#25/2021 SOLARIS DI STANISLAW LEM


 


UN CLASSICO DI FANTASCIENZA




RECENSIONE VELOCE

Solaris è un pianeta che l’umanità studia da centinaia di anni, ma di cui è riuscita a capire veramente poco. Con il suo ruotare intorno a due Soli, uno rosso e uno blu, e la sua superficie quasi interamente coperta da un oceano globulare che in realtà è un organismo vivente la cui biologia sfugge alla comprensione degli esperti, Solaris rimane un grande mistero.

Quando lo psicologo Chris Kelvin arriva sulla Stazione orbitante su Solaris trova una situazione che mette a dura prova i suoi nervi. Le “visite” che i superstiti abitanti della struttura ricevono sono solo l’inizio di un’esperienza che mescola fantascienza, filosofia, religione e psicologia. E’ nella ricerca della comunicazione con un’intelligenza non umana che si sublima l’essenza stessa dell’umanità. 


Solaris è un classicone di fantascienza datato 1961 che affronta il tema dell’introspezione speculativa sfruttando il medium narrativo. Si potrebbe definire quasi un romanzo di fantascienza filosofica che indaga sul confine tra realtà manifesta e realtà percepita in cui i ricordi si fanno materia vivente.


Sareste disposti a confrontarvi con il vostro subconscio se da questo dipendesse uno dei più grandi misteri del vostro tempo?


RECENSIONE APPROFONDITA


TITOLO: SOLARIS
AUTORE STANISLAW LEM
EDITORE: SELLERIO
PAGINE: 317
PREZZO: €14,00




In uno dei futuri possibili l'umanità ha conquistato definitivamente la possibilità di solcare gli infiniti spazi dell'universo e nella sua presunzione di riuscire a spiegare tutto si imbatte in uno strano pianeta interamente occupato da un'oceano che sembra comportarsi come una forma di vita.


Solaris, il pianeta dai due soli, è l'oggetto di studio per parecchie generazioni di scienziati tanto che esiste una vera e propria branca della Scienza a lui dedicata, la Solaristica. Ognuno ha le proprie opinioni su come l'oceano vivente pensi e agisca e sui motivi per cui periodicamente appaiano in esso delle strutture geometriche spettacolari e gigantesche che dopo qualche minuto crollano di nuovo immergendosi nelle profondità di quello stranissimo e misterioso oceano.


Asimmetriade





Quando veniamo catapultati nella storia ci troviamo al fianco dello psicologo Chris Kelvin che viene inviato sulla Stazione in orbita sull'oceano di Solaris. Kelvin deve scoprire perché dalla struttura non arrivano più rapporti di studio sul pianeta misterioso ,ma quando arriva lì si trova alle prese con i comportamenti spiazzanti dell'androide Snaut e del professor Sartorius. Di Gibarian, responsabile della stazione, invece non c'è traccia.


Simmetriade



Stanislaw Lem ha scritto un romanzo di fantascienza che sembra la descrizione di un'opera d'arte e che allo stesso tempo è una storia cardine della fantascienza europea a trazione russa. Attraverso i dialoghi tra Kelvin e Snaut e alle parole criptiche di quest'ultimo scopriremo che ci sono delle interconnessioni tra il comportamento dell'oceano vivente e la psiche degli occupanti della Stazione mentre, da un'altro punto di vista, le ricerche di Kelvin ci guideranno alla conoscenza del comportamento surreale dell'oceano in grado di "scolpire" delle gigantesche strutture come le "simmetriadi" e le "asimmetriadi", ma anche di dimostrare un certo tipo di curiosità nei confronti di questi strani esseri che lo stanno studiando che esprime in modo inquietante creando sembianti che replicano gli esseri umani imitandone le fattezze e i comportamenti.

Più che la storia di un pianeta o di una persona in particolare, Solaris è un'enigma che ha l'oceano vivente nel suo focus. Ha una sua psicologia? Pensa in modo simile a un'essere umano? Quelle meravigliose e gigantesche strutture sono come le nostre sinapsi?

Se anche voi siete curiosi di confrontarvi con un classico della fantascienza d'altri tempo allora salite sul razzo insieme a Kelvin e affrontate l'avventura.

P.S. Se a questo punto vi aspettavate qualche riferimento al film omonimo di Tarkovskij o a quello più recente di Soderbergh posso solo dirvi che per quanto il primo sia un capolavoro e il secondo un ottimo film, nessuno dei due è riuscito a mantenere il focus del romanzo preferendo invece percorrere strade alternative. Peccato.


PER ALTRE INFO SULLA MIA BIBLIOTECA: la mia pagina su GOODREADS

Illustrazioni: Dominique Signoret
Foto: mia

E per ora è tutto gente, buona vita. 



Commenti

  1. Posso dire che mi hai fatto venir voglia di scoprire in cosa differisce dai film... E del resto è un libro che sogno di leggere da una vita.

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    1. Sono contento. E' un romanzo che mi è piaciuto molto soprattutto perché mi ha sorpreso questo modo di raccontare la fantascienza in modo psicologico e a tratti artistico. Lo consiglio proprio se ti piace il genere.

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  2. Dal mio nickname si "intuisce" che Solaris è il mio film dell'anima :) non per niente ho chiamato così anche il mio blog.
    E' vero: libro e film sono molto diversi (per "film" intendo quello di Tarkovskij, l'altro neppure lo prendo in considerazione...) ma entrambi hanno un punto in comune, quello per cui io li adoro entrambi: Solaris insegna che gli esseri umani sono soli di fronte al mondo, che solo dentro noi stessi possiamo trovare il coraggio di affrontare le nostre paure. Nessuno può aiutarci a risolvere i nostri conflitti interiori, non c'è divinità o mente suprema che tenga.
    Ho letto il libro dopo aver visto il film, moltissimi anni fa. Confesso che preferisco la versione cinematografica.

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    1. Non avevo dubbi sul nick: la prima volt che l'ho letto ho subito pensato al protagonista di Solaris.
      Riguardo ai film di fantascienza ho un opinione un po' particolare. Intendo i film ispirati da romanzi.
      In troppi casi il film modifica il senso della storia usurpando in questo modo il lavoro dell'autore. Penso a Minority Report, una boiata pazzesca che poteva essere trasposto in modo più cerebrale o a Io sono leggenda (quello con Will Smith) che è una coltellata.
      Solaris (e parlo di quello di Tarkovskij) è un caso a parte. Il regista, un genio assoluto del cinema per me, è riuscito a cambiare leggermente il romanzo, ma a fare qualcosa di autoriale che rimane un punto di riferimento per il genere. Io continuo a preferire il romanzo al film per una questione di amore spropositato per la fantascienza sulla carta.

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