PROMISING YOUNG WOMAN: UN FILM CHE STA FACENDO DISCUTERE PARECCHIO

 



ESTREMISMI MILITANTI



Sta facendo discutere parecchio un film che da noi arriverà il 24 giugno e che è stato recentemente candidato a ben 5 Oscar. Si tratta di Promising Young Woman, da molti considerato il manifesto del movimento #metoo. 


Prodotto da Carey Mulligan (che ne è anche l’attrice protagonista) e da Margot Robbie e diretto dall’esordiente Emerald Fennell (già vista in The Crown nei panni di Camilla Parker-Bowles), Promising Young Woman racconta la storia di una giovane donna dal futuro promettente la cui vita viene però condizionata da un fatto gravissimo accaduto a un’amica. Ai tempi del college, infatti, l’amica della protagonista viene stuprata da un “bravo ragazzo” e poi non creduta quando denuncia l’accaduto con conseguente depressione e, purtroppo, morte. La protagonista del film inizia così una specie di vendetta nei confronti dei “bravi ragazzi”.


Sono molti nei gruppi in cui si parla di cinema ad aver sottolineato quanto la tagline del film (dentro ogni bravo ragazzo si nasconde un violentatore potenziale) sia estrema e non lasci spazio al confronto. Qualcuno ha reagito molto male, perfino offendendosi, altri invece hanno liquidato la cosa con atteggiamento sprezzante.






La tesi di Fennel è sicuramente estrema: se sei uomo sei potenzialmente uno stupratore; se a vent’anni frequenti i bar per adescare le ragazze ubriache da adulto diventerai un elemento pericolosissimo per la società e se sei complice da giovane di un comportamento di questo tipo allora lo sarai per sempre.


Si tratta di un pensiero netto, di un teorema uomo = potenziale violentatore o quantomeno connivente con un violentatore, che la parte più estrema del femminismo militante ha scelto come slogan per la propria battaglia. Una tesi che vuole distruggere l’immagine del “bravo ragazzo” e per questo moltissimi si sono offesi sentendosi inclusi nella classificazione.





Da parte mia, penso che se ci possono essere uomini che considerano tutte le donne “facili” allora ci possono essere donne che considerano tutti gli uomini potenziali stupratori.


Prima di offendersi, però, bisogna considerare tre punti chiave:


  • La tesi di Promising Young Woman si riferisce ai “bravi ragazzi” ovvero a quella fascia della popolazione maschile che proviene da buona famiglia, è economicamente benestante e frequenta i locali per andare in cerca di storie occasionali. Quindi non all’intera popolazione maschile.


  • Il termine potenziale gioca un ruolo molto importante nell’interpretare la tesi femminista. Giusto o sbagliato, estremo o giustificato che sia, la pulsione sessuale è una tra le sensazioni più forti tra quelle sperimentata dall’uomo e dalla donna; per vivere in armonia nella società abbiamo imparato a gestire le pulsioni e zittirle quando è sconveniente, maleducato e fuori luogo mostrarle apertamente. Ma alcuni non ci riescono. Il sesso, poi, è in alcuni casi esercizio di potere sull’altro e affermazione del potere stesso. E il potere è l’afrodisiaco più eccitante del mondo per qualcuno. Ecco: chi non riesce a modulare i propri istinti e pratica il sesso come affermazione di potere e dominio rientra nella classificazione della tesi nella Fennel. Ovviamente ‘è anche chi riesce ad inibirsi e tenere a bada gli impulsi.


  • Il bisogno di approvazione esterna è un grande problema per tutti. Se io sono un uomo non violento ed educato vuol dire che ho maturato una serie di schemi di pensiero e comportamentali che mi permettono di percepire nella mia testa e nella mia anima che l’essere umano va rispettato. Non ho bisogno che qualcuno dall’esterno mi dica che sono bravo perché non sono razzista o sessista, che faccio bene a rispettare tutti. Lo so perché è così e non mi interessa che mi deve essere riconosciuto dall’esterno.


In conclusione, Promising Young Woman è sicuramente un’idea netta ed estrema, forse anche provocatoria, ma è l’idea di un gruppo di persone che vede le cose in quel modo. Forse è anche un esercizio di virtue signalling, ma non c’è bisogno di ritenersi offesi o di sentirsi in colpa in quanto uomini. 


Ecco, semmai penso che un movimento che cerca inclusione, ma che poi pratica l’esclusione e il giudizio estremo si stia allontanando dal proprio ideale di base. Ma questo è solo il mio pensiero e non voglio insegnare niente a nessuno quindi vi prego di non saltarmi alla gola.


Per ora è tutto gente, buona vita. 

   


Commenti

  1. Film che sembra interessante.
    A proposito dell’argomentazione che fai ...c’è da una vita negli uomini il luogo comune che tutte le donne siano potenzialmente puttane , tranne la mamma.
    Quindi la tesi che tutti gli uomini possano essere dei potenziali violentatori pensata da donne ci può stare no?
    Ma qua stiamo a parlare di luoghi comuni...nel 2021 non dovrebbe aver senso farlo.
    Purtroppo l’attualità ci mostra come il rispetto nei confronti degli altri sia per molti un optional.

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    1. Ci può stare eccome. La parla d'ordine è rispetto e si dovrebbe coltivare come una pianta

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  2. Film che voglio vedere e del quale si dice comunque un gran bene (relativo perché anche di Dogtooth di Lanthimos si dice un gran bene..). Lo trovo su qualche piattaforma?

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    1. Non saprei. In Italia arriverà il 24 Giugno molto probabilmente in sala e poi verrà distribuito alle piattaforme. Se hai una VPN privata puoi collegarti a Netflix di altri paesi e vedere se è già disponibile.

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  3. Io l'ho trovato molto, molto bello. Per me uno dei migliori film dell'anno.
    Ed è un film molto più complesso di quello che appare: la tagline che citi è una frase a effetto ad uso dei flani pubblicitari, ma in realtà è troppo semplificativa. Non è un film contro i maschi ma contro il maschilismo, ovvero contro un modo di pensare che - questo è l'aspetto più importante della pellicola - nella società odierna ha ormai contagiato anche le donne stesse, non solo i maschi. Nel film si vedono donne che "pensano" come gli uomini, e che infatti Cassie "punisce" a modo suo, secondo la sua "missione". Non è corretto neanche dire che è il manifesto del #metoo, perchè non è un banale revenge-movie come tanti, ma un film che punta il dito contro tutti quei comportamenti che, in generale, sono ormai stratificati in una società solo a parole progressista ma in realtà ancora razzista e prevaricatrice non solo contro le donne ma contro i "diversi" in generale. Diciamo che va ben oltre il #metoo. E per questo mi è piaciuto tanto. :)

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    1. Infatti è sicuramente un film da vedere al netto di tutto il contorno di dicerie e polemiche che come sempre succede da noi servono solo a indirizzare l'opinione pubblica più becera.

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