero la profonda depressione in cui si sprofondava appena finito l’effetto.

Sia come sia, all’ipotesi del suicidio continuano a non credere il fratello di Luigi, Valentino e la moglie Graziella che da decenni sono impegnati nell’impresa di far luce sulla morte del loro congiunto continuando a sostenere che qualcuno sa come sono andate le cose ma continua a rimanere zitto.

E voi, che ne pensate?

 

Per ora è tutto gente, al prossimo mistero.

 

P.S. La prossima settimana inizia finalmente la serie di post di cui vi ho parlato la settimana scorsa. Si parla di roba grossa quindi, fossi in voi, non mancherei l’appuntamento.




LINK| DELITTI ROCK di Ezio Guaitamacchi


Commenti

  1. Dato che sulla morte di Tenco si è detto e scritto di tutto, ci sono stati processi, tentativi per riaprirli, riesumazioni e qualsiasi altra cosa possibile e immaginabile, direi che l'unica possibilità è farsi una propria idea, che andrà a sommarsi alle altre senza spostare l'ago della bilancia. Al di là del fatto che sono tendenzialmente contrario a vedere "complotti" dappertutto, secondo l'idea che mi sono fatto io, Tenco si è ahimé suicidato. Una parte di spiegazione inoppugnabile l'hai data tu stesso nell'articolo: l'uso e l'abuso di determinate sostanze può portare a gesti estremi, su questo non ci piove.
    E' altrettanto innegabile che il fascino del "mistero" rende tutto più interessante, anche dove il mistero non c'è.
    Ciao, buon weekend!

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    1. Spesso la risposta più semplice è quella giusta. Basta uno stato psichico alterato, una forte depressione e qualche pasticcio burocratico per mettere in piedi un caso del genere. Propendo per il suicidio anche io.

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  2. Ti dico quello che so:
    -Secondo la maggior parte delle persone amiche di Tenco, il cantante spesso esagerava col vino. Un altro cantautore genovese, non mi ricordo il nome ma non era nè Paoli né Lauzi disse durante una intervista televisiva che Tenco fosse spesso ubriaco.
    -Che lui e Dalida avessero una relazione fu una cosa ribadita più e più volte dalla Stampa, la stessa cantante non lo ha mai negato nè confermato, la diva ha sempre parlato molto poco dei fatti successi a Sanremo.
    -Pochi mesi dopo la strana morte di Tenco la stessa Dalida ha tentato il suicidio a Parigi, è stata salvata solo dall'intervento di una camieriera. In seguito nelle sue canzoni ha parlato spesso di depressione e di morte, finendo poi per ammazzarsi sul serio, come hai ricordato anche tu.
    La mia opinione?
    Che Tenco si sia effettivamente suicidato, però all'epoca i dirigenti Rai e la stessa collega italo- egiziano- francese per evitare uno scandalo abbiano pasticciato le cose nascondendo molti fatti. L'unica cosa che mi lascia perplesso è il comportamento di Ugo Zatterin, uno dei padri della Televisione pubblica che di solito ha sempre avuto atteggiamenti misurati e da persona molto responsabile.

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    1. Sono della tua stessa idea: una fatale combinazione di eventi sfavorevoli

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  3. Credo che Nick abbia detto il giusto. Sono più convinto dell'omicidio di Rino Gaetano, che di quello di Tenco. Ma sono sensazioni assolutamente personali.

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    1. Ecco, hai perfettamente ragione. Sui fatti della morte di Rino Gaetano c’è un alone molto più sinistro

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  4. Francamente non sapevo nulla della vita e della morte di Tenco.
    Ho appreso del suo ipotetico suicidio da un recente post di Riccardo, ma non ho approfondito la cosa.
    Adesso ho le idee chiarissime.
    Purtroppo su queste morti non sarà mai fatta chiarezza, perché milioni di fan resterebbero delusi, oppure altri si farebbero giustizia da sé.
    E ancora, va detto che episodi del genere non cesseranno mai.
    Basti pensare alla recentissima dipartita di Maradona, ma andando più indietro a quella di Michael Jackson.
    Restando in Italia, mi viene in mente l'immensa Mia Martini.
    Sarebbe bello che tu ti occupassi di questi casi.

    Quanto alla prossima settimana, attendo incuriosita, pur ben immaginando di cosa si tratti.

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    1. Sulle morti delle star potrei fare decine di post. Magari tra qualche settimana ci faccio un pensierino

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  5. Oddio, adesso tra pozzi avvelenati e quindi fonti in contrasto e scienza ( considerando che nel 2006
    si riesume il corpo ) rimane comunque il mistero , perché non ci si può affermare nulla di certo se non supposizioni personali.

    Alla domanda su cosa ne penso rispondo che la verità possono o potevano conoscerla solo le persone coinvolte.Questo è l'unico dato certo ... i dubbi ,le ipotesi l'aver scritto di tutto e di più nel corso degli anni su Luigi Tenco temo possa aver in qualche modo potuto farlo morire per la seconda volta .

    - Spesso è dura per un parente accettare la morte di un congiunto suicida e si cerca un senso di giustizia dove magari un colpevole non c'è ,se non delle spiegazioni dettate da fragilità e sensibilità umana eccessiva, verso eventi di cui manca la forza e il coraggio per superarli.

    E mentre scrivo queste righe mi pongo il dubbio che non abbia scritto qualcosa su fatti che io personalmente non sono tenuta a scrivere ... semplicemente perché sono persona ASSENTE al momento dell'accaduto e "pecco" rientrando in un fenomeno probabilistico e che perde il senso dell'essere umana...Praticamente attraverso questo mio commento abbandono la veste dell'ipotesi e antepongo il rispetto verso la morte di una persona che avrà del mistero anche se usciranno prove certe...ecco cosa davvero penso .


    Grazie Mick e buona serata


    L.

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  6. Secondo me pure... si è suicidato davvero.
    E la relazione con Dalida l'aveva.
    Però, secondo me, se Dalida si accollava la colpa, significa che dopo la sfuriata e dopo il ristorante, qualcosa è successo...

    Moz-

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    1. A volte il senso di colpa nasce dall’avwr esasperato qualcosa di futile che poi ha portato a conseguenze tragiche.
      Anche io credo si tratti di suicidio.

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  7. L'inizio del tuo articolo mi ha riportato alla mente la mia rubrica Death In Music. Comunque, anche io sono sempre stato convinto che dietro la morte di Luigi Tenco ci sia qualcosa di poco chiaro. Con questo non voglio escludere che si sia realmente suicidato ma resto il fatto che non c'era una vera e propria ragione in merito. Alcuni dicono che fosse depresso, altri invece sostengono che Tengo fosse afflitto dalla "corruzione" intorno a Sanremo. Chissà...

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    1. Qualsiasi sia stato il motivo del suicidio, perchè sono convinto che di suicidio si tratti, è passato tanto di quel tempo e si sono dette tante cose che forse chi puó chiarire cosa successe quella notte non ha nè voglia nè modo di farlo

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    2. Sì è assolutamente suicidio! Concordo anche sull'ultima cosa che hai detto: certe cose dopo anni non conviene recuperarle

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  8. Suicido stop..non spendo altre parole.
    Bellissima “Ciao amore ciao”.

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  9. Anche io sono sempre stato per la "tesi" del suicidio. Storia davvero triste.

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  10. @MAX canzone bellissima e coraggiosa per il tempo in cui fu scritta
    @Guido Esatto, niente da aggiungere

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  11. Secondo Lino Patruno è stato ammazzato. Dichiarazioni di pochissimi giorni fa. Per me non era così fragile come fecero credere ai tempi, quasi a giustificare tutti i pasticci dopo la morte e durante le indagini. Ma la verità resterà un mistero.

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    1. Ho letto l'intervista a Patruno e per quanto mi sembri sicuro di sé però non fornisce prove ma solo impressioni.
      Sull'immagine da depresso cronico sono piuttosto d'accordo con lui. E' quasi un must: appena un cantante italiano muore gli viene appioppato di tutto sul piano personale, una cosa indegna.

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  12. Post complottaro? Secondo me ci sono tanti di quei complotti strani, da Ustica a Pantani, che vien da pensare che ci piace tanto pescare nel torbido.
    A proposito. Le torri gemelle se le sono buttate giù gli americani. Sicuro sicuro..

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    1. Perché complottaro, scusa?

      Ho parlato di una storia che ha dei lati ombrosi, ma non mi sembra di aver indicato la tesi del complotto. Inoltre nei commenti ho sempre scritto che io credo al suicidio.

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