VOGLIO ESSERE SINCERO
Più o meno tre anni fa La casa de papel, ovvero La casa di
carta, ha conquistato il catalogo Netflix e le attenzioni di tutti i
binge-watchers portando sullo schermo una storia ben assemblata con un gran bel
ritmo e dei personaggi destinati a entrare nell’iconografia dei fanclub. Come ho
avuto moto di scrivere all’epoca della prima stagione, il prodotto era buono
al netto dei suoi difettucci e forse se fosse tutto finito con quelle 22
puntate e magari proseguito con qualche innocuo spin off La casa di carta
avrebbe conquistato quel posticino particolare nell’olimpo delle serie TV.
Invece, hanno voluto continuare.
Forti del successo della prima stagione e dell’interesse
suscitato sono arrivate le altre stagioni che in realtà compongono un unico
corpo narrativo che collega i fatti accaduti dopo la rapina nella prima
stagione con il passato dei protagonisti e lancia la narrazione verso una nuova
rocambolesca e ancora più azzardata rapina.
Il problema è che è tutto...troppo.
Troppa azione, troppi flashback, troppi colpi di scena e
soprattutto troppi ammiccamenti alla fanbase hanno trasformato La casa di carta
in una serie macchiettosa che prova a recuperare quella serietà e quella specie
di alone mitico che avvolgeva la scena della prima stagione in cui i ladri cantavano
Bella Ciao solleticando il sentimento di lotta continua contro i soprusi del
sistema rappresentati dal potere economico delle banche.
Tutto molto figo, potente emotivamente, ma irripetibile.
Soprattutto se nelle stagioni successive si continua a battere questo tasto
della resistenza al sistema mettendoci dentro qualsiasi cosa possa terrorizzare e far infuriare il cittadino medio: dai servizi segreti deviati alle smanie di protagonismo
del singolo fino ad arrivare a concepire scene assurde e senza alcun senso in
una serie che era partita invece con molta attenzione ai particolari.
E’ chiaro che tutto ciò dipende dall’onda emotiva che da un
lato ti porta a pensare scene sempre più adrenaliniche e dall’altro trasforma
lo spettatore in uno yes-watcher che accetta acriticamente tutto ciò
che vede anche se è tutto sballato e fuori registro. Ne sanno qualcosa gli
amici appassionati di cinecomic che vedono il granello di cryptonite negli
occhi di chi si azzarda a criticare un certo film ma non l’Hulk nei loro occhi
quando dicono che certe cagate sono cose fatte bene.
Il rischio che si sta correndo con La casa di carta è di
creare una fanbase tossica pronta a scagliarsi contro chiunque critichi la loro
amata serie. Mi è già successo di criticare il prodotto su una pagina Facebook
e in risposta mi è stato detto un laconico ma chiarificatore: se non ti piace
La casa di carta è perché sei fascista.
E direi che peggio di così...
Per ora è tutto gente, buona vita.
Sono perfettamente d'accordo con te. La prima stagione mi è piaciuta molto, ma di lì in poi la cosa è andata degenerando. Anche se vedrò tutti gli episodi perchè sono curiosa di vedere come se la sfangheranno questa volta, li sto anche patendo, li sento come esagerati, e ho anch'io l'impressione che si sia perso il senso della prima stagione in nome di un'eccessiva spettacolarizzazione. Del resto sappiamo tutti bene che nello show business si munge la vacca fino all'ultima goccia di latte, anche quando è diventato acido XD
RispondiEliminaSecondo me si sono fatti prendere un po' la mano visto il successo veloce dopo la prima stagione
EliminaIo non l'ho mai visto
RispondiEliminaCome ho scritto, la prima stagione merita poi boh
EliminaCon la quarta serie La casa di carta ha sbragato di brutto, iniziando a spararle davvero ridicole, roba che anche Mission Impossible poteva apparire alla stregua de La signora in giallo.
RispondiEliminaLa quinta parte sparando robe assurde forse più di come era finita la quarta. Evidentemente gli sceneggiatori hanno raschiato il fondo del barile oppure - più plausibile - hanno capito che con lo spettatore medio non c'è bisogno di faticare troppo a inventarsi genialate.
Si accontenta di qualsiasi pagliacciata.
Se fai a gara ad esagerare contro Tom Cruise sei destinato a perdere e gli sceneggiatori di La casa di carta non l'hanno ancora capito...
EliminaIo non ne ho mai vista una puntata perché, in generale, non amo le serie.
RispondiEliminaFascista pure io?
Non l'hai vista quindi dovresti essere salva. Secondo i fan più accaniti (o almeno quelli che mi hanno scritto) se l'hai vista e non ti è piaciuta sei fascista.
EliminaFabulous blog
RispondiEliminaNo, stavolta non mi trovi d'accordo caro Mick. Io La Casa di Carta l'avrei buttata nel cesso già dopo la prima stagione. Ho provato a guardarmi la seconda, e lì mi sono fermato. Davvero troppo...
RispondiEliminaQuindi, visto che non solo non mi è piaciuta, ma mi ha fatto letteralmente cagare, cosa sarei io? Un nazista? 😅
A parte gli scherzi... pensa un po' che io la vedo al contrario: di solito sono la robaccia piace molto agli idioti di destra.
Ho resistito una stagione in più🤣🤣🤣
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