OK, BOOMER: E’ UN’OFFESA OPPURE NO?

 


NEOLOGISMI CHE FANNO RIFLETTERE

 

Nuova Zelanda. Durante una seduta del parlamento, Chloe Charlotte Swarbrik, deputata del Green Party, sta concludendo il suo discorso sul rinnovamento generazionale della cariche politiche quando un collega più anziano la interrompe con un commento paternalistico che lei non gradisce e che dribbla con un netto “ok, boomer”. Da quel momento, accaduto nel 2018, il mondo non è stato più lo stesso, almeno per quanto riguarda la comunicazione su internet dove a tutti piace usare etichette e molto spesso a sproposito.

Nel gergo online l’espressione “ok, boomer” è diventata l’extrema ratio di chi si trova ad essere incalzato da qualcuno che fa discorsi patetici riferendosi ai fasti del passato o mostrando una inadeguata frustrazione nei confronti di un mondo che è diventato troppo veloce.

Se volete un esempio vi basta andare a scorrere i commenti sotto un qualsiasi post circa la vittoria dei Maneskin a Sanremo 2021, un gruppo di ragazzi che fa 84 anni in 4, e vedrete una sequela di critiche sul fatto che questi ragazzi non fanno veramente musica, che era meglio quando sul palco ci andava Claudio Villa, che allora i Pink Floyd, i Led Zeppelin, Ruggero de I Timidi e bla...bla...bla. E ovviamente di “ok, boomer” ne leggerete un bel po’.

Ma, che diavolo significa?



In realtà il termine in sé non avrebbe nulla di offensivo perché è stato coniato e usato da sociologi ed esperti di psicologia della tecnologia di calibro mondiale e riguarda una categorizzazione delle fasce che compongono la società interpretate per anno di nascita e in rapporto con le nuove tecnologie. Qui di seguito vi riporto la categorizzazione che fanno Adam Gazzaley e Larry D. Rosen in The Distracted Mind (si, me li avete già visti citare qualche post fa e continuerò a farlo perché il loro saggio è fondamentale per capire come funziona il nostro cervello):

  • Nati tra il 1946 e il 1964: baby boomers
  • Nati tra il 1965 e il 1979: generazione X
  • Nati tra il 1980 e il 1989: NetGeneration
  • Nati tra il 1990 e il 1999: iGeneration
  • Nati dal 2000 in poi: generazione C

 

Inoltre le generazioni evidenziate in giallo compongono il gruppo dei Nativi Digitali.

Qual è il parametro distintivo tra baby boomers, generazione X e nativi digitali? La tecnologia e il rapporto con essa nella vita di tutti i giorni.

Boomers e X-rs sono cresciuti in anni i cui il potere di penetrare la società da parte delle tecnologie – telefono, TV e computer – si misurava in decadi o addirittura sull’arco di vent’anni. La radio ci ha messo 38 anni prima di raggiungere una diffusione mondiale dell’ordine di 50 milioni di persone, per il telefono, invece ci sono voluti 20 anni pieni. Chi è cresciuto in questo lasso di tempo ha potuto imparare come usare questi strumenti, come distinguerne pregi e difetti e come inserirli nella propria vita quotidiana.

I Nativi Digitali invece sono nati in un periodo in cui la velocità di penetrazione della tecnologia è esageratamente rapida. Internet ci ha messo solo 4 anni ad imporsi a livello mondiale, Google poco più di un anno, i social media qualche mese mentre il record assoluto ad oggi è detenuto dall’app Angry Birds che ha toccato quota 50 milioni di download in appena 35 giorni. Ne consegue che al giorno d’oggi l’approccio con la tecnologia comporta una capacità di adattamento velocissima e crea conseguenti problemi di attenzione che non sono oggetto di questo post.

Quindi dare del boomer a qualcuno è offensivo nella stessa misura in cui lo è dire sei vecchio. Io sono nato nel 1984 per cui appartengo ai Nativi Digitali (sarei un Net-rs per la precisione) eppure spesso mi riconosco in alcuni atteggiamenti da boomer, segno che le categorie sono fatte per scrivere i libri e tenere i discorsi sui massimi sistemi, ma poi nella pratica siamo tutti esseri viventi fluidi che sfuggono alla rigidità delle categorizzazioni.

Infine, se non conoscete Ruggero de I Timidi, shame on you boomers




E per ora è tutto gente, buona vita

Commenti

  1. Diciamo che più che altro è fastidioso quando vedi l'eroe di turno commentare "ok, boomer" come se poi fosse convinto di aver impressionato qualcuno. Ad ogni modo, sei stato chiaro come sempre e hai fatto anche un bella e breve ricostruzione delle varie generazioni.

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    1. Be', il più delle volte l'eroe non sa nemmeno da dove viene quell'espressione e cosa significhi veramente. Lo studio degli stili della comunicazione online è molto affascinante perché ti fa capire la fatica che si fa a volte a relazionarsi con il mondo digitale, da qui la categorizzazione. Per correttezza non è una mia classificazione ma è proposta nel libro che cito nel post.

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    2. sì ho visto che hai una fonte: ma anche menzionare una fonte richiede precisione e tu l'hai fatto

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    3. Le fonti sono fondamentali se non hai una conoscenza diretta della materia. Bisognerebbe insegnarlo a scuola così magari eviteremmo gli sproloqui complottisti sui social😎

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  2. Ormai siamo circondati tra generazioni che ti danno del "vecchio" ma non sanno neanche cosa vuol dire "boomer", trattasi di generazioni ibride già vecchie nel dna ma che pensano di stare avanti e invece sono in pieno boomerismo. Questo avviene perché il salto generazionale è molto più contratto dei canonici dieci anni, i tempi molto più risicati, e mentre pensi di prendere per i fondelli un "vecchio", appena un passettino avanti a te, ti hanno infilato nella categoria che perculi, senza neanche accorgertene... ;)

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    1. Conosco vecchi di 15 anni e giovani di 65 anni. Concordo con te

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  3. Presente.
    Sono nata nel 1987, quindi apparterrei alla Net Generetion, ma mi riconosco spesso nei Boomer.
    Nessuno mi ha ancora definita tale, ma di sicuro mi metterei a ridere qualora accadesse.

    Comunque non conoscevo l'origine del termine, ma sono felice che a diffonderlo sia stata una donna. 😜

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    1. Tra l'altro l'ha usato come una maestria da applausi

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  4. Sai cos'è? Che "Ok boomer" (che io odio visceralmente come espressione e capirai perchè) è un'espressione incredibilmente idiota ed il motivo è che la usano gli stupidi, quando non hanno argomentazioni e vogliono (o sono convinti) di chiudere la discussione con l'ultima parola. Questi qua dicono "Ok boomer" e nella loro testa sono convinti di avere "vinto", di poter mettere a tacere chiunque.
    Chi la usa io lo considero a livello di un ritardato grave e non scherzo, infatti mi fa anche in certa misura abbastanza pena, perchè culturalmente e mentalmente non ha i mezzi per costruire (e probablmente nemmeno capire) un dialogo costruttivo con argomentazioni come si deve.... E nemmeno se ne rende conto.

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    1. Ah, dimenticavo: visto che sei un intenditore, ti regalerò le candele profumate di Ruggero ;)

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    2. Ma allora qualche altro folle come me in grado di apprezzarne il genio esiste in questo triste mondo??

      Comunque si, spesso l'espressione OK, BOOMER viene usata quando non si riesce a controbattere con tesi valide.

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    3. La sensibilità e la classe di Ruggero non si possono non apprezzare :D

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  5. Sinceramente questa me l'ero dormita... Però ci sono rimasta malissimo quando ho letto che i giovani considerano l'emoticon con la faccina che ride che si schianta una roba da vecchi. Bisognerà che mi ricordi di non usarla più quando scrivo ai miei figli XD

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  6. Mio dio... c'era un periodo in cui se ne abusava davvero di continuo. Lo leggevo sotto tanti commenti a vari post di cinema, serie tv, musica, e mi dava l'impressione di essere una frase buttata lì proprio per quello che dice Alex qualche commento più su.
    Grande Ruggero! :D

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    1. E lo è spesso: buttata lì quando non si hanno argomenti. Eppure dietro c’è un mondo da scoprire

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  7. Io sono Generazione X e fiero di esserlo...ecco, magari vorrei essere più giovane ma con la stabilità attuale e con tutti i miei ricordi. Comunque Sanremo non mi ha scandalizzato per nulla, anzi

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    1. Statisticamente le eccezioni confermano le regole. 😉

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  8. Mi ha incuriosito molto la classificazione che hai riportato, perché non ne avevo mai letto uno schema esaustivo e preciso.
    Per il resto sono d'accordo con te: sono etichettature che alla fine non rispecchiano la realtà.
    Anche io sono molto boomer per certe cose, però mi riconosco appieno nell'essere nella NetGeneration, anche perché da ragazzino adolescente ero tra quelli che con il pc sapevano fare veramente tutto...
    Mi fa un po' sorridere pensare a Fabrizio qui sopra nella generazione X assieme ai miei capi, ahahah!

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