[MISTERI]: IL TESORO DEI TEMPLARI

 


COME GIACOBBO MA ANCHE NO

 

Benvenuti a una nuova puntata di Cazzenger..ehm, no, non è vero.

Oggi vi voglio raccontare il mio primo contatto con le bufale storico/mistiche ovverosia quelle storie che mischiano un po’ di fatti presi qua e là nella storia dell’umanità, ci mettono dentro un po’ di superstizione, qualche complottino e confezionano le più grandi rivelazioni mai sentite.

Poi, dopo essere state raccontate in libri, documentari ed essere state riprese da autori furbacchioni e da registi ispirati ed aver acceso dibattiti in ogni parte del mondo, piano piano queste storie cominciano a sgonfiarsi e vengono assorbite dalle vicissitudini della vita. Però, sotto la cenere le braci covano ancora e c’è sempre qualcuno che guardando un video in rete riporta tutto alla luce come se niente fosse.

Tutto ‘sto preambolo per raccontarvi la (presunta) storia del tesoro dei Templari. Nella versione classica,  prima che Roberto Giacobbo gli dedicasse trentamila puntate di Voyager.

Siamo negli anni ’70 e ci sono un attore, un romanziere e uno storico che decidono di realizzare uno script per una serie di documentari della serie Chronicles. Il tema dell’opera è fortemente influenzato dal libro L’oro di Rennes (Le tresor maudit) scritto da Gerard de Sede nel 1967. Il tesoro maledetto del titolo sarebbe per l’appunto l’immane tesoro dei Templari, nascosto nei secoli dei secoli con grande perizia affinché non finisse nelle mani dei nemici dell’ordine. Se pensate che il tesoro sia un’insieme di ricchezze come gioielli, pietre preziose e cose di questo genere vi sbagliate di grosso, il fantomatico tesoro è un documento che contiene una notizia che potrebbe demolire tutto l’impianto politico della Chiesa Cattolica e che ci dovrebbe costringere a riscrivere tutti i libri di storia.

Ma per ora mettiamo da parte queste rivelazione.

I tre personaggi di prima ovvero Michael Baigent,  Richard Leigh e Henry Lincoln nel 1982 provano a ripresentare il loro studio pubblicando un libro intitolato il Santo Graal in cui mettono nero su bianco il risultato del loro lavoro di ricerca nella storia della civiltà occidentale che avevano già proposto nel documentario. Il punto di partenza è sempre il libro L’oro di Rennes e a questo punto comincia la nostra storia, a Rennes-Le Chateau un minuscolo paesino di meno di cento abitanti situato sulla sponda francese dei Pirenei e meta di centinaia di pellegrini anno dopo anno (eccezion fatta per il 2020 e il 2021 per ragioni che conoscerete).

Perché?

A causa del protagonista della nostra storia: l’abate Berenger Sauniere.

Rennes Le Chateau oggi


Ordinato sacerdote della Santa Romana Chiesa nel 1897, Francois Berengere Sauniere fu spedito nel piccolo paesino di Rennes Le-Chateau all’inizio dell’estate del 1885 e lì rimase, prima come parroco ufficiale della parrocchia cittadina e poi, dopo le dimissioni causate dalle sue intemperanze, come prete libero fino alla sua morte avvenuta nel 1917.

Sauniere

In quel periodo Rennes Le-Chateau era abitanto da poco meno di 400 abitanti e le condizioni della chiesa cittadina erano disastrose. Sauniere, nei 25 anni che fu in carica come parroco, fece ristrutturare la facciata della chiesa, costruì una passeggiata che dava sul belvedere della cittadina, fece edificare Villa Bethania che diventò la sua residenza privata e la dotò della famosa torre della Maddalena, che ospitava la sua biblioteca personale ricchissima e preziosa.
Questa ostentazione di ricchezza attirò le attenzioni del vescovo di Carcassonne che voleva vederci chiaro e istituì una specie di indagine interna per accertare la provenienza delle ingenti somme di denaro a cui Sauniere attingeva per finanziare le sue opere.

Alla veneranda età di 50 anni Berenger Sauniere era un arzillo sacerdote e facoltoso membro della comunità di Rennes Le-Chateau, veniva considerato come una specie di Tony Stark dell’epoca per cui gli si facevano passare alcune stranezze che altrimenti lo avrebbero collocato come personaggio inviso. Inoltre aveva diversi agganci politici e si dava parecchio da fare con le pubbliche relazioni e soprettutto e frequentemente con le lotterie della zona.
Vista la sua reticenza a collaborare con l’inchiesta del vescovado, e accusato (sembra ingiustamente, per essere corretti) di avere una relazione carnale con la sua perpetua Marie Denarnaud, il prete fu processato per simonia e condannato all’espropriazione dei beni, tuttavia egli si dimise e continuò a vivere di espedienti e degli aiuti della comunità cittadina finché nel 1917 un infarto non mise fine alla sua avventura terrena.

Villa Bethanie o Bethania


Quello che rimaneva dei suoi beni dopo la confisca del vescovo, ovvero Villa Bethania e la biblioteca, furono lasciati alla Denarnaud per volere del defunto e appartennero alla famiglia della perpetua finché non furono acquistati nel 1955 da un certo Noel Corbu, un ristoratore che voleva utilizzare la fama di Sauniere per avviare un ristorante. Casualmente, qualche anno dopo Corbu incontrò un personaggio misterioso che diceva di appartenere a un ordine segreto e che era interessato ad alcuni documenti che si sarebbero trovati tra le carte del famoso Berenger Sauniere. Ed è da questo momento in poi che la storia del prete diventa una leggenda.

Plantard

Pierre Plantard, il misterioso individuo che si presentò a Corbu, era in realtà il fondatore del Priorato di Sion. Si trattava di un’associazione che propagandava il rifiuto della borghesizzazione della Francia meridionale e che negli anni aveva prodotto una serie corposa di documenti che dovevano servire per dimostrare le origini millenarie dell’associazione stessa. Gran parte di questa documentazione veniva diffusa attraverso la rivista ufficiale, Circuit, e, manco a dirlo, era tutta una colossale bufala orchestrata da un megalomane assetato di fama. Da tal schiatta di individuo non sorprende che si fosse interessato alla figura di Sauniere e che puntasse a riuscire dove il vescovado aveva fallito: verificare che l'abate ricevesse ingenti somme di denaro nientemeno che dal soglio papale come contropartita di un ricatto.

Ma che diavolo aveva Sauniere che potesse usare per ricattare il Papa in persona? Facile: Plantard era convinto che il parroco avesse trovato il fantomatico tesoro dei Templari, il tresor maudit di cui poi scriverà de Sede un decennio dopo.

L’inchiesta del vescovo di Carcassonne sui fondi di Sauniere si era conclusa quando dall’analisi dei libri contabili della parrocchia era risultato che il prete furbetto faceva la cresta sulle messe. In pratica si faceva pagare per messe che non avrebbe mai potuto celebrare visto che se avesse dovuto tener fede a tutti gli impegni presi, e messi nero su bianco nel libro contabile, avrebbe dovuto dire messa più di due volte ogni ora. A Plantard, però, questa spiegazione non bastò e si mise alla ricerca degli indizi che potessero portare ai documenti che Sauniere usava per ricattare Roma. Alla fine, qualora non si fossero trovati, si poteva anche crearli ad hoc, come egli aveva già fatto numerose volte.

Et in Arcadia Ego di Nicolas Poussin (1640). Secondo Plantard questo era il motto del Priorato di Sion


Ecco quindi che nei diari di Sauniere spunta la scoperta di un pilastro cavo dell’altare della chiesa di Rennes Le-Chateau contenente un fascio di pergamene in cui spiccavano dei documenti di araldica, un albero genealogico e la posizione di una tomba: questi documenti furono usati da Plantard come prova della sua discendenza in linea diretta dalla stirpe dei Merovingi ma, sarà la tomba a diventare il fulcro di una storia ancora più sensazionale.

Quando infatti il trio delle meraviglie, Baigent, Lincoln e Leigh, intercetta i documenti segreti del Priorato di Sion non si pone il problema di verificare i fatti e prende per buone quelle che sono le farneticazioni di un visionario truffatore. Dalle carte spunta spesso l’indicazione geografica di una tomba il cui occupante sarebbe un personaggio di grandissimo interesse storico. I tre si convincono che in quella tomba fosse sepolto un discendente diretto di Gesù di Nazareth il quale sarebbe stato sposato con Maria Maddalena e la loro discendenza avrebbe abbandonato la Palestina per rifugiarsi in Francia sotto la protezione del Priorato di Sion, dei loro alleati Catari e del braccio armato del Priorato stesso: i Cavalieri Templari. Tali discendenti forti di questa protezione avrebbero poi dato inizio alla dinastia dei Merovingi. 

Protezione da chi? Ma dalla Chiesa ovviamente. Roma per mezzo della sua organizzazione segreta Opus Dei avrebbe dato la caccia ai discendenti di Gesù nelle varie epoche per scongiurare il crollo del proprio potere temporale causato dalla grande rivelazione. Inoltre, i Grandi Maestri del Priorato di Sion come Leonardo Da Vinci, Victor Hugo, Sandro Botticelli, Isaac Newton, Claude Debussy e Jean Cocteau avrebbero disseminato indizi nelle loro opere per risvegliare le menti dei curiosi in attesa della grande rivelazione: purtroppo per loro -concludono i tre segugi- ogni volta che si era lì lì per rivelare il grande segreto, l’Opus Dei e i suoi scagnozzi provocavano un qualche evento di portata internazionale per distrarre l’attenzione pubblica, cose come la Rivoluzione Francese o la Prima Guerra Mondiale, per esempio.

Quindi, in soldoni, secondo Baigent, Leigh e Lincoln oggi ci sarebbero dei discendenti di Gesù Cristo da qualche parte in giro per il mondo, nascosti da un’ordine segreto secolare e minacciati da un altro ordine segreto secolare, e la storia della fantomatica ricerca del mitologico Santo Graal sarebbe in realtà una storia allegorica alla ricerca del Sang Real ovverosia del sangue reale. Di quale re? Ma del Re dei Re, ovviamente ovvero Gesù.



E, no, non è Cazzenger ma nemmeno Indiana Jones e l’ultima crociata. Semmai siamo in pieno Codice Da Vinci perché il furbo Dan Brown non poteva non sapere che tutta la teoria raccontata nel Santo Graal da Baigent, Leigh e Lincoln era solo fuffa, ma l’ha usata lo stesso per scrivere un grande thriller a sfondo storico/religioso che ha ispirato l’omonimo film diretto da Ron Howard e, ricordo, dopo l’uscita del film ci furono tantissimi dibattiti televisivi qui in Italia in cui ci si azzuffava sul matrimonio di Gesù, sulla figura della Maddalena e sulla presunta discendenza reale. L’anima della festa –ricordo ancora- era un inviperitissimo Vittorio Sgarbi che inorridiva tutte le volte che si speculava sulle posizioni dei personaggi ne L’ultima Cena di Leonardo Da Vinci o sull’interpretazione acrobatica dei passi della Bibbia. Un vero spettacolo.



Per concludere il post proviamo a seguire il filo conduttore della storia.

Un parroco scorretto fa la cresta sulle offerte per le messe e si arricchisce all’insaputa dei fedeli. Scoperto, abbandona il sacerdozio. Un onesto e intraprendente ristoratore vuole sfruttare la fama del parroco per fare affari nella stessa zona in cui ha operato il religioso quindi apre un ristorante nella vecchia residenza di quest'ultimo. Un truffatore e abile mistificatore vuole crearsi un passato di alto lignaggio così fonda un ordine fasullo e fa creare documenti falsi da abilissimi artigiani suoi amici (che negli anni a seguire spiffereranno questa cosa ai quattro venti) e li fa trovare tra le carte del parroco. Infine, per vendere un prodotto di fantasia basato sul sensazionalismo complottista della gente tre furbacchioni imbastiscono una storia incredibile di segreti, tesori e rivelazioni con cui fanno un mucchio di soldi ispirando altri autori e cineasti.

Oppure...

Un ordine secolare segreto (ma di cui si possono trovare i documenti negli archivi francesi) protegge i discendenti di Gesù Cristo e Maria Maddalena da un altro ordine segreto (ma di cui esistono pagine web e uffici che si possono vedere passeggiando per Roma) creato dalla Chiesa per mantenere il suo potere temporale. I Gran Maestri del primo ordine, tutti famosi artisti, scrittori, letterati e uomini politici del loro tempo, hanno inserito nelle loro opere indizi per risvegliare la mente dei curiosi e preparare il popolo alla grande rivelazione che purtroppo non è mai potuta avvenire perché una rivoluzione, una guerra mondiale o una pandemia (causate dal secondo ordine) hanno distratto le masse. Il segreto è venuto alla luce perché un modesto parroco di campagna ha trovato documenti sensazionali nascosti nell’altare della chiesa di un paesino minuscolo e usandoli per ricattare la Chiesa si è arricchito ma ha voluto rendere omaggio ai suoi ignari benefattori dedicando la sua biblioteca a Maria Maddalena. Questo è bastato per collegarlo con l’intera storia.

Non è il caso che citi il famoso rasoio di Occam per sottolineare quale spiegazione mi convince di più.

E voi che mi dite? Conoscevate questa storia?

Commenti

  1. Storie piene di fascino.. chissà quanti segreti ci sarebbero da tirar fuori.. a poterlo fare.. ;)

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    1. Quando si potrà viaggiare di nuovo mi piacerebbe andare a visitare quei posti. Questa storia mi ha sempre affascinato molto al di là della leggenda.

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  2. Io ho letto con molta allegria e senza prenderle troppo sul serio, tutte le storie legate ai Templari. Ho visto film e documentari. Ritengo sia tutta fuffa e non posso che darti ragione. Ma i luoghi mi affascinano come il piccolo borgo francese di cui parli e Mont San Michel con il suo salire e scendere della marea. Mio fratello grande appassionato c'è stato e dice che è tutto suggestivo, basta prenderle per quel che sono, delle storie. Giacobbo è quasi un insulto alla famiglia Angela. Devo dirlo. Ciao!!!

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    1. Conto di visitare questi posti appena sarà possibile

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  3. Io proprio grazie a Giacobbo (mitiche le sue pose a favore o sfavore di telecamera!) ne so un po' di Templari e compagnia bella. Ricordo quanto gli piaceva fare le puntate su Rennes Le Chateau, e quanto mi intrigò all'epoca, tanto che mi ripromisi di visitare quel magico posto! Poi, essendo curioso di natura, mi sono informato come hai fatto tu andando a cercare altro sull'argomento, e tutto si è un po' sgonfiato. Tra le conclusioni, ribalto il senso del rasoio di Occam e ti dico: quale delle due avrebbe più appeal per film, libri, serie tv, videogiochi e tanto, tanto altro ancora? :D

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    1. Concordo su tutto ma faccio un piccolo appunto sul finale: il rasoio di Occam non serve a decidere la trama di un film o di un libro ma decidere sulla realtà. Si, per film e altro è più bella la storiella dei segreti, in quanto alla realtà però..

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