LOVE, DEATH & ROBOTS: LA SECONDA (MINI)STAGIONE BREVE MA INTENSA

 



BREVE MA INTENSA


La serie di corti animati Love, Death & Robots aveva fatto parlare moltissimo di sé quando uscì su Netflix nel 2019. Corti animati per adulti con tematiche e stili diversi episodio per episodio. Ne abbiamo parlato QUI.


Anche la seconda stagione, rilasciata sempre sulla piattaforma Netflix, a modo suo ha fatto parlare gli appassionati che aspettavano con ansia questo ritorno, però, per la maggior parte, si sono detti delusi di quello che hanno visto.


Io non sono d’accordo con loro. Per lo meno non al 100%.





La nuova stagione di Love, Death & Robots consta di solo 8 episodi di durata media di una decina di minuti che come tematiche riprendono un po’ la strada tracciata dai primi 18 episodi quindi c’è humour nero, fantascienza, azione e introspezione anche se stavolta l’indirizzo che i creatori, tra cui spicca il nome di David Fincher, hanno dato alle cose sembra più andare verso le idee alla Black Mirror invece che di seguire una strada originale.


Ho notato questo particolare nei primi due episodi (Automated Customer Service e Ice) ma l’aria carica di distopia si nota anche negli altri episodi. Eppure ciò non mi ha per niente rovinato la visione, anzi ancora una volta ho apprezzato l’idea di cambiare stile di disegni e animazioni da puntata a puntata e la base tematica che sta dietro i vari episodi mi è sembrata solida, interessante e trattata bene.


Se devo per forza fare una critica, a uso e consumo del fan service, allora potrei lamentarmi dell’esiguo numero di puntate. Ecco, me ne aspettavo qualcuna in più.





Questi gli episodi della seconda stagione di Love, Death & Robots


#1. Servizio clienti automatico

#2. Ghiaccio

#3. Pop Squad

#4. Snow nel deserto

#5. L’erba alta

#6. Era la notte prima di Natale

#7. La cabina di sopravvivenza

#8. Il gigante affogato


Non in tutti gli episodi ci sono i robot del titolo, cosa che ha fatto storcere il naso a tanti e almeno un paio di episodi sono più vicini alla produzione letteraria di Stephen King piuttosto che di un autore di fantascienza, però personalmente mi hanno convinto più o meno tutti gli episodi.


Per come la vedo io, la croce e la delizia delle produzioni antologiche è che contenendo diversi tipi di storie si riesce ad accontentare un po' tutti ma se si spinge questo concetto troppo oltre si finisce per scontentare tutti. Alla fine, si tratta sempre di interessi, percezioni e gusti: ad esempio, nel primo volume dell'antologia di racconti Quattro Dopo Mezzanotte di Stephen King c'è Finestra Segreta Giardino Segreto (Secret Window nella versione originale) che per me è uno dei migliori racconti del re e sta in mezzo ad altri tre racconti che invece per me sono bruttissimi (I langolieri, Il fotocane e Il poliziotto della biblioteca). Però sono pareri personali senza alcuna pretesa di essere una sentenza definitiva.


E per ora è tutto gente, buona vita.

Commenti

  1. Ovvio che tra tanta eterogeneità qualcosa piaccia di più. Servizio clienti automatico lo avrei messo alla fine, ad esempio; partire col top ti rovina per forza il seguito.. come coi racconti di King, Stagioni Diverse si scrive una volta sola, con tutti i racconti al top o quasi..

    RispondiElimina

Posta un commento